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martedì 25 giugno 2013

XII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO - MARTEDÌ
UFFICIO DELLE LETTURE

INVITATORIO
V. Signore, apri le mie labbra
R. e la mia bocca proclami la tua lode.

Antifona
Grande è il Signore:
venite adoriamo.
 
SALMO 94 
Venite, applaudiamo al Signore, *
acclamiamo alla roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie, *
a lui acclamiamo con canti di gioia (Ant.).

Poiché grande Dio è il Signore, *
grande re sopra tutti gli dèi.
Nella sua mano sono gli abissi della terra, *
sono sue le vette dei monti.
Suo è il mare, egli l'ha fatto, *
le sue mani hanno plasmato la terra (Ant.).

Venite, prostràti adoriamo, *
in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati.
Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, *
il gregge che egli conduce (Ant.).

Ascoltate oggi la sua voce: †
« Non indurite il cuore, *
come a Merìba, come nel giorno di Massa nel deserto,

dove mi tentarono i vostri padri: *
mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere (Ant.).

Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione †
e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, *
non conoscono le mie vie;

perciò ho giurato nel mio sdegno: *
Non entreranno nel luogo del mio riposo » (Ant.).

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen (Ant.).

Inno
Ascolta, o Padre santo,
la voce dei fedeli,
che invocano il tuo nome.

Tu spezza le catene,
guarisci le ferite,
perdona i nostri errori.

Senza te siam sommersi
in un gorgo profondo
di peccati e di tenebre.

Il tuo braccio potente
ci conduca a un approdo
di salvezza e di pace.

Sia onore e gloria al Padre,
al Figlio e al Santo Spirito
nei secoli dei secoli. Amen.

1^ Antifona
A te giunga, Signore, il mio grido:
non nascondermi il tuo volto.

SALMO 101, 2-12 
Signore, ascolta la mia preghiera, *
a te giunga il mio grido.

Non nascondermi il tuo volto; †
nel giorno della mia angoscia
piega verso di me l'orecchio. *
Quando ti invoco: presto, rispondimi.

Si dissolvono in fumo i miei giorni *
e come brace ardono le mie ossa.
Il mio cuore abbattuto come erba inaridisce, *
dimentico di mangiare il mio pane.

Per il lungo mio gemere *
aderisce la mia pelle alle mie ossa.
Sono simile al pellicano del deserto, *
sono come un gufo tra le rovine.

Veglio e gemo *
come uccello solitario sopra un tetto.
Tutto il giorno mi insultano i miei nemici, *
furenti imprecano contro il mio nome.

Di cenere mi nutro come di pane, *
alla mia bevanda mescolo il pianto,
davanti alla tua collera e al tuo sdegno, *
perché mi sollevi e mi scagli lontano.

I miei giorni sono come ombra che declina, *
e io come erba inaridisco.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

1^ Antifona
A te giunga, Signore, il mio grido:
non nascondermi il tuo volto.

2^ Antifona
Volgiti, Signore, alla preghiera del povero.

SALMO 101, 13-23 
Ma tu, Signore, rimani in eterno, *
il tuo ricordo per ogni generazione.

Tu sorgerai, avrai pietà di Sion, †
perché è tempo di usarle misericordia: *
l'ora è giunta.

Poiché ai tuoi servi sono care le sue pietre *
e li muove a pietà la sua rovina.

I popoli temeranno il nome del Signore *
e tutti i re della terra la tua gloria,
quando il Signore avrà ricostruito Sion *
e sarà apparso in tutto il suo splendore.

Egli si volge alla preghiera del misero *
e non disprezza la sua supplica.

Questo si scriva per la generazione futura *
e un popolo nuovo darà lode al Signore.

Il Signore si è affacciato dall'alto del suo santuario, *
dal cielo ha guardato la terra,
per ascoltare il gemito del prigioniero, *
per liberare i condannati a morte;

perché sia annunziato in Sion il nome del Signore *
e la sua lode in Gerusalemme,
quando si aduneranno insieme i popoli *
e i regni per servire il Signore.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

2^ Antifona
Volgiti, Signore, alla preghiera del povero.

3^ Antifona
In principio, Signore, hai fondato la terra,
i cieli sono opera delle tue mani.

SALMO 101, 24-29
Ha fiaccato per via la mia forza, *
ha abbreviato i miei giorni.

Io dico: Mio Dio, †
non rapirmi a metà dei miei giorni; *
i tuoi anni durano per ogni generazione.

In principio tu hai fondato la terra, *
i cieli sono opera delle tue mani.

Essi periranno, ma tu rimani, *
tutti si logorano come veste,
come un abito tu li muterai *
ed essi passeranno.

Ma tu resti lo stesso *
e i tuoi anni non hanno fine.
I figli dei tuoi servi avranno una dimora, *
resterà salda davanti a te la loro discendenza.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

3^ Antifona
In principio, Signore, hai fondato la terra,
i cieli sono opera delle tue mani.

Versetto
V. Popolo mio, porgi l'orecchio al mio insegnamento,
R. ascolta le parole della mia bocca.

Prima Lettura
Dal primo libro di Samuele 17, 57 - 18, 9. 20-30

Invidia di Saul verso Davide
In quei giorni quando Davide tornò dall'uccisione del Filisteo, Abner lo prese e lo condusse davanti a Saul mentre aveva ancora in mano la testa del Filisteo. Saul gli chiese: «Di chi sei figlio, giovane?». Rispose Davide: «Di Iesse, il Betlemmita, tuo servo».
Quando Davide ebbe finito di parlare con Saul, l'anima di Giònata, figlio di Saul, s'era già talmente legata all'anima di Davide, che Giònata lo amò come se stesso. Saul in quel giorno lo prese con sé e non lo lasciò tornare a casa di suo padre. Giònata strinse con Davide un patto, perché lo amava come se stesso. Giònata si tolse il mantello che indossava e lo diede a Davide e vi aggiunse i suoi abiti, la sua spada, il suo arco e la cintura. Davide riusciva in tutti gli incarichi che Saul gli affidava, così che Saul lo pose al comando dei guerrieri ed era gradito a tutto il popolo e anche ai ministri di Saul.
Al loro rientrare, mentre Davide tornava dall'uccisione del Filisteo, uscirono le donne da tutte le città d'Israele a cantare e a danzare incontro al re Saul, accompagnandosi con i timpani, con grida di gioia e con sistri. Le donne danzavano e cantavano alternandosi:
«Saul ha ucciso i suoi mille,
Davide i suoi diecimila».
Saul ne fu molto irritato e gli parvero cattive quelle parole. Diceva: «Hanno dato a Davide diecimila, a me ne hanno dato mille. Non gli manca altro che il regno». Così da quel giorno in poi Saul si ingelosì di Davide.
Intanto Mikal, l'altra figlia di Saul, s'invaghì di Davide; ne riferirono a Saul e la cosa gli piacque. Saul diceva: «Gliela darò, ma sarà per lui una trappola e la mano dei Filistei cadrà su di lui». E Saul disse a Davide: «Oggi hai una seconda occasione per diventare mio genero». Quindi Saul ordinò ai suoi ministri: «Dite di nascosto a Davide: Ecco, tu piaci al re e i suoi ministri ti amano. Su, dunque, diventa genero del re». I ministri di Saul sussurrarono all'orecchio di Davide queste parole e Davide rispose: «Vi pare piccola cosa divenir genero del re? Io sono povero e uomo di bassa condizione». I ministri di Saul gli riferirono: «Davide ha risposto in questo modo». Allora Saul disse: «Riferite a Davide: Il re non pretende il prezzo nuziale, ma solo cento prepuzi di Filistei, perché sia fatta vendetta dei nemici del re». Saul pensava di far cadere Davide in mano ai Filistei. I ministri di lui riferirono a Davide queste parole e piacque a Davide tale condizione per diventare genero del re. Non erano ancora passati i giorni fissati, quando Davide si alzò, partì con i suoi uomini e uccise tra i Filistei duecento uomini. Davide riportò i loro prepuzi e li contò davanti al re per diventare genero del re. Saul gli diede in moglie la figlia Mikal. Saul si accorse che il Signore era con Davide e che Mikal, sua figlia, lo amava. Saul ebbe ancor più paura nei riguardi di Davide, e fu nemico di Davide per tutti i suoi giorni. I capi dei Filistei facevano sortite, ma Davide, ogni volta che uscivano, riportava successi maggiori di tutti i ministri di Saul e in tal modo si acquistò grande fama.

Responsorio    Cfr. Sal 55, 2. 4. 14
R. Pietà di me, o Dio: l'uomo mi calpesta, un aggressore sempre mi opprime. * In te ho posto tutta la mia speranza.
V. Tu mi hai liberato dalla morte, hai preservato i miei piedi dalla caduta.
R. in te ho posto tutta la mia speranza.

Seconda Lettura
Dal trattato «L'ideale perfetto del cristiano» di san Gregorio di Nissa vescovo

Manifestiamo Cristo in tutta la nostra vita
Tre sono gli elementi che manifestano e distinguono la vita del cristiano: l'azione, la parola e il pensiero. Primo fra questi è il pensiero, al secondo posto viene la parola che dischiude e manifesta con vocaboli ciò che è stato concepito col pensiero. Dopo, in terzo luogo, si colloca l'azione, che traduce nei fatti quello che è stato pensato.
Se perciò una qualunque delle molte cose possibili ci porta naturalmente o a pensare o a parlare o ad agire, è necessario che ogni nostro detto o fatto o pensiero sia indirizzato e regolato da quelle norme con le quali Cristo si è manifestato, in modo che non pensiamo, né diciamo, né facciamo nulla che possa allontanarci da quanto ci indica quella norma sublime.
E che altro, dunque, dovrebbe fare colui che è stato reso degno del grande nome di Cristo, se non esplorare diligentemente ogni suo pensiero, parola e azione, e vedere se ognuno di essi tenda a Cristo oppure se ne allontani?
In molti modi si può fare questo importante esame. Infatti tutto ciò che si fa o si pensa o si dice, sotto la spinta di qualche mala passione, questo non si accorda affatto con Cristo, ma porta piuttosto il marchio e l'impronta del nemico, il quale mescola alla perla preziosa del cuore, il fango di vili cupidigie per appannare e deformare il limpido splendore della perla.
Ciò che invece è libero e puro da ogni sordida voglia, questo è certamente indirizzato all'autore e principe della pace, Cristo. Chi attinge e deriva da lui, come da una sorgente pura e incorrotta, i sentimenti e gli affetti del suo cuore, presenterà, con il suo principio e la sua origine, tale somiglianza quale può aver con la sua sorgente l'acqua, che scorre nel ruscello o brilla nell'anfora.
Infatti la purezza che è in Cristo e quella che è nei nostri cuori è la stessa. Ma quella di Cristo si identifica con la sorgente, la nostra invece promana da lui e scorre in noi, trascinando con sé per la via la bellezza ed onestà dei pensieri, in modo che appaia una certa coerenza ed armonia fra l'uomo interiore e quello esteriore, dal momento che i pensieri e i sentimenti che provengono da Cristo, regolano la vita e la guidano nell'ordine e nella santità.
In questo dunque, a mio giudizio, sta la perfezione della vita cristiana, nella piena assimilazione e nella concreta realizzazione di tutti i titoli espressi dal nome di Cristo, sia nell'ambito interiore del cuore, come in quello esterno della parola e dell'azione.

Responsorio    Col 3, 17; Rm 14, 7
R. Tutto quello che fate in parole ed opere, * tutto si compia nel nome del Signore Gesù.
V. Nessuno di noi vive per se stesso, nessuno muore per se stesso:
R. tutto si compia nel nome del Signore Gesù.

Orazione
Dona al tuo popolo, o Padre, di vivere sempre nella venerazione e nell'amore per il tuo santo nome, poiché tu non privi mai della tua guida coloro che hai stabilito sulla salda roccia del tuo amore. Per il nostro Signore.

R. Amen.
Benediciamo il Signore.

R. Rendiamo grazie a Dio.


LODI MATTUTINE

V. O Dio, vieni a salvarmi.
R. Signore, vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.

Inno
Già l'ombra della notte si dilegua,
un'alba nuova sorge all'orizzonte:
con il cuore e la mente salutiamo
il Dio di gloria.

O Padre santo, fonte d'ogni bene,
effondi la rugiada del tuo amore
sulla Chiesa raccolta dal tuo Figlio
nel Santo Spirito. Amen.

1^ Antifona
A te, Signore, inneggerò,
e seguirò la via perfetta.

SALMO 100  
Amore e giustizia voglio cantare, *
voglio cantare inni a te, o Signore. 
Agirò con saggezza nella via dell'innocenza: *
quando a me verrai?

Camminerò con cuore integro, *
dentro la mia casa. 

Non sopporterò davanti ai miei occhi azioni malvage; †
detesto chi fa il male, *
non mi sarà vicino. 

Lontano da me il cuore perverso, *
il malvagio non lo voglio conoscere. 

Chi calunnia in segreto il suo prossimo *
io lo farò perire; 
chi ha occhi altezzosi e cuore superbo *
non lo potrò sopportare. 

I miei occhi sono rivolti ai fedeli del paese †
perché restino a me vicino: *
chi cammina per la via integra sarà mio servitore. 

Non abiterà nella mia casa
chi agisce con inganno, *
chi dice menzogne non starà alla mia presenza. 

Sterminerò ogni mattino tutti gli empi del paese, *
per estirpare dalla città del Signore 
quanti operano il male.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo. 
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

1^ Antifona
A te, Signore, inneggerò,
e seguirò la via perfetta.

2^ Antifona
Non togliere a noi, Signore,
la tua misericordia.

CANTICO Dn 3, 26. 27. 29. 34-41   

 Benedetto sei tu, Signore Dio dei nostri padri;
degno di lode e glorioso è il tuo nome per sempre.
 
Tu sei giusto *
in tutto ciò che hai fatto.
 
Poiché noi abbiamo peccato, †
abbiamo agito da iniqui, *
allontanandoci da te, 
abbiamo mancato in ogni modo. 
 
Non ci abbandonare fino in fondo, †
per amore del tuo nome, *
non rompere la tua alleanza; 
 
non ritirare da noi la tua misericordia, †
per amore di Abramo tuo amico, *
di Isacco tuo servo, d'Israele tuo santo, 

ai quali hai parlato, †
promettendo di moltiplicare la loro stirpe 
come le stelle del cielo, *
come la sabbia sulla spiaggia del mare. 
 
Ora invece, Signore, *
noi siamo diventati più piccoli
di qualunque altra nazione, 

ora siamo umiliati per tutta la terra *
a causa dei nostri peccati. 

Ora non abbiamo più né principe, †
né capo, né profeta, né olocausto, *
né sacrificio, né oblazione, né incenso, 
 
né luogo per presentarti le primizie *
e trovar misericordia. 
 
Potessimo esser accolti con il cuore contrito *
e con lo spirito umiliato,
come olocausti di montoni e di tori, *
come migliaia di grassi agnelli. 
 
Tale sia oggi davanti a te il nostro sacrificio * 
e ti sia gradito,
non c'è delusione *
per coloro che in te confidano.
 
Ora ti seguiamo con tutto il cuore, *
ti temiamo e cerchiamo il tuo volto.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo. 
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

2^ Antifona
Non togliere a noi, Signore,
la tua misericordia.

3^ Antifona
Canterò per te un canto nuovo,
Dio che dai vittoria!

SALMO 143, 1-10  


Benedetto il Signore, mia roccia, †
che addestra le mie mani alla guerra, *
le mie dita alla battaglia. 

Mia grazia e mia fortezza, *
mio rifugio e mia liberazione, 
mio scudo in cui confido, *
colui che mi assoggetta i popoli. 

Signore, che cos'è un uomo perché te ne curi? *
Un figlio d'uomo perché te ne dia pensiero? 
L'uomo è come un soffio, *
i suoi giorni come ombra che passa. 

Signore, piega il tuo cielo e scendi, *
tocca i monti ed essi fumeranno. 
Le tue folgori disperdano i nemici, *
lancia frecce, sconvolgili. 

Stendi dall'alto la tua mano, †
scampami e salvami dalle grandi acque, *
dalla mano degli stranieri. 

La loro bocca dice menzogne *
e alzando la destra giurano il falso. 

Mio Dio, ti canterò un canto nuovo, *
suonerò per te sull'arpa a dieci corde; 
a te, che dai vittoria al tuo consacrato, *
che liberi Davide tuo servo.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo. 
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

3^ Antifona
Canterò per te un canto nuovo,
Dio che dai vittoria!

Lettura Breve   Is 55, 1
O voi tutti assetati venite all'acqua, chi non ha denaro venga ugualmente; comprate e mangiate senza denaro e senza spesa, vino e latte.

Responsorio Breve
R. Ascolta la mia voce, Signore, * spero sulla tua parola.
Ascolta la mia voce, Signore: spero sulla tua parola.
V. Precedo l'aurora e grido aiuto:
spero sulla tua parola.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Ascolta la mia voce, Signore: spero sulla tua parola.

Antifona al Benedictus
Da quelli che ci odiano
salvaci, o Signore.

CANTICO DI ZACCARIA   Lc 1, 68-79
Benedetto il Signore Dio d'Israele, *
perché ha visitato e redento il suo popolo,

e ha suscitato per noi una salvezza potente *
nella casa di Davide, suo servo,

come aveva promesso *
per bocca dei suoi santi profeti d'un tempo:

salvezza dai nostri nemici, *
e dalle mani di quanti ci odiano.

Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri *
e si è ricordato della sua santa alleanza,

del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre, *
di concederci, liberati dalle mani dei nemici,

di servirlo senza timore, in santità e giustizia *
al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.

E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell'Altissimo *
perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade,

per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza *
nella remissione dei suoi peccati,

grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio, *
per cui verrà a visitarci dall'alto un sole che sorge,

per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre *
e nell'ombra della morte

e dirigere i nostri passi *
sulla via della pace.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, e ora e sempre *
nei secoli dei secoli. Amen.

Antifona al Benedictus
Da quelli che ci odiano
salvaci, o Signore.

Invocazioni
In questo nuovo giorno il Signore, donandoci la grazia di cantare le sue lodi, rafforza la speranza che esaudirà la nostra preghiera. Uniti ai fratelli di fede diciamo:
Ascoltaci, Signore, a gloria del tuo nome.

Ti rendiamo grazie, o Dio e Padre di Gesù nostro Salvatore,
- per la conoscenza e la vita immortale che ci hai dato per mezzo del tuo Figlio.

Donaci l'umiltà del cuore,
- perché ci rendiamo disponibili all'aiuto fraterno nel timore di Cristo.

Manda su di noi il tuo Spirito,
- perché la nostra carità sia autentica e senza ipocrisia.

Tu che hai comandato all'uomo il lavoro per dominare il mondo.
- fa' che il nostro lavoro ti glorifichi e santifichi i nostri fratelli.
  
Padre nostro. 
Padre nostro, che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
 
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male.

Orazione
Accresci in noi, o Dio, il dono della fede, perché sia perfetta la nostra lode e porti alla tua Chiesa frutti di vita nuova. Per il nostro Signore.

Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna.
R. Amen.