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venerdì 28 giugno 2013

28 GIUGNO - XII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO - VENERDÌ
SANT' IRENEO (m) Vescovo e martire
UFFICIO DELLE LETTURE

INVITATORIO

V. Signore, apri le mie labbra
R. e la mia bocca proclami la tua lode.

Antifona
Venite, adoriamo il re dei martiri,
Cristo Signore.

SALMO 94  
Venite, applaudiamo al Signore, *
acclamiamo alla roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie, *
a lui acclamiamo con canti di gioia (Ant.).

Poiché grande Dio è il Signore, *
grande re sopra tutti gli dèi.
Nella sua mano sono gli abissi della terra, *
sono sue le vette dei monti.
Suo è il mare, egli l'ha fatto, *
le sue mani hanno plasmato la terra (Ant.).

Venite, prostràti adoriamo, *
in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati.
Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, *
il gregge che egli conduce (Ant.).

Ascoltate oggi la sua voce: †
« Non indurite il cuore, *
come a Merìba, come nel giorno di Massa nel deserto,

dove mi tentarono i vostri padri: *
mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere (Ant.).

Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione †
e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, *
non conoscono le mie vie;

perciò ho giurato nel mio sdegno: *
Non entreranno nel luogo del mio riposo » (Ant.).

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen (Ant.).
 
Inno

Gerusalemme nuova,
immagine di pace,
costruita per sempre
nell'amore del Padre.

Tu discendi dal cielo
come vergine sposa,
per congiungerti a Cristo
nelle nozze eterne.

Dentro le tue mura,
risplendenti di luce,
si radunano in festa
gli amici del Signore:

pietre vive e preziose,
scolpite dallo Spirito
con la croce e il martirio
per la città dei santi.

Sia onore al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo,
al Dio trino e unico
nei secoli sia gloria. Amen.

1^ Antifona
Non disprezzare la mia supplica, o Dio,
nel clamore degli empi.

SALMO 54, 2-9
  
Porgi l'orecchio, Dio, alla mia preghiera, †
non respingere la mia supplica; *
dammi ascolto e rispondimi.

Mi agito nel mio lamento *
e sono sconvolto al grido del nemico,
al clamore dell'empio.

Contro di me riversano sventura, *
mi perseguitano con furore.
Dentro di me freme il mio cuore, *
piombano su di me terrori di morte.

Timore e spavento mi invadono *
e lo sgomento mi opprime.
Dico: «Chi mi darà ali come di colomba, *
per volare e trovare riposo?

Ecco, errando, fuggirei lontano, *
abiterei nel deserto.
Riposerei in un luogo di riparo *
dalla furia del vento e dell'uragano».

Gloria al Padre e al Figlio, *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

1^ Antifona
Non disprezzare la mia supplica, o Dio,
nel clamore degli empi.

2^ Antifona 

Dall'assalto del nemico
Dio ci ha liberato.

SALMO 54, 10-15
  
Disperdili, Signore, †
confondi le loro lingue: *
ho visto nella città violenza e contese.

Giorno e notte si aggirano sulle sue mura; †
all'interno iniquità, travaglio e insidie *
e non cessano nelle sue piazze
sopruso e inganno.

Se mi avesse insultato un nemico, *
l'avrei sopportato;
se fosse insorto contro di me un avversario, *
da lui mi sarei nascosto.

Ma sei tu, mio compagno, *
mio amico e confidente;
ci legava una dolce amicizia, *
verso la casa di Dio camminavamo in festa.

Gloria al Padre e al Figlio, *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

2^ Antifona

Dall'assalto del nemico
Dio ci ha liberato.
  
3^ Antifona

Getta nel Signore il tuo affanno:
egli ti salverà.

SALMO 54, 17-24
  
Io invoco Dio e il Signore mi salva. †
Di sera, al mattino, a mezzogiorno
mi lamento e sospiro *
ed egli ascolta la mia voce;

mi salva, mi dà pace da coloro che mi combattono: *
sono tanti i miei avversari.
Dio mi ascolta e li umilia, *
egli che domina da sempre.

Per essi non c'è conversione *
e non temono Dio.
Ognuno ha steso la mano contro i suoi amici, *
ha violato la sua alleanza.

Più untuosa del burro è la sua bocca, *
ma nel cuore ha la guerra;
più fluide dell'olio le sue parole, *
ma sono spade sguainate.

Getta sul Signore il tuo affanno †
ed egli ti darà sostegno, *
mai permetterà che il giusto vacilli.

Tu, Dio, li sprofonderai nella tomba *
gli uomini sanguinari e fraudolenti:
essi non giungeranno alla metà dei loro giorni. *
Ma io, Signore, in te confido.

Gloria al Padre e al Figlio, *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

3^ Antifona

Getta nel Signore il tuo affanno:
egli ti salverà.

Versetto
V. Ascolta, figlio, la voce della sapienza:
R. porgi l'orecchio ai miei insegnamenti. 

Prima Lettura 

Dal primo libro di Samuele 25, 14-24 a. 28-29

Davide e Abigail 
In quei giorni Abigail, la moglie di Nabal, fu avvertita da uno dei servi, che le disse: «Ecco Davide ha inviato messaggeri dal deserto per salutare il nostro padrone, ma egli ha inveito contro di essi. Veramente questi uomini sono stati molto buoni con noi; non ci hanno molestati e non ci è venuto a mancare niente finché siamo stati con loro quando eravamo in campagna. Sono stati per noi come un muro di difesa di notte e di giorno, finché siamo stati con loro a pascolare il gregge. Sappilo dunque e vedi ciò che devi fare, perché pende qualche guaio sul nostro padrone e su tutta la sua casa. Egli è troppo cattivo e non gli si può dire una parola». Abigail allora prese in fretta duecento pani, due otri di vino, cinque arieti preparati, cinque misure di grano tostato, cento grappoli di uva passa e duecento schiacciate di fichi secchi e li caricò sugli asini. Poi disse ai servi: «Precedetemi, io vi seguirò». Ma non disse nulla al marito Nabal.
Ora, mentre essa sul dorso di un asino scendeva lungo un sentiero nascosto della montagna, Davide e i suoi uomini scendevano di fronte a lei ed essa s'incontrò con loro.
Davide andava dicendo: «Ho dunque custodito invano tutto ciò che appartiene a costui nel deserto; niente fu danneggiato di ciò che gli appartiene ed egli mi rende male per bene. Tanto faccia Dio ai nemici di Davide e ancora peggio, se di tutti i suoi io lascerò sopravvivere fino al mattino un solo maschio!». Appena Abigail vide Davide, smontò in fretta dall'asino, cadde con la faccia davanti a Davide e si prostrò a terra. Cadde ai suoi piedi e disse: «Perdona la colpa della tua schiava. Certo Dio concederà a te, mio signore, una casa duratura, perché il mio signore combatte le battaglie di Dio, né si troverà alcun male in te per tutti i giorni della tua vita. Se qualcuno insorgerà a perseguitarti e a cercare la tua vita, la tua anima, o mio signore, sarà conservata nello scrigno della vita presso il Signore tuo Dio, mentre l'anima dei tuoi nemici egli la scaglierà come dal cavo della fionda. Certo, quando Dio ti avrà concesso tutto il bene che ha detto a tuo riguardo e ti avrà costituito capo d'Israele, non sia di angoscia o di rimorso al tuo cuore questa cosa: l'aver versato invano il sangue e l'aver fatto giustizia con la tua mano, mio signore. Dio ti farà prosperare, mio signore, ma tu vorrai ricordarti della tua schiava». Davide esclamò rivolto ad Abigail: «Benedetto il Signore, Dio di Israele, che ti ha mandato oggi incontro a me. Benedetto il tuo senno e benedetta tu che mi hai impedito oggi di venire al sangue e di fare giustizia da me. Viva sempre il Signore, Dio d'Israele, che mi ha impedito di farti il male; perché se non fossi venuta in fretta incontro a me, non sarebbe rimasto a Nabal allo spuntar del giorno un solo maschio». Davide prese poi dalle mani di lei quanto gli aveva portato e le disse: «Torna a casa in pace. Vedi: ho ascoltato la tua voce e ho rasserenato il tuo volto».
Abigail tornò da Nabal: questi teneva in casa un banchetto come un banchetto da re. Il suo cuore era allegro ed egli era ubriaco fradicio. Essa non gli disse né tanto né poco fino allo spuntar del giorno. Il mattino dopo, quando Nabal ebbe smaltito il vino, la moglie gli narrò la faccenda; il cuore gli si tramortì nel petto ed egli rimase come una pietra. Dieci giorni dopo il Signore colpì Nabal ed egli morì. Quando Davide sentì che Nabal era morto, esclamò: «Benedetto il Signore che ha fatto giustizia dell'ingiuria che ho ricevuto da Nabal; ha trattenuto il suo servo dal male e ha rivolto sul capo di Nabal la sua iniquità».

Responsorio    1 Sam 25, 33. 32, Mt 5, 7
R. Tu mi hai impedito oggi di venire al sangue e di farmi giustizia da solo: * benedetto il Signore, Dio d'Israele, che ti ha mandato incontro a me.
V. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.
R. Benedetto il Signore Dio d'Israele, che ti ha mandato incontro a me.

Seconda Lettura
Dal «Trattato contro le eresie» di sant'Ireneo, vescovo

L'uomo vivente è gloria di Dio; vita dell'uomo è la visione di Dio
La gloria di Dio dà la vita; perciò coloro che vedono Dio ricevono la vita. E per questo colui che è inintelligibile, incomprensibile e invisibile, si rende visibile, comprensibile e intelligibile dagli uomini, per dare la vita a coloro che lo comprendono e vedono. E' impossibile vivere se non si è ricevuta la vita, ma la vita non si ha che con la partecipazione all'essere divino. Orbene tale partecipazione consiste nel vedere Dio e godere della sua bontà.
Gli uomini dunque vedranno Dio per vivere, e verranno resi immortali e divini in forza della visione di Dio. Questo, come ho detto prima, era stato rivelato dai profeti in figura, che cioè Dio sarebbe stato visto dagli uomini che portano il suo Spirito e attendono sempre la sua venuta. Così Mosè afferma nel Deuteronomio: Oggi abbiamo visto che Dio può parlare con l'uomo e l'uomo aver la vita (cfr. Dt 5, 24).
Colui che opera tutto in tutti nella sua grandezza e potenza, è invisibile e indescrivibile a tutti gli esseri da lui creati, non resta però sconosciuto; tutti infatti, per mezzo del suo Verbo, imparano che il Padre è unico Dio, che contiene tutte le cose e dà a tutte l'esistenza, come sta scritto nel vangelo: «Dio nessuno lo ha mai visto; proprio il Figlio Unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato» (Gv 1, 18).
Fin dal principio dunque il Figlio è il rivelatore del Padre, perché fin dal principio è con il Padre e ha mostrato al genere umano nel tempo più opportuno le visioni profetiche, la diversità dei carismi, i ministeri e la glorificazione del Padre secondo un disegno tutto ordine e armonia. E dove c'è ordine c'è anche armonia, e dove c'è armonia c'è anche tempo giusto, e dove c'è tempo giusto c'è anche beneficio.
Per questo il Verbo si è fatto dispensatore della grazia del Padre per l'utilità degli uomini, in favore dei quali ha ordinato tutta l'«economia» della salvezza, mostrando Dio agli uomini e presentando l'uomo a Dio. Ha salvaguardato però l'invisibilità del Padre, perché l'uomo non disprezzi Dio e abbia sempre qualcosa a cui tendere. Al tempo stesso ha reso visibile Dio agli uomini con molti interventi provvidenziali, perché l'uomo non venisse privato completamente di Dio, e cadesse così nel suo nulla, perché l'uomo vivente è gloria di Dio e vita dell'uomo è la visione di Dio. Se infatti la rivelazione di Dio attraverso il creato dà la vita a tutti gli esseri che si trovano sulla terra, molto più la rivelazione del Padre che avviene tramite il Verbo è causa di vita per coloro che vedono Dio.

Responsorio
    Cfr. Ml 2, 6; Sal 88, 22
R. Un insegnamento fedele sulla bocca, e nessuna falsità alle labbra: * con pace e rettitudine ha camminato davanti al Signore.
V. La mano del Signore lo sosteneva, il suo braccio gli dava vigore:
R. con pace e rettitudine ha camminato davanti al Signore.

Orazione

O Dio, che al vescovo sant'Ireneo hai dato la grazia di confermare la tua Chiesa nella verità e nella pace, fa' che per sua intercessione ci rinnoviamo nella fede e nell'amore, e cerchiamo sempre ciò che promuove l'unità e la concordia. Per il nostro Signore.

R. Amen.
Benediciamo il Signore.
R. Rendiamo grazie a Dio. 

LODI MATTUTINE

V. O Dio, vieni a salvarmi.
R. Signore, vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.

Inno
O martire di Dio,
discepolo fedele
che hai segnato nel sangue
il patto del battesimo!

Tu dividi con Cristo,
agnello del riscatto,
la croce e la vittoria
nel regno dei beati.

Intercedi per noi
pellegrini nel tempo
e guida i nostri passi
sulla via della pace.

Tu libera gli oppressi,
sostieni i vacillanti,
e raduna i dispersi
nell'Amore del Padre.

A te sia lode, o Cristo,
parola del Dio vivo,
che sveli nel martirio
la forza del tuo Spirito. Amen.

1^ Antifona

Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.

SALMO 50  
 
Pietà di me, o Dio,
secondo la tua misericordia; *
nel tuo grande amore
cancella il mio peccato.

Lavami da tutte le mie colpe, *
mondami dal mio peccato.
Riconosco la mia colpa, *
il mio peccato mi sta sempre dinanzi.

Contro di te, contro te solo ho peccato, *
quello che è male ai tuoi occhi, io l'ho fatto;
perciò sei giusto quando parli, *
retto nel tuo giudizio.

Ecco, nella colpa sono stato generato, *
nel peccato mi ha concepito mia madre.
Ma tu vuoi la sincerità del cuore *
e nell'intimo m'insegni la sapienza.

Purificami con issopo e sarò mondato; *
lavami e sarò più bianco della neve.
Fammi sentire gioia e letizia, *
esulteranno le ossa che hai spezzato.

Distogli lo sguardo dai miei peccati, *
cancella tutte le mie colpe.
Crea in me, o Dio, un cuore puro, *
rinnova in me uno spirito saldo.

Non respingermi dalla tua presenza *
e non privarmi del tuo santo spirito.
Rendimi la gioia di essere salvato, *
sostieni in me un animo generoso.

Insegnerò agli erranti le tue vie *
e i peccatori a te ritorneranno.
Liberami dal sangue, Dio, Dio mia salvezza, *
la mia lingua esalterà la tua giustizia.

Signore, apri le mie labbra *
e la mia bocca proclami la tua lode;
poiché non gradisci il sacrificio *
e, se offro olocausti, non li accetti.

Uno spirito contrito *
è sacrificio a Dio,
un cuore affranto e umiliato, *
tu, o Dio, non disprezzi.

Nel tuo amore
fa' grazia a Sion, *
rialza le mura
di Gerusalemme.

Allora gradirai i sacrifici prescritti, *
l'olocausto e l'intera oblazione,
allora immoleranno vittime *
sopra il tuo altare.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

1^ Antifona

Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.

2^ Antifona

Rallegrati, Gerusalemme:
in te si raduneranno i popoli
e benediranno il Signore.

CANTICO Tb 13, 10-13. 15. 16c-17a
 
Tutti parlino del Signore *
e diano lode a lui in Gerusalemme.

Gerusalemme, città santa, †
ti ha castigata per le opere dei tuoi figli, *
e avrà ancora pietà per i figli dei giusti.

Da' lode degnamente al Signore *
e benedici il re dei secoli;

egli ricostruirà in te il suo tempio con gioia, *
per allietare in te tutti i deportati,
per far contenti in te tutti gli sventurati, *
per tutte le generazioni dei secoli.

Come luce splendida brillerai
sino ai confini della terra; *
nazioni numerose verranno a te da lontano;

gli abitanti di tutti i confini della terra †
verranno verso la dimora del tuo santo nome, *
portando in mano i doni per il re del cielo.

Generazioni e generazioni
esprimeranno in te l'esultanza *
e il nome della città eletta
durerà nei secoli.

Sorgi ed esulta per i figli dei giusti: †
tutti presso di te si raduneranno *
e benediranno il Signore dei secoli.

Beati coloro che ti amano, *
beati coloro che gioiscono per la tua pace.

Anima mia,
benedici il Signore, il gran sovrano: †
Gerusalemme sarà ricostruita *
come città della sua residenza per sempre.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

2^ Antifona 

Rallegrati, Gerusalemme:
in te si raduneranno i popoli
e benediranno il Signore.

3^ Antifona

Città di Dio, loda il tuo Signore:
egli manda a te la sua parola.

SALMO 147
  

Glorifica il Signore, Gerusalemme, *
loda, Sion, il tuo Dio.
Perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte, *
in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli.

Egli ha messo pace nei tuoi confini *
e ti sazia con fior di frumento.
Manda sulla terra la sua parola, *
il suo messaggio corre veloce.

Fa scendere la neve come lana, *
come polvere sparge la brina.
Getta come briciole la grandine, *
di fronte al suo gelo chi resiste?

Manda una sua parola ed ecco si scioglie, *
fa soffiare il vento e scorrono le acque.
Annunzia a Giacobbe la sua parola, *
le sue leggi e i suoi decreti a Israele.

Così non ha fatto
con nessun altro popolo, *
non ha manifestato ad altri
i suoi precetti.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

3^ Antifona

Città di Dio, loda il tuo Signore:
egli manda a te la sua parola.
  
Lettura Breve 
  2 Cor 1, 3-5
Sia benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione, il quale ci consola in ogni nostra tribolazione perché possiamo anche noi consolare quelli che si trovano in qualsiasi genere di afflizione con la consolazione con cui siamo consolati noi stessi da Dio. Infatti, come abbondano le sofferenze di Cristo in noi, così, per mezzo di Cristo, abbonda anche la nostra consolazione.

Responsorio Breve
R. Mia forza, * mio canto è il Signore.
Mia forza, mio canto è il Signore.
V. E' lui la mia salvezza:
mio canto è il Signore.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Mia forza, mio canto è il Signore.

Antifona al Benedictus
Ireneo, uomo di pace,
fedele nella vita al suo nome,
lottò con coraggio per l'unità della Chiesa.

CANTICO DI ZACCARIA   
Lc 1, 68-79
Benedetto il Signore Dio d'Israele, *
perché ha visitato e redento il suo popolo,

e ha suscitato per noi una salvezza potente *
nella casa di Davide, suo servo,

come aveva promesso *
per bocca dei suoi santi profeti d'un tempo:

salvezza dai nostri nemici, *
e dalle mani di quanti ci odiano.

Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri *
e si è ricordato della sua santa alleanza,

del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre, *
di concederci, liberati dalle mani dei nemici,

di servirlo senza timore, in santità e giustizia *
al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.

E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell'Altissimo *
perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade,

per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza *
nella remissione dei suoi peccati,

grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio, *
per cui verrà a visitarci dall'alto un sole che sorge,

per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre *
e nell'ombra della morte

e dirigere i nostri passi *
sulla via della pace.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, e ora e sempre *
nei secoli dei secoli. Amen.

Antifona al Benedictus
Ireneo, uomo di pace,
fedele nella vita al suo nome,
lottò con coraggio per l'unità della Chiesa.

Invocazioni
In unione con i santi martiri uccisi a causa del Vangelo, celebriamo e invochiamo il nostro Salvatore, testimone fedele di Dio Padre:
Ci hai redenti con il tuo sangue, o Signore.

Per i tuoi martiri, che abbracciarono la morte a testimonianza della fede,
- donaci la vera libertà di spirito.

Per i tuoi martiri, che confessarono la fede sino all'effusione del sangue,
- dà a noi una fede pura e coerente.

Per i tuoi martiri, che seguirono le tue orme sul cammino della croce,
- fa' che sosteniamo con fortezza le prove della vita.

Per i tuoi martiri, che lavarono le vesti nel sangue dell'Agnello,
- donaci di vincere le seduzioni della carne e del mondo.

Padre nostro.

Padre nostro, che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.

Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male.

Orazione
O Dio, che al vescovo sant'Ireneo hai dato la grazia di confermare la tua Chiesa, nella verità e nella pace, fa' che per sua intercessione ci rinnoviamo nella fede e nell'amore, e cerchiamo sempre ciò che promuove l'unità e la concordia. Per il nostro Signore.

Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna.
R. Amen.