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venerdì 26 aprile 2013


IV SETTIMANA DI PASQUA - VENERDÌ
UFFICIO DELLE LETTURE


INVITATORIO
V. Signore, apri le mie labbra
R. e la mia bocca proclami la tua lode.

Antifona
Il Signore è veramente risorto, alleluia.

SALMO 94 Invito a lodare Dio

Si enunzia e si ripete l'antifona.

Venite, applaudiamo al Signore, *
acclamiamo alla roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie, *
a lui acclamiamo con canti di gioia (Ant.).

Poiché grande Dio è il Signore, *
grande re sopra tutti gli dèi.
Nella sua mano sono gli abissi della terra, *
sono sue le vette dei monti.
Suo è il mare, egli l'ha fatto, *
le sue mani hanno plasmato la terra (Ant.).

Venite, prostràti adoriamo, *
in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati.
Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, *
il gregge che egli conduce (Ant.).

Ascoltate oggi la sua voce: †
« Non indurite il cuore, *
come a Merìba, come nel giorno di Massa nel deserto,

dove mi tentarono i vostri padri: *
mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere (Ant.).

Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione †
e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, *
non conoscono le mie vie;

perciò ho giurato nel mio sdegno: *
Non entreranno nel luogo del mio riposo » (Ant.).

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre *
nei secoli dei secoli. Amen (Ant.).

Inno
Ecco il gran giorno di Dio,
splendente di santa luce:
nasce nel sangue di Cristo
l'aurora di un mondo nuovo.

Torna alla casa il prodigo,
splende la luce al cieco;
il buon ladrone graziato
dissolve l'antica paura.

Gli angeli guardano attoniti
il supplizio della croce,
da cui l'innocente e il reo
salgono uniti al trionfo.

O mistero insondabile
dell'umana redenzione:
morendo sopra il patibolo
Cristo sconfigge la morte.

Giorno di grandi prodigi!
La colpa cerca il perdono,
l'amore vince il timore,
la morte dona la vita.

Irradia sulla tua Chiesa
la gioia pasquale, o Signore,
unisci alla tua vittoria
i rinati nel battesimo.

Sia lode e onore a Cristo,
vincitore della morte,
al Padre e al Santo Spirito
ora e nei secoli eterni. Amen.

1^ Antifona
I nostri padri ci hanno raccontato
la forza e i prodigi del Signore, alleluia.

SALMO 77, 1-16 (I) Infedeltà del popolo e fedeltà di Dio

Popolo mio, porgi l'orecchio al mio insegnamento, *
ascolta le parole della mia bocca.
Aprirò la mia bocca in parabole, *
rievocherò gli arcani dei tempi antichi.

Ciò che abbiamo udito e conosciuto †
e i nostri padri ci hanno raccontato, *
non lo terremo nascosto ai loro figli;

diremo alla generazione futura †
le lodi del Signore, la sua potenza *
e le meraviglie che egli ha compiuto.

Ha stabilito una testimonianza in Giacobbe, *
ha posto una legge in Israele:

ha comandato ai nostri padri di farle conoscere
ai loro figli, †
perché le sappia la generazione futura, *
i figli che nasceranno.

Anch'essi sorgeranno a raccontarlo ai loro figli, *
perché ripongano in Dio la loro fiducia
e non dimentichino le opere di Dio, *
ma osservino i suoi comandi.

Non siano come i loro padri, *
generazione ribelle e ostinata,
generazione dal cuore incostante *
e dallo spirito infedele a Dio.

(I figli di Efraim, valenti tiratori d'arco, *
voltarono le spalle nel giorno della lotta.)

Non osservarono l'alleanza di Dio, *
rifiutando di seguire la sua legge.

Dimenticarono le sue opere, *
le meraviglie che aveva loro mostrato.
Aveva fatto prodigi davanti ai loro padri, *
nel paese d'Egitto, nei campi di Tanis.

Divise il mare e li fece passare *
e fermò le acque come un argine.
Li guidò con una nube di giorno *
e tutta la notte con un bagliore di fuoco.

Spaccò le rocce nel deserto *
e diede loro da bere come dal grande abisso.
Fece sgorgare ruscelli dalla rupe *
e scorrere l'acqua a torrenti.

Gloria al Padre e al Figlio, *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio e ora e sempre *
nei secoli dei secoli. Amen.

1^ Antifona
I nostri padri ci hanno raccontato
la forza e i prodigi del Signore, alleluia.

2^ Antifona
Hanno mangiato il pane del cielo,
hanno bevuto l'acqua della roccia,
segno dello Spirito promesso, alleluia.

SALMO 77, 17-31 (II) Infedeltà del popolo e fedeltà di Dio

I nostri padri continuarono a peccare contro di lui, *
a ribellarsi all'Altissimo nel deserto.
Nel loro cuore tentarono Dio, *
chiedendo cibo per le loro brame;

mormorarono contro Dio *
dicendo: «Potrà forse Dio
preparare una mensa nel deserto?».

Ecco, egli percosse la rupe *
e ne scaturì acqua, e strariparono torrenti.
«Potrà forse dare anche pane *
o preparare carne al suo popolo?».

All'udirli il Signore ne fu adirato; †
un fuoco divampò contro Giacobbe *
e l'ira esplose contro Israele,

perché non ebbero fede in Dio *
né speranza nella sua salvezza.

Comandò alle nubi dall'alto *
e aprì le porte del cielo;
fece piovere su di essi la manna per cibo *
e diede loro pane del cielo:

l'uomo mangiò il pane degli angeli, *
diede loro cibo in abbondanza.

Scatenò nel cielo il vento d'oriente, *
fece spirare l'australe con potenza;
su di essi fece piovere la carne come polvere *
e gli uccelli come sabbia del mare;

caddero in mezzo ai loro accampamenti, *
tutto intorno alle loro tende.
Mangiarono e furono ben sazi, *
li soddisfece nel loro desiderio.

La loro avidità non era ancora saziata, *
avevano ancora il cibo in bocca,

quando l'ira di Dio si alzò contro di essi, †
facendo strage dei più vigorosi *
e abbattendo i migliori d'Israele.

Gloria al Padre e al Figlio, *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio e ora e sempre *
nei secoli dei secoli. Amen.

2^ Antifona
Hanno mangiato il pane del cielo,
hanno bevuto l'acqua della roccia,
segno dello Spirito promesso, alleluia.

3^ Antifona
Si ricordarono
che Dio libera e salva il suo popolo, alleluia.

SALMO 77, 32-39 (III) Infedeltà del popolo e fedeltà di Dio

I nostri padri continuarono a peccare *
e non credettero ai suoi prodigi.
Allora dissipò come un soffio i loro giorni *
e i loro anni con strage repentina.

Quando li faceva perire, lo cercavano, *
ritornavano e ancora si volgevano a Dio;
ricordavano che Dio è loro rupe, *
e Dio, l'Altissimo, il loro salvatore;

lo lusingavano con la bocca *
e gli mentivano con la lingua;
il loro cuore non era sincero con lui *
e non erano fedeli alla sua alleanza.

Ed egli, pietoso, perdonava la colpa, *
li perdonava invece di distruggerli.

Molte volte placò la sua ira *
e trattenne il suo furore,
ricordando che essi sono carne, *
un soffio che va e non ritorna.

Gloria al Padre e al Figlio, *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio e ora e sempre *
nei secoli dei secoli. Amen.

3^ Antifona
Si ricordarono
che Dio libera e salva il suo popolo, alleluia.

Versetto
V. Per la tua risurrezione, o Cristo, alleluia,
R. gioiscono i cieli e la terra, alleluia.

Prima Lettura
Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni, apostolo 17, 1-18

Babilonia la grande è condannata
Io, Giovanni, vidi, e uno dei sette angeli che hanno le sette coppe mi si avvicinò e parlò con me: «Vieni, ti farò vedere la condanna della grande prostituta che siede presso le grandi acque. Con lei si sono prostituiti i re della terra e gli abitanti della terra si sono inebriati del vino della sua prostituzione». L'angelo mi trasportò in spirito nel deserto. Là vidi una donna seduta sopra una bestia scarlatta, coperta di nomi blasfemi, con sette teste e dieci corna. La donna era ammantata di porpora e di scarlatto, adorna d'oro, di pietre preziose e di perle, teneva in mano una coppa d'oro, colma degli abomini e delle immondezze della sua prostituzione. Sulla fronte aveva scritto un nome misterioso: «Babilonia la grande, la madre delle prostitute e degli abomini della terra».
E vidi che quella donna era ebbra del sangue dei santi e del sangue dei martiri di Gesù. Al vederla, fui preso da grande stupore. Ma l'angelo mi disse: «Perché ti meravigli? Io ti spiegherò il mistero della donna e della bestia che la porta, con sette teste e dieci corna. La bestia che hai visto era ma non è più, salirà dall'Abisso, ma per andare in perdizione. E gli abitanti della terra, il cui nome non è scritto nel libro della vita fin dalla fondazione del mondo, stupiranno al vedere che la bestia era e non è più, ma riapparirà. Qui ci vuole una mente che abbia saggezza. Le sette teste sono i sette colli sui quali è seduta la donna; e sono anche sette re. I primi cinque sono caduti, ne resta uno ancora in vita, l'altro non è ancora venuto e quando sarà venuto, dovrà rimanere per poco. Quanto alla bestia che era e non è più, è ad un tempo l'ottavo re e uno dei sette, ma va in perdizione. Le dieci corna che hai viste sono dieci re, i quali non hanno ancora ricevuto un regno, ma riceveranno potere regale, per un'ora soltanto insieme con la bestia. Questi hanno un unico intento: consegnare la loro forza e il loro potere alla bestia. Essi combatteranno contro l'Agnello, ma l'Agnello li vincerà, perché è il Signore dei signori e il Re dei re e quelli con lui sono i chiamati, gli eletti e i fedeli».
Poi l'angelo mi disse: «Le acque che hai viste, presso le quali siede la prostituta, simboleggiano popoli, moltitudini, genti e lingue. Le dieci corna che hai viste e la bestia odieranno la prostituta, la spoglieranno e la lasceranno nuda, ne mangeranno le carni e la bruceranno col fuoco. Dio infatti ha messo loro in cuore di realizzare il suo disegno e di accordarsi per affidare il loro regno alla bestia, finché si realizzino le parole di Dio. La donna che hai vista simboleggia la città grande, che regna su tutti i re della terra».

Responsorio Ap 17, 14; 6, 2
R. I potenti della terra combatteranno contro l'agnello, ma l'Agnello li vincerà. * è il Signore dei signori e il Re dei re, alleluia.
V. Gli fu data una corona, e uscì vittorioso per vincere ancora:
R. è il Signore dei signori e il Re dei re, alleluia.

Seconda Lettura
Dalla «Lettera ai Corinzi» di san Clemente I, papa

Molti sono i sentieri, una la via
Carissimi, la via, in cui trovare la salvezza, è Gesù Cristo, sacerdote del nostro sacrificio, difensore e sostegno della nostra debolezza.
Per mezzo di lui possiamo guardare l'altezza dei cieli, per lui noi contempliamo il volto purissimo e sublime di Dio, per lui sono stati aperti gli occhi del nostro cuore, per lui la nostra mente insensata e ottenebrata rifiorisce nella luce, per lui il Signore ha voluto che gustassimo la scienza immortale. Egli, che è l'irradiazione della gloria di Dio, è tanto superiore agli angeli, quanto più eccellente del loro è il nome che ha ereditato (cfr. Eb 1, 3-4).
Prestiamo servizio, dunque, o fratelli, con ogni alacrità sotto i suoi comandi, santi e perfetti.
Guardiamo i soldati che militano sotto i nostri capi, con quanta disciplina, docilità e sottomissione eseguiscono gli ordini ricevuti. Non tutti sono capi supremi, o comandanti di mille, di cento, o di cinquanta soldati e così via. Ciascuno però nel suo rango compie quanto è ordinato dal re e dai capi superiori. I grandi non possono stare senza i piccoli, né i piccoli senza i grandi. Gli uni si trovano frammisti agli altri, di qui l'utilità reciproca.
Ci serva di esempio il nostro corpo. La testa senza i piedi non è niente, come pure i piedi senza la testa. Anche le membra più piccole del nostro corpo sono necessarie e utili a tutto l'organismo. Anzi tutte si accordano e si sottomettono al medesimo fine che è la salvezza di tutto il corpo.
Tutto ciò che noi siamo nella totalità del nostro corpo, rimaniamo in Gesù Cristo. Ciascuno sia sottomesso al suo prossimo, secondo il dono di grazia a lui concesso.
Il forte si prenda cura del debole, il debole rispetti il forte. Il ricco soccorra il povero, il povero lodi Dio perché gli ha concesso che vi sia chi viene in aiuto alla sua indigenza. Il sapiente mostri la sua sapienza non con le parole, ma con le opere buone. L'umile non dia testimonianza a se stesso, ma lasci che altri testimonino per lui. Chi è casto di corpo non se ne vanti, ma riconosca il merito a colui che gli concede il dono della continenza. Consideriamo dunque, o fratelli, di quale materia siamo fatti, chi siamo e con quale natura siamo entrati nel mondo. Colui che ci ha creati e plasmati fu lui a introdurci nel suo mondo, facendoci uscire da una notte funerea. Fu lui a dotarci di grandi beni ancor prima che nascessimo.
Pertanto, avendo ricevuto ogni cosa da lui, dobbiamo ringraziarlo di tutto. A lui la gloria nei secoli dei secoli. Amen.

Responsorio Col 1, 18; 2, 12b.-9-10. 12a
R. Cristo è il capo del corpo, cioè della Chiesa; il principio, il primogenito di coloro che risorgono dai morti.* Con lui siete stati risuscitati per la fede nella potenza di Dio, alleluia.
V. In Cristo abita la pienezza di Dio, corporalmente, e voi avete parte alla sua pienezza, e con lui siete stati sepolti insieme nel battesimo.
R. Con lui siete stati risuscitati per la fede nella potenza di Dio, alleluia.

Orazione
O Dio, nostro Salvatore, principio della vera libertà, ascolta la voce del tuo popolo e fa' che i redenti dal sangue del Cristo vivano sempre di te e godano in te la felicità senza fine. Per il nostro Signore.

R. Amen.
Benediciamo il Signore.
R. Rendiamo grazie a Dio.

 LODI MATTUTINE


V. O Dio, vieni a salvarmi.
R. Signore, vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.

Inno
Sfolgora il sole di Pasqua,
risuona il cielo di canti,
esulta di gioia la terra.

Dagli abissi della morte
Cristo ascende vittorioso
insieme agli antichi padri.

Accanto al sepolcro vuoto
invano veglia il custode:
il Signore è risorto.

O Gesù, re immortale,
unisci alla tua vittoria
i rinati nel battesimo.

Irradia sulla tua Chiesa,
pegno d'amore e di pace,
la luce della tua Pasqua.

Sia gloria e onore a Cristo,
al Padre e al Santo Spirito
ora e nei secoli eterni. Amen.

1^ Antifona
Per noi Cristo ha dato la sua vita,
sacrificio gradito a Dio, alleluia.

SALMO 50 Pietà di me, o Signore

Pietà di me, o Dio,
secondo la tua misericordia; *
nel tuo grande amore
cancella il mio peccato.

Lavami da tutte le mie colpe, *
mondami dal mio peccato.
Riconosco la mia colpa, *
il mio peccato mi sta sempre dinanzi.

Contro di te, contro te solo ho peccato, *
quello che è male ai tuoi occhi, io l'ho fatto;
perciò sei giusto quando parli, *
retto nel tuo giudizio.

Ecco, nella colpa sono stato generato, *
nel peccato mi ha concepito mia madre.
Ma tu vuoi la sincerità del cuore *
e nell'intimo m'insegni la sapienza.

Purificami con issopo e sarò mondato; *
lavami e sarò più bianco della neve.
Fammi sentire gioia e letizia, *
esulteranno le ossa che hai spezzato.

Distogli lo sguardo dai miei peccati, *
cancella tutte le mie colpe.
Crea in me, o Dio, un cuore puro, *
rinnova in me uno spirito saldo.

Non respingermi dalla tua presenza *
e non privarmi del tuo santo spirito.
Rendimi la gioia di essere salvato, *
sostieni in me un animo generoso.

Insegnerò agli erranti le tue vie *
e i peccatori a te ritorneranno.
Liberami dal sangue, Dio, Dio mia salvezza, *
la mia lingua esalterà la tua giustizia.

Signore, apri le mie labbra *
e la mia bocca proclami la tua lode;
poiché non gradisci il sacrificio *
e, se offro olocausti, non li accetti.

Uno spirito contrito *
è sacrificio a Dio,
un cuore affranto e umiliato, *
tu, o Dio, non disprezzi.

Nel tuo amore
fa' grazia a Sion, *
rialza le mura
di Gerusalemme.

Allora gradirai i sacrifici prescritti, *
l'olocausto e l'intera oblazione,
allora immoleranno vittime *
sopra il tuo altare.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre *
nei secoli dei secoli. Amen.

1^ Antifona
Per noi Cristo ha dato la sua vita,
sacrificio gradito a Dio, alleluia.

2^ Antifona
Gerusalemme, città di Dio,
splenderai di magnifica luce, alleluia.

CANTICO Tb 13, 10-13. 15. 16c-17a

Tutti parlino del Signore *
e diano lode a lui in Gerusalemme.

Gerusalemme, città santa, †
ti ha castigata per le opere dei tuoi figli, *
e avrà ancora pietà per i figli dei giusti.

Dà lode degnamente al Signore *
e benedici il re dei secoli;

egli ricostruirà in te il suo tempio con gioia, *
per allietare in te tutti i deportati,
per far contenti in te tutti gli sventurati, *
per tutte le generazioni dei secoli.

Come luce splendida brillerai
sino ai confini della terra; *
nazioni numerose verranno a te da lontano;

gli abitanti di tutti i confini della terra †
verranno verso la dimora del tuo santo nome, *
portando in mano i doni per il re del cielo.

Generazioni e generazioni
esprimeranno in te l'esultanza *
e il nome della città eletta
durerà nei secoli.

Sorgi ed esulta per i figli dei giusti: †
tutti presso di te si raduneranno *
e benediranno il Signore dei secoli.

Beati coloro che ti amano, *
beati coloro che gioiscono per la tua pace.

Anima mia,
benedici il Signore, il gran re sovrano: †
Gerusalemme sarà ricostruita *
come città della sua residenza per sempre.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre *
nei secoli dei secoli. Amen.

2^ Antifona
Gerusalemme, città di Dio,
splenderai di magnifica luce, alleluia.

3^ Antifona
Ecco la città santa, la nuova Gerusalemme,
che viene dal cielo, alleluia.

SALMO 147 La Gerusalemme riedificata

Glorifica il Signore, Gerusalemme, *
loda, Sion, il tuo Dio.
Perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte, *
in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli.

Egli ha messo pace nei tuoi confini *
e ti sazia con fior di frumento.
Manda sulla terra la sua parola, *
il suo messaggio corre veloce.

Fa scendere la neve come lana, *
come polvere sparge la brina.
Getta come briciole la grandine, *
di fronte al suo gelo chi resiste?

Manda una sua parola ed ecco si scioglie, *
fa soffiare il vento e scorrono le acque.
Annunzia a Giacobbe la sua parola, *
le sue leggi e i suoi decreti a Israele.

Così non ha fatto
con nessun altro popolo, *
non ha manifestato ad altri
i suoi precetti.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre *
nei secoli dei secoli. Amen.

3^ Antifona
Ecco la città santa, la nuova Gerusalemme,
che viene dal cielo, alleluia.

Lettura Breve Cfr. At 13, 34-35
Dio ha risuscitato Cristo dai morti, in modo che non abbia mai più a tornare alla corruzione. Infatti ha dichiarato: Darò a voi le cose sante promesse a Davide, quelle sicure (Is 55, 3). Per questo anche in un altro luogo dice: Non permetterai che il tuo santo subisca la corruzione (Sal 15, 10).

Responsorio Breve
E' risorto, ha lasciato il sepolcro, * alleluia, alleluia.
E' risorto, ha lasciato il sepolcro, alleluia, alleluia.
V. Il Signore crocifisso per noi.
Alleluia, alleluia.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
E' risorto, ha lasciato il sepolcro, alleluia, alleluia.

Antifona al Benedictus
Vado a prepararvi un posto,
e vi prenderò con me:
dove sono io, sarete anche voi, alleluia.

CANTICO DI ZACCARIA Lc 1, 68-79

Benedetto il Signore Dio d'Israele, *
perché ha visitato e redento il suo popolo,

e ha suscitato per noi una salvezza potente *
nella casa di Davide, suo servo,

come aveva promesso *
per bocca dei suoi santi profeti d'un tempo:

salvezza dai nostri nemici, *
e dalle mani di quanti ci odiano.

Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri *
e si è ricordato della sua santa alleanza,

del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre, *
di concederci, liberati dalle mani dei nemici,

di servirlo senza timore, in santità e giustizia *
al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.

E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell'Altissimo *
perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade,

per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza *
nella remissione dei suoi peccati,

grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio, *
per cui verrà a visitarci dall'alto un sole che sorge,

per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre *
e nell'ombra della morte

e dirigere i nostri passi *
sulla via della pace.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, e ora e sempre *
nei secoli dei secoli. Amen.

Antifona al Benedictus
Vado a prepararvi un posto,
e vi prenderò con me:
dove sono io, sarete anche voi, alleluia.
Invocazioni
Dio Padre, che ha risuscitato il Cristo suo Figlio, darà la vita anche ai nostri corpi mortali per mezzo dello Spirito Santo, che abita in noi.
Diciamo con fede:
Signore, donaci la vita nuova nel tuo Spirito.

Padre Santo, che hai glorificato il tuo Figlio, immolato sulla croce,
- accogli il nostro umile sacrificio e guidaci alla vita eterna.

Guarda con amore gli artigiani, i contadini, gli operai,
- sostieni la loro fatica con la luce della fede.

Fa' che il nostro lavoro glorifichi il tuo nome,
- e giovi all'edificazione del tuo regno.

Aprici gli occhi e il cuore alle necessità dei fratelli,
- fa' che impariamo ad amarci e ad aiutarci sinceramente.

Padre nostro.

Padre nostro, che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.

Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male.

Orazione
O Dio, nostro Salvatore, principio della vera libertà, ascolta la voce del tuo popolo e fa' che i redenti dal sangue del Cristo vivano sempre di te e godano in te la felicità senza fine. Per il nostro Signore.

Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna.
R. Amen.

 
Perchè questa notizia sulla festa della divina misericordia? Leggi e capirai 

 LA FESTA DELLA MISERICORDIA

Gesù parlò per la prima volta del desiderio di istituire questa festa a suor Faustina nel 1931, quando le trasmetteva la sua volontà per quanto riguardava il quadro: "Io desidero che vi sia una festa della Misericordia. Voglio che l'immagine, che dipingerai con il pennello, venga solennemente benedetta nella prima domenica dopo Pasqua; questa domenica deve essere la festa della Misericordia". Negli anni successivi Gesù è ritornato a fare questa richiesta addirittura in 14 apparizioni definendo con precisione il giorno della festa nel calendario liturgico della Chiesa, la causa e lo scopo della sua istituzione, il modo di prepararla e di celebrarla come pure le grazie ad essa legate.
La scelta della prima domenica dopo Pasqua ha un suo profondo senso teologico: indica lo stretto legame tra il mistero pasquale della Redenzione e la festa della Misericordia, cosa che ha notato anche suor Faustina: "Ora vedo che l'opera della Redenzione è collegata con l'opera della Misericordia richiesta dal Signore". Questo legame è sottolineato ulteriormente dalla novena che precede la festa e che inizia il Venerdì Santo.
Gesù ha spiegato la ragione per cui ha chiesto l'istituzione della festa: "Le anime periscono, nonostante la Mia dolorosa Passione (...). Se non adoreranno la Mia misericordia, periranno per sempre"
La preparazione alla festa deve essere una novena, che consiste nella recita, cominciando dal Venerdì Santo, della coroncina alla Divina Misericordia. Questa novena è stata desiderata da Gesù ed Egli ha detto a proposito di essa che "elargirà grazie di ogni genere"
Per quanto riguarda il modo di celebrare la festa Gesù ha espresso due desideri:
- che il quadro della Misericordia sia quel giorno solennemente benedetto e pubblicamente, cioè liturgicamente, venerato;
- che i sacerdoti parlino alle anime di questa grande e insondabile misericordia Divina e in tal modo risveglino nei fedeli la fiducia.
"Sì, - ha detto Gesù - la prima domenica dopo Pasqua è la festa della Misericordia, ma deve esserci anche l'azione ed esigo il culto della Mia misericordia con la solenne celebrazione di questa festa e col culto all'immagine che è stata dipinta".

La grandezza di questa festa è dimostrata dalle promesse:

- "In quel giorno, chi si accosterà alla sorgente della vita questi conseguirà la remissione totale delle colpe e delle pene" ha detto Gesù. Una particolare grazia è legata alla Comunione ricevuta quel giorno in modo degno: "la remissione totale delle colpe e castighi". Questa grazia "è qualcosa di decisamente più grande che la indulgenza plenaria. Quest'ultima consiste infatti solo nel rimettere le pene temporali, meritate per i peccati commessi (...). E' essenzialmente più grande anche delle grazie dei sei sacramenti, tranne il sacramento del battesimo, poiché‚ la remissione delle colpe e dei castighi è solo una grazia sacramentale del santo battesimo. Invece nelle promesse riportate Cristo ha legato la remissione dei peccati e dei castighi con la Comunione ricevuta nella festa della Misericordia, ossia da questo punto di vista l'ha innalzata al rango di "secondo battesimo". E' chiaro che la Comunione ricevuta nella festa della Misericordia deve essere non solo degna, ma anche adempiere alle fondamentali esigenze della devozione alla Divina Misericordia" La comunione deve essere ricevuta il giorno della festa della Misericordia, invece la confessione può essere fatta prima (anche qualche giorno). L'importante è non avere alcun peccato.
Gesù non ha limitato la sua generosità solo a questa, anche se eccezionale, grazia. Infatti ha detto che "riverserà tutto un mare di grazie sulle anime che si avvicinano alla sorgente della Mia misericordia", poiché‚ "in quel giorno sono aperti tutti i canali attraverso i quali scorrono le grazie divine. Nessuna anima abbia paura di accostarsi a Me anche se i suoi peccati fossero come lo scarlatto".

 

A Gesù Misericordioso 1

O Gesù, Amico del mio cuore, Tu sei il mio solo rifugio e per me l’unico riposo.
Sei la salvezza nelle tempeste della vita, la mia serenità nei travagli del mondo.
Tu sei per me la pace nelle tentazioni, il sostegno nelle ore disperate e la vittoria nel combattimento che sostengo per portare alle anime il Regno.
Tu solo puoi comprendere un’anima che soffre e resta muta, perché conosci le nostre colpe e le nostre debolezze così bene che incessantemente ci perdoni, ci sollevi e fai in modo che impariamo ad amarti sempre piu!
Gesù, confido in Te! Amen.

 A Gesù Misericordioso 2


Signore, nostro Dio, Tu che non sei un Dio che ci osserva dall’alto del suo trono, ma sei Uno che palpita di Amore e di trepidazione accanto a ciascuno di noi, donaci la protezione della tua Madre Immacolata, di San Giuseppe, tuo tenerissimo padre putativo e degli Arcangeli tutti, affinché con il loro sostegno possiamo concludere la battaglia che Tu stai compiendo con noi e per noi.
Noi che non ci accorgiamo dei nostri nemici che si mimetizzano dentro ed intorno a noi.
Abbi pietà della nostra debolezza e soccorrici ogni momento.
Nell’ora della nostra morte abbi misericordia di noi.
Te lo chiediamo per i meriti delle Tue Sante Piaghe e per il Tuo Sangue Preziosissimo. Amen.

Consacrazione a Gesù Misericordioso


 Misericordiosissimo Salvatore, io mi consacro totalmente e per sempre a Te. Trasformami in un docile strumento della tua Misericordia.
O Sangue e Acqua che scaturisti dal Cuore di Gesù come sorgente di Misericordia per noi, confido in Te!
Pater - Ave – Gloria