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venerdì 13 luglio 2012

Venerdì della XIV settimana del Tempo Ordinario - Ufficio delle Letture e Lodi mattutine

UFFICIO DELLE LETTURE

INVITATORIO
V. Signore, apri le mie labbra
R. e la mia bocca proclami la tua lode.

Antifona
Buono è il Signore con noi:
benedite il suo nome!
 
SALMO 94  Invito a lodare Dio
( Il Salmo 94 può essere sostituito dal salmo 99 o 66 o 23 )
Esortandovi a vicenda ogni giorno, finché dura « quest'oggi » (Eb 3,13).

Si enunzia e si ripete l'antifona.

Venite, applaudiamo al Signore, *
acclamiamo alla roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie, *
a lui acclamiamo con canti di gioia (Ant.).

Poiché grande Dio è il Signore, *
grande re sopra tutti gli dèi.
Nella sua mano sono gli abissi della terra, *
sono sue le vette dei monti.
Suo è il mare, egli l'ha fatto, *
le sue mani hanno plasmato la terra (Ant.).

Venite, prostràti adoriamo, *
in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati.
Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, *
il gregge che egli conduce (Ant.).

Ascoltate oggi la sua voce: †
« Non indurite il cuore, *
come a Merìba, come nel giorno di Massa nel deserto,

dove mi tentarono i vostri padri: *
mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere (Ant.).

Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione †
e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, *
non conoscono le mie vie;

perciò ho giurato nel mio sdegno: *
Non entreranno nel luogo del mio riposo » (Ant.).

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen (Ant.).
 
Inno

Creati per la gloria del tuo nome,
redenti dal tuo sangue sulla croce,
segnati dal sigillo del tuo Spirito,
noi t'invochiamo: salvaci, o Signore!

Tu spezza le catene della colpa,
proteggi i miti, libera gli oppressi
e conduci nel cielo ai quieti pascoli
il popolo che crede nel tuo amore.

Sia lode e onore a te, pastore buono,
luce radiosa dell'eterna luce,
che vivi con il Padre e il Santo Spirito
nei secoli dei secoli glorioso. Amen.

1^ Antifona
Non punirmi, Signore,
nel tuo sdegno, abbi pietà di me.

SALMO 37, 2-5
   (I) Implorazione del peccatore in estremo pericolo
Egli non commise peccato … portò i nostri peccati sul suo corpo sul legno della croce … dalle sue piaghe siamo stati guariti (1 Pt 2, 22. 24. 25).

Signore, non castigarmi nel tuo sdegno, *
non punirmi nella tua ira.
Le tue frecce mi hanno trafitto, *
su di me è scesa la tua mano.

Per il tuo sdegno non c'è in me nulla di sano, *
nulla è intatto nelle mie ossa per i miei peccati.
Le mie iniquità hanno superato il mio capo, *
come carico pesante mi hanno oppresso.

Gloria al Padre e al Figlio, *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

1^ Antifona
Non punirmi, Signore,
nel tuo sdegno, abbi pietà di me.

2^ Antifona

Ogni mio desiderio
è di fronte a te, o Signore.

SALMO 37, 6-13
   (II) Implorazione del peccatore in estremo pericolo
Egli non commise peccato … portò i nostri peccati sul suo corpo sul legno della croce … dalle sue piaghe siamo stati guariti (1 Pt 2, 22. 24. 25).


Putride e fetide sono le mie piaghe *
a causa della mia stoltezza.
Sono curvo e accasciato, *
triste mi aggiro tutto il giorno.

I miei fianchi sono torturati,*
in me non c'è nulla di sano.
Afflitto e sfinito all'estremo, *
ruggisco per il fremito del mio cuore.

Signore, davanti a te ogni mio desiderio *
e il mio gemito a te non è nascosto.

Palpita il mio cuore, †
la forza mi abbandona, *
si spegne la luce dei miei occhi.

Amici e compagni
si scostano dalle mie piaghe, *
i miei vicini stanno a distanza.

Tende lacci chi attenta alla mia vita, †
trama insidie chi cerca la mia rovina *
e tutto il giorno medita inganni.

Gloria al Padre e al Figlio, *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

2^ Antifona

Ogni mio desiderio
è di fronte a te, o Signore.

3^ Antifona

A te confesso la mia colpa;
non abbandonarmi, Dio, mia salvezza.

SALMO 37, 14-23
   Implorazione del peccatore in estremo pericolo
Egli non commise peccato … portò i nostri peccati sul suo corpo sul legno della croce … dalle sue piaghe siamo stati guariti (1 Pt 2, 22. 24. 25).


Io, come un sordo, non ascolto †
e come un muto non apro la bocca; *
sono come un uomo
che non sente e non risponde.

In te spero, Signore; *
tu mi risponderai, Signore Dio mio.

Ho detto: «Di me non godano,
contro di me non si vantino *
quando il mio piede vacilla».

Poiché io sto per cadere *
e ho sempre dinanzi la mia pena.
Ecco, confesso la mia colpa, *
sono in ansia per il mio peccato.

I miei nemici sono vivi e forti, *
troppi mi odiano senza motivo,
mi pagano il bene col male, *
mi accusano perché cerco il bene.

Non abbandonarmi, Signore, *
Dio mio, da me non stare lontano;
accorri in mio aiuto, *
Signore, mia salvezza.

Gloria al Padre e al Figlio, *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

3^ Antifona

A te confesso la mia colpa;
non abbandonarmi, Dio, mia salvezza.

Versetto
V. I miei occhi si consumano nell'attesa,
R. per la promessa del mio salvatore.

Prima Lettura

Dal primo libro dei Re 1, 11-35; 2, 10-12

Davide sceglie Salomone come suo successore
In quei giorni Natan disse a Betsabea, madre di Salomone: «Non hai sentito che Adonia, figlio di Cagghit, si è fatto re e Davide nostro Signore non lo sa neppure? Ebbene, ti do un consiglio, perché tu salvi la tua vita e quella del tuo figlio Salomone. Va', presentati al re Davide e digli: Re mio signore, non hai forse giurato alla tua schiava che Salomone tuo figlio avrebbe regnato dopo di te, sedendo sul tuo trono? Perché si è fatto re Adonia? Ecco, mentre tu starai ancora lì a parlare al re, io ti seguirò e confermerò le tue parole».
Betsabea si presentò nella camera del re, che era molto vecchio, e Abisag la Sunammita lo serviva. Betsabea si inginocchiò e si prostrò davanti al re, che le domandò: «Che hai?». Essa gli rispose: «Signore, tu hai giurato alla tua schiava per il Signore tuo Dio che Salomone, tuo figlio, avrebbe regnato dopo di te, sedendo sul tuo trono. Ora invece Adonia è divenuto re e tu, re mio signore, non lo sai neppure. Ha immolato molti buoi, vitelli grassi e pecore, ha invitato tutti i figli del re, il sacerdote Ebiatar e Ioab capo dell'esercito, ma non ha invitato Salomone tuo servitore. Re mio signore, gli occhi di tutto Israele sono su di te, perché annunzi loro chi siederà sul trono del re mio signore dopo di lui. Quando il re mio signore si sarà addormentato con i padri, io e mio figlio Salomone saremo trattati da colpevoli».
Mentre Betsabea ancora parlava con il re, arrivò il profeta Natan. Fu annunziato al re: «Ecco c'è il profeta Natan». Questi si presentò al re, davanti al quale si prostrò con la faccia a terra. Natan disse: «Re mio signore, tu forse hai decretato: Adonia regnerà dopo di me e siederà sul mio trono? Difatti oggi egli è andato ad immolare molti buoi, vitelli grassi e pecore e ha invitato tutti i figli del re, i capi dell'esercito e il sacerdote Ebiatar. Costoro mangiano e bevono con lui e gridano: Viva il re Adonia! Ma non ha invitato me tuo servitore, né il sacerdote Zadok, né Benaia figlio di Ioiada, né Salomone tuo servitore. Proprio il re mio signore ha ordinato ciò? Perché non hai indicato ai tuoi ministri chi siederà sul trono del re mio signore?».
Il re Davide, presa la parola, disse: «Chiamatemi Betsabea!». Costei si presentò al re e, restando essa alla sua presenza, il re giurò: «Per la vita del Signore che mi ha liberato da ogni angoscia! Come ti ho giurato per il Signore, Dio di Israele, che Salomone tuo figlio avrebbe regnato dopo di me, sedendo sul mio trono al mio posto, così farò oggi». Betsabea si inginocchiò con la faccia a terra, si prostrò davanti al re dicendo: «Viva il mio signore, il re Davide, per sempre!». Il re Davide fece chiamare il sacerdote Zadok, il profeta Natan e Benaia figlio di Ioiada. Costoro si presentarono al re, che disse loro: «Prendete con voi la guardia del vostro signore; fate montare Salomone sulla mia mula e fatelo scendere a Ghicon.
Ivi il sacerdote Zadok e il profeta Natan lo ungano re d'Israele. Voi suonerete la tromba e griderete: Viva il re Salomone! Quindi risalirete dietro a lui, che verrà a sedere sul mio trono e regnerà al mio posto. Poiché io ho designato lui a divenire capo d'Israele e di Giuda».

Davide si addormentò con i suoi padri e fu sepolto nella città di Davide. La durata del regno di Davide su Israele fu di quaranta anni: sette in Ebron e trentatré in Gerusalemme. Salomone sedette sul trono di Davide suo padre e il suo regno si consolidò molto.

Responsorio    Ct 3, 11; cfr. Sal 71, 1. 2
R. Uscite, figli di Sion, guardate il re Salomone con la corona che gli impose sua madre * nel giorno della gioia del suo cuore.
V. Dio, dà al re il tuo giudizio; governa i tuoi poveri con rettitudine,
R. nel giorno della gioia del suo cuore.

Seconda Lettura
Dalla «Lettera ai Corinzi» di san Clemente I, papa
(Capp. 50, 1 51, 3; 55, 1-4; Funk 1, 125-127. 129)

Beati noi se praticheremo
i comandamenti del Signore nella concordia della carità

Vedete, o carissimi, quanto è grande e meravigliosa la carità, e come non si possa esprimere adeguatamente la sua perfezione. Chi è meritevole di trovarsi in essa, se non coloro che Dio ha voluto rendere degni? Preghiamo dunque e chiediamo alla sua misericordia di essere trovati nella carità, liberi da ogni spirito di parte, irreprensibili.
Tutte le generazioni da Adamo fino al presente sono passate; coloro invece che per grazia di Dio sono trovati perfetti nella carità, restano, ottengono la dimora riservata ai buoni e saranno manifestati al sopraggiungere del regno di Cristo. Sta scritto infatti: Entrate nelle vostre stanze per un momento anche brevissimo fino a che non sia passata la mia ira e il mio furore. Allora mi ricorderò del giorno favorevole e vi farò sorgere dai vostri sepolcri (cfr. Is 26,20; Ez 37,12).
Beati noi, o carissimi, se praticheremo i comandamenti del Signore nella concordia della carità, perché per mezzo della carità ci siano rimessi i nostri peccati. È scritto infatti: Beati coloro ai quali sono state rimesse le colpe e perdonata ogni iniquità. Beato l'uomo a cui Dio non imputa alcun male e sulla cui bocca non c'è inganno (cfr. Sal 31,1).
Questa proclamazione di beatitudine riguarda coloro che Dio ha eletto per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore. A lui la gloria nei secoli dei secoli. Amen.
Imploriamo il perdono di tutto ciò che abbiamo commesso di male a causa dell'insidia del nemico. Coloro che furono istigatori di sollevazione e di dissenso, devono considerare bene quello che ci accomuna nella speranza. Coloro infatti che trascorrono la loro vita nel timore e nella carità preferiscono incorrere essi stessi nei tormenti, piuttosto che vedervi cadere il loro prossimo. Desiderano assai più subire loro stessi il biasimo che compromettere quella concordia così bella e santa propria della nostra tradizione. È meglio per l'uomo confessare i suoi peccati, che indurire il suo cuore. Chi dunque tra voi è nobile di cuore, misericordioso, pieno di carità? Dica allora: Se per causa mia sono sorte animosità, ribellioni, discordie e divisioni, parto, me ne vado dovunque vorrete e farò quello che la comunità mi ingiungerà purché il gregge di Cristo viva in pace con i presbiteri legittimamente stabiliti.
Chi farà questo si guadagnerà grande gloria in Cristo e ogni uomo lo accoglierà. «Del Signore infatti è la terra e quanto essa contiene» (Sal 24,1). Questo fanno e faranno quelli che conducono una vita divina, di cui mai avranno a pentirsi.

Responsorio    1 Gv 4, 21; Mt 22, 40
R. Questo è il comandamento che abbiamo da Dio: * chi ama Dio, ami anche il fratello.
V. Da questi due comandamenti dipende tutta la legge e i profeti:
R. chi ama Dio, ami anche il fratello.

Orazione

O Dio, che con l'umiliazione del tuo Figlio hai risollevato l'umanità dalla sua caduta, concedi a noi tuoi fedeli una rinnovata gioia pasquale, perché, liberati dall'oppressione della colpa, possiamo partecipare alla felicità eterna. Per il nostro Signore.

R. Amen.
Benediciamo il Signore.
R. Rendiamo grazie a Dio.


LODI MATTUTINE

V. O Dio, vieni a salvarmi.
R. Signore, vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.

Inno
O Gesù salvatore,
luce vera del mondo,
accogli le primizie
della nostra preghiera.

Risveglia in noi la fede,
la speranza, l'amore;
dona pace e concordia
e letizia perfetta.

Lenisci con le lacrime
la durezza dei cuori,
accendi il desiderio
della patria beata.

A te sia gloria, o Cristo,
speranza delle genti,
al Padre e al Santo Spirito
nei secoli dei secoli. Amen.

1^ Antifona

Un cuore affranto e umiliato
non disprezzarlo, Signore.

SALMO 50
   Pietà di me, o Signore
Rinnovatevi nello spirito della vostra mente e rivestite l'uomo nuovo (cfr Ef 4,23-24)


Pietà di me, o Dio,
secondo la tua misericordia; *
nel tuo grande amore
cancella il mio peccato.

Lavami da tutte le mie colpe, *
mondami dal mio peccato.
Riconosco la mia colpa, *
il mio peccato mi sta sempre dinanzi.

Contro di te, contro te solo ho peccato, *
quello che è male ai tuoi occhi, io l'ho fatto;
perciò sei giusto quando parli, *
retto nel tuo giudizio.

Ecco, nella colpa sono stato generato, *
nel peccato mi ha concepito mia madre.
Ma tu vuoi la sincerità del cuore *
e nell'intimo m'insegni la sapienza.

Purificami con issopo e sarò mondato; *
lavami e sarò più bianco della neve.
Fammi sentire gioia e letizia, *
esulteranno le ossa che hai spezzato.

Distogli lo sguardo dai miei peccati, *
cancella tutte le mie colpe.
Crea in me, o Dio, un cuore puro, *
rinnova in me uno spirito saldo.

Non respingermi dalla tua presenza *
e non privarmi del tuo santo spirito.
Rendimi la gioia di essere salvato, *
sostieni in me un animo generoso.

Insegnerò agli erranti le tue vie *
e i peccatori a te ritorneranno.
Liberami dal sangue, Dio, Dio mia salvezza, *
la mia lingua esalterà la tua giustizia.

Signore, apri le mie labbra *
e la mia bocca proclami la tua lode;
poiché non gradisci il sacrificio *
e, se offro olocausti, non li accetti.

Uno spirito contrito *
è sacrificio a Dio,
un cuore affranto e umiliato, *
tu, o Dio, non disprezzi.

Nel tuo amore
fa' grazia a Sion, *
rialza le mura
di Gerusalemme.

Allora gradirai i sacrifici prescritti, *
l'olocausto e l'intera oblazione,
allora immoleranno vittime *
sopra il tuo altare.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

1^ Antifona

Un cuore affranto e umiliato
non disprezzarlo, Signore.

2^ Antifona

Nel tuo sdegno, Signore,
ricordati della tua misericordia.

CANTICO Ab 3, 2-4. 13a. 15-19
   Dio appare per il giudizio
Vedranno il Figlio dell'uomo venire su una nube con potenza e gloria grande. Levate il capo perché la vostra liberazione è vicina (Lc 21, 27.28)
.

Signore, ho ascoltato il tuo annunzio, *
Signore, ho avuto timore della tua opera.

Nel corso degli anni manifestala, †
falla conoscere nel corso degli anni. *
Nello sdegno ricordati di avere clemenza.

Dio viene da Teman, *
il Santo dal monte Paran.

La sua maestà ricopre i cieli, *
delle sue lodi è piena la terra.

Il suo splendore è come la luce, †
bagliori di folgore escono dalle sue mani: *
là si cela la sua potenza.

Sei uscito per salvare il tuo popolo, *
per salvare il tuo consacrato.
Hai affogato nel mare i cavalli dell'empio, *
nella melma di grandi acque.

Ho udito e fremette il mio cuore, *
a tal voce tremò il mio labbro,
la carie entra nelle mie ossa *
e sotto di me tremano i miei passi.

Sospiro al giorno dell'angoscia *
che verrà contro il popolo che ci opprime.

Il fico infatti non germoglierà, †
nessun prodotto daranno le viti, *
cesserà il raccolto dell'olivo,

i campi non daranno più cibo, †
i greggi spariranno dagli ovili *
e le stalle rimarranno senza buoi.

Ma io gioirò nel Signore, *
esulterò in Dio mio salvatore.

Il Signore Dio è la mia forza, †
egli rende i miei piedi
come quelli delle cerve *
e sulle alture mi fa camminare.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

2^ Antifona

Nel tuo sdegno, Signore,
ricordati della tua misericordia.

3^ Antifona

Glorifica il Signore, Gerusalemme,
loda, Sion, il tuo Dio.  †

SALMO 147
   La Gerusalemme riedificata
Vieni, ti mostrerò la fidanzata, la sposa dell'Agnello (Ap 21, 9).


Glorifica il Signore, Gerusalemme, *
loda, Sion, il tuo Dio.
† Perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte, *
in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli.

Egli ha messo pace nei tuoi confini *
e ti sazia con fior di frumento.
Manda sulla terra la sua parola, *
il suo messaggio corre veloce.

Fa scendere la neve come lana, *
come polvere sparge la brina.
Getta come briciole la grandine, *
di fronte al suo gelo chi resiste?

Manda una sua parola ed ecco si scioglie, *
fa soffiare il vento e scorrono le acque.
Annunzia a Giacobbe la sua parola, *
le sue leggi e i suoi decreti a Israele.

Così non ha fatto
con nessun altro popolo, *
non ha manifestato ad altri
i suoi precetti.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

3^ Antifona

Glorifica il Signore, Gerusalemme,
loda, Sion, il tuo Dio.


Lettura Breve   Ef 2, 13-16
Ora, in Cristo Gesù, voi che un tempo eravate i lontani siete diventati i vicini grazie al sangue di Cristo. Egli infatti è la nostra pace, colui che ha fatto dei due un popolo solo, abbattendo il muro di separazione che era frammezzo, cioè l'inimicizia, annullando, per mezzo della sua carne, la legge fatta di prescrizioni e di decreti, per creare in se stesso, dei due, un solo uomo nuovo, facendo la pace, e per riconciliare tutti e due con Dio in un solo corpo, per mezzo della croce, distruggendo in se stesso l'inimicizia.

Responsorio Breve
R. Invocherò l'Altissimo: * da lui ogni mio bene.
Invocherò l'Altissimo: da lui ogni mio bene.
V. Dal cielo manderà la sua salvezza:
da lui ogni mio bene.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Invocherò l'Altissimo: da lui ogni mio bene.

Antifona al Benedictus

Nella sua misericordia
il nostro Dio ci ha visitati dall'alto
come sole che sorge.

CANTICO DI ZACCARIA  
Lc 1, 68-79
Il Messia e il suo Precursore

Benedetto il Signore Dio d'Israele, *
perché ha visitato e redento il suo popolo,

e ha suscitato per noi una salvezza potente *
nella casa di Davide, suo servo,

come aveva promesso *
per bocca dei suoi santi profeti d'un tempo:

salvezza dai nostri nemici, *
e dalle mani di quanti ci odiano.

Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri *
e si è ricordato della sua santa alleanza,

del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre, *
di concederci, liberati dalle mani dei nemici,

di servirlo senza timore, in santità e giustizia *
al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.

E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell'Altissimo *
perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade,

per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza *
nella remissione dei suoi peccati,

grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio, *
per cui verrà a visitarci dall'alto un sole che sorge,

per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre *
e nell'ombra della morte

e dirigere i nostri passi *
sulla via della pace.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, e ora e sempre *
nei secoli dei secoli. Amen.

Antifona al Benedictus
Nella sua misericordia
il nostro Dio ci ha visitati dall'alto
come sole che sorge.

Invocazioni
Cristo, Agnello senza macchia, si è offerto al Padre per purificare le nostre coscienze dalle opere del male. A lui diciamo umilmente:
Nella tua volontà è la nostra pace, o Signore.

Dalla tua bontà abbiamo ricevuto questo nuovo giorno,
- fa' che segni l'inizio di una vita nuova.

Hai creato il mondo e lo conservi con la tua provvidenza,
- donaci uno sguardo di fede, perché vediamo la tua presenza in ogni creatura.

Nel tuo sangue, versato per noi, hai costituito la nuova ed eterna alleanza,
- fa' che, osservando la legge dell'amore, restiamo fedeli al nuovo patto.

Sulla croce hai fatto sgorgare dal costato sangue ed acqua,
- in questo fiume di grazia lava le nostre colpe e allieta la città di Dio.

Padre nostro

Orazione
Accogli, Dio onnipotente, la nostra lode del mattino, e fa' che ci uniamo un giorno al coro dei tuoi santi per cantare in eterno la tua gloria. Per il nostro Signore.

Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna.
R. Amen.