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lunedì 14 ottobre 2013

XXVIII SETTIMANA DEL T. O. - LUNEDÌ
UFFICIO DELLE LETTURE


INVITATORIO 
V. Signore, apri le mie labbra
R. e la mia bocca proclami la tua lode.

Antifona
Acclamiamo il Signore con canti di gioia!
  
SALMO 94  
Venite, applaudiamo al Signore, *
acclamiamo alla roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie, *
a lui acclamiamo con canti di gioia (Ant.).

Poiché grande Dio è il Signore, *
grande re sopra tutti gli dèi.
Nella sua mano sono gli abissi della terra, *
sono sue le vette dei monti.
Suo è il mare, egli l'ha fatto, *
le sue mani hanno plasmato la terra (Ant.).

Venite, prostràti adoriamo, *
in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati.
Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, *
il gregge che egli conduce (Ant.).

Ascoltate oggi la sua voce: †
« Non indurite il cuore, *
come a Merìba, come nel giorno di Massa nel deserto,

dove mi tentarono i vostri padri: *
mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere (Ant.).

Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione †
e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, *
non conoscono le mie vie;

perciò ho giurato nel mio sdegno: *
Non entreranno nel luogo del mio riposo » (Ant.).

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen (Ant.).
 
Inno

O Trinità beata,
oceano di pace,
la Chiesa a te consacra
la sua lode perenne.

Padre d'immensa gloria,
Verbo d'eterna luce,
Spirito di sapienza
e carità perfetta.

Rovéto inestinguibile
di verità e d'amore;
ravviva in noi la gioia
dell'agape fraterna.

O principio e sorgente
della vita immortale,
rivelaci il tuo volto
nella gloria dei cieli. Amen.

1^ Antifona
Buono è Dio con i giusti
e i puri di cuore.

SALMO 72, 1-12  
Quanto è buono Dio con i giusti, *
con gli uomini dal cuore puro!

Per poco non inciampavano i miei piedi, *
per un nulla vacillavano i miei passi,
perché ho invidiato i prepotenti, *
vedendo la prosperità dei malvagi.

Non c'è sofferenza per essi, *
sano e pasciuto è il loro corpo.
Non conoscono l'affanno dei mortali *
e non sono colpiti come gli altri uomini.

Dell'orgoglio si fanno una collana *
e la violenza è il loro vestito.
Esce l'iniquità dal loro grasso, *
dal loro cuore traboccano pensieri malvagi.

Scherniscono e parlano con malizia, *
minacciano dall'alto con prepotenza.

Levano la loro bocca fino al cielo *
e la loro lingua percorre la terra.
Perciò seggono in alto, *
non li raggiunge la piena delle acque.

Dicono: «Come può saperlo Dio? *
C'è forse conoscenza nell'Altissimo?».
Ecco, questi sono gli empi: *
sempre tranquilli, ammassano ricchezze.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

1^ Antifona

Buono è Dio con i giusti
e i puri di cuore.

2^ Antifona

I malvagi, che oggi ridono,
domani piangeranno.

SALMO 72, 13-20  
Invano dunque ho conservato puro il mio cuore *
e ho lavato nell'innocenza le mie mani,
poiché sono colpito tutto il giorno, *
e la mia pena si rinnova ogni mattina.

Se avessi detto: «Parlerò come loro», *
avrei tradito la generazione dei tuoi figli.

Riflettevo per comprendere: *
ma fu arduo agli occhi miei,
finché non entrai nel santuario di Dio *
e compresi qual è la loro fine.

Ecco, li poni in luoghi scivolosi, *
li fai precipitare in rovina.

Come sono distrutti in un istante, *
sono finiti, periscono di spavento!
Come un sogno al risveglio, Signore, *
quando sorgi, fai svanire la loro immagine.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

2^ Antifona
I malvagi, che oggi ridono,
domani piangeranno.

3^ Antifona
Chi si allontana da te perisce:
mio bene è stare vicino a Dio.

SALMO 72, 21-28   
Quando si agitava il mio cuore *
e nell'intimo mi tormentavo,
io ero stolto e non capivo, *
davanti a te stavo come una bestia.

Ma io sono con te sempre: *
tu mi hai preso per la mano destra.
Mi guiderai con il tuo consiglio *
e poi mi accoglierai nella tua gloria.

Chi altri avrò per me in cielo? *
Fuori di te nulla bramo sulla terra.

Vengono meno la mia carne e il mio cuore; †
ma la roccia del mio cuore è Dio, *
è Dio la mia sorte per sempre.

Ecco, perirà chi da te si allontana, *
tu distruggi chiunque ti è infedele.

Il mio bene è stare vicino a Dio: *
nel Signore Dio ho posto il mio rifugio,
per narrare tutte le tue opere *
presso le porte della città di Sion.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

3^ Antifona

Chi si allontana da te perisce:
mio bene è stare vicino a Dio.

Versetto
V. Dolci al mio palato le tue parole, Signore,
R. più che il miele alla mia bocca.

Prima Lettura 

Dal libro del profeta Aggeo 2, 10-23

Dio annunzia la prosperità.  Promesse fatte a Zorobabele

Il ventiquattro del nono mese, secondo anno di Dario, questa parola del Signore fu rivelata per mezzo del profeta Aggeo: Dice il Signore degli eserciti: Interroga i sacerdoti intorno alla legge e chiedi loro: Se uno in un lembo del suo vestito porta carne consacrata e con il lembo tocca il pane, il companatico, il vino, l'olio o qualunque altro cibo, questo verrà santificato? No, risposero i sacerdoti. Aggeo soggiunse: «Se uno che è contaminato per il contatto di un cadavere tocca una di quelle cose, sarà essa immonda?» «Sì», risposero i sacerdoti, «è immonda». Ora riprese Aggeo: «Tale è questo popolo, tale è questa nazione davanti a me  oracolo del Signore  e tale è ogni lavoro delle loro mani; anzi, anche ciò che qui mi offrono è immondo».
Ora, pensate, da oggi e per l'avvenire: prima che si cominciasse a porre pietra sopra pietra nel tempio del Signore, come andavano le vostre cose? Si andava a un mucchio da cui si attendevano venti misure di grano e ce n'erano dieci; si andava a un tino da cinquanta barili e ce n'erano venti. Io vi ho colpiti con la ruggine, con il carbonchio e con la grandine in tutti i lavori delle vostre mani, ma voi non siete ritornati a me parola del Signore. Considerate bene da oggi in poi (dal ventiquattro del nono mese, cioè dal giorno in cui si posero le fondamenta del tempio del Signore), se il grano verrà a mancare nei granai, se la vite, il fico, il melograno, l'olivo non daranno più i loro frutti. Da oggi in poi io vi benedirò!
Il ventiquattro del mese questa parola del Signore fu rivolta una seconda volta ad Aggeo: «Parla a Zorobabele, governatore della Giudea, e digli: Scuoterò il cielo e la terra, abbatterò il trono dei regni e distruggerò la potenza dei regni delle nazioni, rovescerò i carri e i loro equipaggi: cadranno cavalli e cavalieri; ognuno verrà trafitto dalla spada del proprio fratello. In quel giorno  oracolo del Signore degli eserciti  io ti prenderò, Zorobabele figlio di Sealtiel mio servo, dice il Signore, e ti porrò come un sigillo, perché io ti ho eletto, dice il Signore degli eserciti».

Responsorio
   Cfr. Ag 2, 6. 9
R. Io scuoterò il cielo e la terra; * e verrà colui che è aspettato da tutte le nazioni.
V. La gloria di questa casa sarà grande; in questo luogo porrò la pace;
R. e verrà colui che è aspettato da tutte le nazioni.

Seconda Lettura
Dal trattato «Contro Fabiano» di san Fulgenzio di Ruspe, vescovo

La partecipazione al corpo e al sangue di Cristo ci santifica

Nell'offerta del sacrificio si compie ciò che prescrisse lo stesso Salvatore, come è testimoniato anche da Paolo. Ecco quanto dice l'Apostolo: «Il Signore Gesù nella notte in cui veniva tradito prese il pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: Questo è il mio corpo che è per voi; fate questo in memoria di me. Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo ogni volta che ne bevete in memoria di me. Ogni volta infatti che mangiate di questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte del Signore finché egli venga» (1 Cor 11, 23-26).
Perciò il sacrificio viene offerto perché sia annunziata la morte del Signore e si faccia memoria di lui, che per noi ha dato la sua vita. Egli stesso poi dice: «Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici» (Gv 15, 13). Cristo è morto per noi. Perciò quando facciamo memoria della sua morte, durante il sacrificio, invochiamo la venuta dello Spirito Santo quale dono di amore. La nostra preghiera chiede quello stesso amore per cui Cristo si è degnato di essere crocifisso per noi. Anche noi, mediante la grazia dello Spirito Santo, possiamo essere crocifissi al mondo e il mondo a noi. Siamo invitati ad imitare Cristo. Egli per quanto riguarda la sua morte, morì al peccato una volta per tutte; ora invece, per il fatto che vive, vive per Dio. Così anche noi consideriamoci morti al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Gesù (cfr. Rm 6, 10-11). «Camminiamo in una vita nuova» (Rm 6, 4) mediante il dono dell'amore. «Infatti l'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato» (Rm 5, 5). Noi partecipiamo al corpo e al sangue del Signore, noi mangiamo il suo pane e ne beviamo il calice. Perciò dobbiamo morire al mondo e condurre una vita nascosta con Cristo in Dio e crocifiggere la nostra carne con i suoi vizi e le sue concupiscenze (cfr. Col 3, 3; Gal 5, 24).
Tutti i fedeli che amano Dio e il prossimo, anche se non bevono il calice della passione corporale, bevono tuttavia il calice dell'amore del Signore. Inebriati da esso, mortificano le loro membra e, avendo rivestito il Signore Gesù Cristo, non si danno pensiero dei desideri della carne e non fissano lo sguardo sulle cose che si vedono, ma su quelle che non si vedono. Così che beve al calice del Signore custodisce la santa carità, senza la quale nulla giova, neppure il dare il proprio corpo alle fiamme. Per il dono della carità poi ci viene dato di essere veramente quello che misticamente celebriamo in modo sacramentale nel sacrificio.

Responsorio 
  Cfr. Lc 22, 19; Gv 6, 58
R. Gesù prese il pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: Questo è il mio corpo che è dato per voi; * fate questo in memoria di me.
V. Questo è il pane disceso dal cielo: se uno mangia di questo pane, vivrà in eterno;
R. fate questo in memoria di me.

Orazione

Ci preceda e ci accompagni sempre la tua grazia, Signore, perché, sorretti dal tuo paterno aiuto, non ci stanchiamo mai di operare il bene. Per il nostro Signore.
  
R. Amen.
Benediciamo il Signore. 
R. Rendiamo grazie a Dio.

LODI MATTUTINE

V. O Dio, vieni a salvarmi.
R. Signore, vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.

Inno
O sole di giustizia,
Verbo del Dio vivente,
irradia sulla Chiesa
la tua luce immortale.

Per te veniamo al Padre,
fonte del primo amore,
Padre d'immensa grazia
e di perenne gloria.

Lieto trascorra il giorno
in umiltà e fervore;
la luce della fede
non conosca tramonto.

Sia Cristo il nostro cibo,
sia Cristo l'acqua viva:
in lui gustiamo sobrii
l'ebbrezza dello Spirito. Amen.

1^ Antifona

Al mattino ci sazia il tuo amore,
Signore nostro Dio.

SALMO 89
   
Signore, tu sei stato per noi un rifugio *
di generazione in generazione.

Prima che nascessero i monti †
e la terra e il mondo fossero generati, *
da sempre e per sempre tu sei, Dio.

Tu fai ritornare l'uomo in polvere *
e dici: «Ritornate, figli dell'uomo».

Ai tuoi occhi, mille anni
sono come il giorno di ieri che è passato, *
come un turno di veglia nella notte.

Li annienti: li sommergi nel sonno; *
sono come l'erba che germoglia al mattino:
al mattino fiorisce, germoglia, *
alla sera è falciata e dissecca.

Perché siamo distrutti dalla tua ira, *
siamo atterriti dal tuo furore.
Davanti a te poni le nostre colpe, *
i nostri peccati occulti alla luce del tuo volto.

Tutti i nostri giorni svaniscono per la tua ira, *
finiamo i nostri anni come un soffio.

Gli anni della nostra vita sono settanta, *
ottanta per i più robusti,
ma quasi tutti sono fatica, dolore; *
passano presto e noi ci dileguiamo.

Chi conosce l'impeto della tua ira, *
e il tuo sdegno, con il timore a te dovuto?

Insegnaci a contare i nostri giorni *
e giungeremo alla sapienza del cuore.

Volgiti, Signore; fino a quando? *
Muoviti a pietà dei tuoi servi.
Saziaci al mattino con la tua grazia: *
esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni.

Rendici la gioia per i giorni di afflizione, *
per gli anni in cui abbiamo visto la sventura.
Si manifesti ai tuoi servi la tua opera *
e la tua gloria ai loro figli.

Sia su di noi la bontà del Signore, nostro Dio: †
rafforza per noi l'opera delle nostre mani, *
l'opera delle nostre mani rafforza.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

1^ Antifona

Al mattino ci sazia il tuo amore,
Signore nostro Dio.

2^ Antifona

Da ogni terra, lode al Signore.

CANTICO Is 42, 10-16  
Cantate al Signore un canto nuovo, *
lode a lui fino all'estremità della terra;
lo celebri il mare con quanto esso contiene, *
le isole con i loro abitanti.

Esulti con le sue città il deserto, *
esultino i villaggi dove abitano quelli di Kedar;

acclamino gli abitanti di Sela, *
dalla cima dei monti alzino grida.
Diano gloria al Signore *
e il suo onore divulghino nelle isole.

Il Signore avanza come un prode, *
come un guerriero eccita il suo ardore;
grida, lancia urla di guerra, *
si mostra forte contro i suoi nemici.

Per molto tempo, ho taciuto, *
ho fatto silenzio, mi sono contenuto;
ora griderò come una partoriente, *
mi affannerò e sbufferò insieme.

Renderò aridi monti e colli, *
farò seccare tutta la loro erba;
trasformerò i fiumi in stagni *
e gli stagni farò inaridire.

Farò camminare i ciechi per vie che non conoscono, *
li guiderò per sentieri sconosciuti;
trasformerò davanti a loro le tenebre in luce, *
i luoghi aspri in pianura.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen. 

2^ Antifona

Da ogni terra, lode al Signore.

3^ Antifona

Lodate il nome del Signore,
voi che state nella casa di Dio.

SALMO 134, 1-12 
  

Lodate il nome del Signore, *
lodatelo, servi del Signore,
voi che state nella casa del Signore, *
negli atri della casa del nostro Dio.

Lodate il Signore: il Signore è buono; *
cantate inni al suo nome, perché è amabile.
Il Signore si è scelto Giacobbe, *
Israele come suo possesso.

Io so che grande è il Signore, *
il nostro Dio sopra tutti gli dèi.

Tutto ciò che vuole il Signore lo compie, †
in cielo e sulla terra, *
nei mari e in tutti gli abissi.

Fa salire le nubi dall'estremità della terra, †
produce le folgori per la pioggia, *
dalle sue riserve libera i venti.

Egli percosse i primogeniti d'Egitto, *
dagli uomini fino al bestiame.
Mandò segni e prodigi in mezzo a te, Egitto, *
contro il faraone e tutti i suoi ministri.

Colpì numerose nazioni *
e uccise re potenti:
Seon, re degli Amorrèi, Og, re di Basan, *
e tutti i regni di Cànaan.

Diede la loro terra in eredità a Israele, *
in eredità a Israele suo popolo.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

3^ Antifona

Lodate il nome del Signore,
voi che state nella casa di Dio.

Lettura Breve   Cfr Gdt 8, 26; volg. 21b-23
Ricordatevi che i vostri padri furono messi alla prova per vedere se davvero temevano il loro Dio. Ricordate come fu tentato il nostro padre Abramo e come proprio attraverso la prova di molte tribolazioni egli divenne l'amico di Dio. Così pure Isacco, così Giacobbe, così Mosè e tutti quelli che piacquero a Dio furono provati con molte tribolazioni e si mantennero fedeli.

Responsorio Breve
R. Esultate, giusti, nel Signore * ai santi si addice la lode.
Esultate, giusti, nel Signore ai santi si addice la lode.
V. Cantate al Signore un canto nuovo,
ai santi si addice la lode.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Esultate, giusti, nel Signore ai santi si addice la lode.

Antifona al Benedictus
Benedetto il Signore!
Ha visitato e redento il suo popolo.

CANTICO DI ZACCARIA   
Lc 1, 68-79
Benedetto il Signore Dio d'Israele, *
perché ha visitato e redento il suo popolo,

e ha suscitato per noi una salvezza potente *
nella casa di Davide, suo servo,

come aveva promesso *
per bocca dei suoi santi profeti d'un tempo:

salvezza dai nostri nemici, *
e dalle mani di quanti ci odiano.

Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri *
e si è ricordato della sua santa alleanza,

del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre, *
di concederci, liberati dalle mani dei nemici,

di servirlo senza timore, in santità e giustizia *
al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.

E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell'Altissimo *
perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade,

per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza *
nella remissione dei suoi peccati,

grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio, *
per cui verrà a visitarci dall'alto un sole che sorge,

per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre *
e nell'ombra della morte

e dirigere i nostri passi *
sulla via della pace.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, e ora e sempre *
nei secoli dei secoli. Amen.

Antifona al Benedictus
Benedetto il Signore!
Ha visitato e redento il suo popolo.

Invocazioni
Il Cristo ascolta la voce degli umili che confidano in lui e li salva. Confortati da questa certezza invochiamo il suo nome:
Tu sei la nostra speranza, Signore.

O Dio, ricco di misericordia,
- noi ti ringraziamo per il tuo immenso amore.

Tu che agisci sempre nella storia dell'umanità insieme al Padre,
- rinnova gli uomini e le cose con la forza del tuo Spirito.

Dona a noi e ai nostri fratelli uno sguardo di fede,
- perché possiamo contemplare sempre le tue meraviglie.

Redentore di tutti, che in questo giorno ci chiami a cooperare alla tua opera di salvezza,
- rendici segno della tua grazia verso il nostro prossimo.

Padre nostro. 

Padre nostro, che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.

Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male.

Orazione
O Dio, che hai affidato all'uomo l'opera della creazione e hai posto al suo servizio le immense energie del cosmo, fa' che oggi collaboriamo a un mondo più giusto e fraterno a lode della tua gloria. Per il nostro Signore.

Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna.
R. Amen.