Translate

giovedì 28 febbraio 2013

Giovedì della II settimana di Quaresima - Ufficio delle letture e Lodi mattutine

UFFICIO DELLE LETTURE

INVITATORIO

V. Signore, apri le mie labbra
R. e la mia bocca proclami la tua lode.

Antifona
Venite, adoriamo Cristo Signore:
per noi ha sofferto tentazione e morte.

Oppure:
Ascoltate, oggi, la voce del Signore:
non indurite il vostro cuore.

SALMO 94  Invito a lodare Dio
( Il Salmo 94 può essere sostituito dal salmo 99 o 66 o 23 )
Esortandovi a vicenda ogni giorno, finché dura « quest'oggi » (Eb 3,13).

Si enunzia e si ripete l'antifona.

Venite, applaudiamo al Signore, *
acclamiamo alla roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie, *
a lui acclamiamo con canti di gioia (Ant.).

Poiché grande Dio è il Signore, *
grande re sopra tutti gli dèi.
Nella sua mano sono gli abissi della terra, *
sono sue le vette dei monti.
Suo è il mare, egli l'ha fatto, *
le sue mani hanno plasmato la terra (Ant.).

Venite, prostràti adoriamo, *
in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati.
Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, *
il gregge che egli conduce (Ant.).

Ascoltate oggi la sua voce: †
« Non indurite il cuore, *
come a Merìba, come nel giorno di Massa nel deserto,

dove mi tentarono i vostri padri: *
mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere (Ant.).

Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione †
e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, *
non conoscono le mie vie;

perciò ho giurato nel mio sdegno: *
Non entreranno nel luogo del mio riposo » (Ant.).

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre *
nei secoli dei secoli. Amen (Ant.).
 
Inno
Protesi alla gioia pasquale,
sulle orme di Cristo Signore,
seguiamo l'austero cammino
della santa Quaresima.

La legge e i profeti annunziarono
dei quaranta giorni il mistero;
Gesù consacrò nel deserto
questo tempo di grazia.

Sia parca e frugale la mensa,
sia sobria la lingua ed il cuore;
fratelli, è tempo di ascoltare
la voce dello Spirito.

Forti nella fede vigiliamo
contro le insidie del nemico:
ai servi fedeli è promessa
la corona di gloria.

Sia lode al Padre onnipotente,
al Figlio Gesù redentore,
allo Spirito Santo Amore,
nei secoli dei secoli. Amen.

1^ Antifona
Tu ci salvi, Signore:
celebriamo il tuo nome per sempre.

SALMO 43, 2-9
   (I) Il popolo di Dio nella sventura
In tutte le tribolazioni noi siamo più che vincitori, per virtù di colui che ci ha amati (Rm 8, 37)
.

Dio, con i nostri orecchi abbiamo udito, †
i nostri padri ci hanno raccontato
l'opera che hai compiuto ai loro giorni, *
nei tempi antichi.

Tu, per piantarli, con la tua mano
hai sradicato le genti, *
per far loro posto, hai distrutto i popoli.

Poiché non con la spada conquistarono la terra, *
né fu il loro braccio a salvarli;

ma il tuo braccio e la tua destra
e la luce del tuo volto, *
perché tu li amavi.

Sei tu il mio re, Dio mio, *
che decidi vittorie per Giacobbe.

Per te abbiamo respinto i nostri avversari, *
nel tuo nome abbiamo annientato
i nostri aggressori.

Infatti nel mio arco non ho confidato *
e non la mia spada mi ha salvato,
ma tu ci hai salvati dai nostri avversari, *
hai confuso i nostri nemici.

In Dio ci gloriamo ogni giorno, *
celebrando senza fine il tuo nome.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre *
nei secoli dei secoli. Amen.

1^ Antifona

Tu ci salvi, Signore:
celebriamo il tuo nome per sempre.

2^ Antifona

Perdona il tuo popolo, Signore;
non ci esporre alla vergogna.

SALMO 43, 10-17
   (II) Il popolo di Dio nella sventura
In tutte le tribolazioni noi siamo più che vincitori, per virtù di colui che ci ha amati (Rm 8, 37)
.

Ma ora ci hai respinti e coperti di vergogna, *
e più non esci con le nostre schiere.

Ci hai fatti fuggire di fronte agli avversari *
e i nostri nemici ci hanno spogliati.

Ci hai consegnato come pecore da macello, *
ci hai dispersi in mezzo alle nazioni.

Hai venduto il tuo popolo per niente, *
sul loro prezzo non hai guadagnato.

Ci hai resi ludibrio dei nostri vicini, *
scherno e obbrobrio a chi ci sta intorno.

Ci hai resi la favola dei popoli, *
su di noi le nazioni scuotono il capo.

L'infamia mi sta sempre davanti *
e la vergogna copre il mio volto

per la voce di chi insulta e bestemmia, *
davanti al nemico che brama vendetta.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre *
nei secoli dei secoli. Amen.

2^ Antifona

Perdona il tuo popolo, Signore;
non ci esporre alla vergogna.

3^ Antifona

Sorgi, Signore,
salvaci nella tua misericordia.

SALMO 43, 18-27 
(III)  Il popolo di Dio nella sventura
In tutte le tribolazioni noi siamo più che vincitori, per virtù di colui che ci ha amati (Rm 8, 37)
.

Tutto questo ci è accaduto †
e non ti avevamo dimenticato, *
non avevamo tradito la tua alleanza.

Non si era volto indietro il nostro cuore, *
i nostri passi non avevano lasciato il tuo sentiero;
ma tu ci hai abbattuti in un luogo di sciacalli *
e ci hai avvolti di ombre tenebrose.

Se avessimo dimenticato il nome del nostro Dio *
e teso le mani verso un dio straniero,
forse che Dio non lo avrebbe scoperto, *
lui che conosce i segreti del cuore?

Per te ogni giorno siamo messi a morte, *
stimati come pecore da macello.

Svegliati, perché dormi, Signore? *
Destati, non ci respingere per sempre.
Perché nascondi il tuo volto, *
dimentichi la nostra miseria e oppressione?

Poiché siamo prostrati nella polvere, *
il nostro corpo è steso a terra.
Sorgi, vieni in nostro aiuto; *
salvaci per la tua misericordia.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre *
nei secoli dei secoli. Amen.

3^ Antifona

Sorgi, Signore,
salvaci nella tua misericordia.

Versetto
V. Chi medita la legge del Signore,
R. porta frutto a suo tempo.

Prima Lettura

Dal libro dell'Esodo 18, 13-27

Mosè costituì giudici sopra il popolo

In quei giorni: Mosè sedette a render giustizia al popolo e il popolo si trattenne presso Mosè dalla mattina fino alla sera. Allora Ietro, visto quanto faceva per il popolo, gli disse: «Che cos'è questo che fai per il popolo? Perché siedi tu solo, mentre il popolo sta presso di te dalla mattina alla sera?». Mosè rispose al suocero: «Perché il popolo viene da me per consultare Dio. Quando hanno qualche questione, vengono da me e io giudico le vertenze tra l'uno e l'altro e faccio conoscere i decreti di Dio e le sue leggi». Il suocero di Mosè gli disse: «Non va bene quello che fai! Finirai per soccombere, tu e il popolo che è con te, perché il compito è troppo pesante per te; tu non puoi attendervi da solo. Ora ascoltami: ti voglio dare un consiglio e Dio sia con te! Tu sta' davanti a Dio in nome del popolo e presenta le questioni a Dio. A loro spiegherai i decreti e le leggi; indicherai loro la via per la quale devono camminare e le opere che devono compiere. Invece sceglierai tra tutto il popolo uomini integri che temono Dio, uomini retti che odiano la venalità e li costituirai sopra di loro come capi di migliaia, capi di centinaia, capi di cinquantine e capi di decine. Essi dovranno giudicare il popolo in ogni circostanza; quando vi sarà una questione importante, la sottoporranno a te, mentre essi giudicheranno ogni affare minore. Così ti alleggerirai il peso ed essi lo porteranno con te. Se tu fai questa cosa e se Dio te la comanda, potrai resistere e anche questo popolo arriverà in pace alla sua meta».
Mosè ascoltò la voce del suocero e fece quanto gli aveva suggerito. Mosè dunque scelse uomini capaci in tutto Israele e li costituì alla testa del popolo come capi di migliaia, capi di centinaia, capi di cinquantine e capi di decine. Essi giudicavano il popolo in ogni circostanza: quando avevano affari difficili li sottoponevano a Mosè, ma giudicavano essi stessi tutti gli affari minori. Poi Mosè congedò il suocero, il quale tornò al suo paese.

Responsorio   Cfr. Nm 11, 25; Es 18, 25
R. Il Signore scese nella nube e parlò a Mosè: prese lo spirito che era su di lui e lo infuse sui settanta anziani: * quando lo spirito si posò su di loro, parlarono da profeti.
V. Mosè scelse uomini capaci in tutto Israele e li costituì alla testa del popolo:
R. quando lo spirito si posò su di loro, parlarono da profeti.

Seconda Lettura
Dai «Trattati sui salmi» di sant'Ilario, vescovo
(Sal 127, 1-3; CSEL 22, 628-630)

Il vero timore del Signore
«Beato l'uomo che teme il Signore e cammina nelle sue vie» (Sal 127, 1). Ogni volta che nella Scrittura si parla del timore del Signore, bisogna tener presente che non si trova mai da solo, come se per noi bastasse alla completezza della fede, ma gli vengono aggiunti o anteposti molti altri valori.
Da questi si comprende l'essenza e la perfezione del timor di Dio come sappiamo da quanto è detto nei Proverbi di Salomone: «Se appunto invocherai l'intelligenza e chiamerai la saggezza, se la ricercherai come l'argento e per essa scaverai come per i tesori, allora comprenderai il timore del Signore» (Pro 2, 3-4).
Vediamo da ciò per quanti gradi si arriva al timore di Dio.
Anzitutto, chiesto il dono della sapienza si deve affidare tutto il compito dell'approfondimento al dono dell'intelletto, con il quale ricercare e investigare la sapienza. Solo allora si potrà comprendere il timore del Signore. Certamente il modo comune di ragionare degli uomini non procede così circa il timore.
Infatti il timore è considerato coma la paura che ha l'umana debolezza quando teme di soffrire ciò che non vorrebbe gli accadesse. Tale genere di timore si desta in noi con il rimorso della colpa, di fronte al diritto del più potente, o all'attacco del più forte, a causa di una malattia, per l'incontro con una bestia feroce o, infine, per la sofferenza di qualsiasi male.
Non è questo il timore che qui si insegna, perché esso deriva dalla debolezza naturale.
In questa linea di timore, infatti, ciò che si deve temere non è per nulla oggetto e materia di apprendimento, poiché le cose temibili si incaricano da se stesse a incutere terrore.
Del timore del Signore invece così sta scritto: «Venite, figli, ascoltatemi; v'insegnerò il timore del Signore» (Sal 33, 12). Dunque si impara il timore del Signore, perché viene insegnato. Questo genere di timore non sta nello spavento naturale e spontaneo, ma in una realtà che viene comunicata come una dottrina. Non promana dalla trepidazione della natura, ma lo si comincia ad apprendere con l'osservanza dei comandamenti, con le opere di una vita innocente, e con la conoscenza della verità.
Per conto nostro il timore di Dio è tutto nell'amore, e l'amore perfetto perfeziona questo timore.
Il compito proprio del nostro amore verso Dio è di ascoltarne gli ammonimenti, obbedire ai suoi comandamenti, fidarsi delle sue promesse. Ascoltiamo dunque la Scrittura che dice: «Ora, Israele, che cosa ti chiede il Signore tuo Dio, se non che tu tema il Signore tuo Dio, che tu cammini per tutte le sue vie, che tu l'ami e serva il Signore tuo Dio con tutto il cuore e con tutta l'anima, che tu osservi i comandi del Signore e le sue leggi, che oggi ti do per il tuo bene?» (Dt 10, 12).
Molte poi sono le vie del Signore, benché egli stesso sia la via. Ma quando parla di se stesso si chiama via, dando anche la ragione per cui si chiami così: «Nessuno», dice, «viene al Padre se non per mezzo di me» (Gv 14, 6).
Bisogna dunque porsi il problema delle molte vie possibili e ponderare molti elementi perché, edotti da molte ragioni, possiamo trovare quell'unica via della vita eterna che fa per noi.
Vi sono infatti vie nella legge, vie nei profeti, vie nei vangeli, vie negli apostoli, vie anche nelle diverse opere dei maestri.
Beati coloro che camminano in esse col timore di Dio.

Responsorio
   Cfr, Sir 2, 16; Lc 1, 50
R. Quelli che temono il Signore cercano di piacergli; * e coloro che lo amano si saziano della sua parola.
V. Di generazione in generazione si stende la sua misericordia su quelli che lo temono;
R. e coloro che lo amano si saziano della sua parola.

Orazione

O Dio, che salvi i peccatori e li chiami alla tua amicizia, volgi verso di te i nostri cuori e donaci il fervore del tuo Spirito perché possiamo esser saldi nella fede e operosi nella carità. Per il nostro Signore.

R. Amen.
Benediciamo il Signore.
R. Rendiamo grazie a Dio.

  

LODI MATTUTINE

V. O Dio, vieni a salvarmi.
R. Signore, vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen. 

Inno
Nella santa assemblea,
o nel segreto dell'anima,
prostriamoci e imploriamo
la divina clemenza.

Dall'ira del giudizio
liberaci, o Padre buono;
non togliere ai tuoi figli
il segno della tua gloria.

Ricorda che ci plasmasti
col soffio del tuo Spirito:
siam tua vigna, tuo popolo,
e opera delle tue mani.

Perdona i nostri errori,
sana le nostre ferite,
guidaci con la tua grazia
alla vittoria pasquale.

Sia lode al Padre altissimo,
al Figlio e al Santo Spirito
com'era nel principio,
ora e nei secoli eterni. Amen.

1^ Antifona
Risveglia, o Dio, la tua potenza,
fa' splendere il tuo volto e noi saremo salvi.

SALMO 79
   Visita, o Signore, la tua vigna
Vieni, Signore, Gesù (Ap 22, 20)
.

Tu, pastore d'Israele, ascolta, *
tu che guidi Giuseppe come un gregge.
Assiso sui cherubini rifulgi *
davanti a Efraim, Beniamino e Manasse.

Risveglia la tua potenza *
e vieni in nostro soccorso.

Rialzaci, Signore, nostro Dio, *
fa’ splendere il tuo volto e noi saremo salvi.

Signore, Dio degli eserciti, †
fino a quando fremerai di sdegno *
contro le preghiere del tuo popolo?

Tu ci nutri con pane di lacrime, *
ci fai bere lacrime in abbondanza.
Ci hai fatto motivo di contesa per i vicini, *
e i nostri nemici ridono di noi.

Rialzaci, Dio degli eserciti, *
fa’ risplendere il tuo volto e noi saremo salvi.

Hai divelto una vite dall'Egitto, *
per trapiantarla hai espulso i popoli.
Le hai preparato il terreno, *
hai affondato le sue radici e ha riempito la terra.

La sua ombra copriva le montagne *
e i suoi rami i più alti cedri.

Ha esteso i suoi tralci fino al mare *
e arrivavano al fiume i suoi germogli.

Perché hai abbattuto la sua cinta *
e ogni viandante ne fa vendemmia?
La devasta il cinghiale del bosco *
e se ne pasce l'animale selvatico.

Dio degli eserciti, volgiti, *
guarda dal cielo e vedi e visita questa vigna,
proteggi il ceppo che la tua destra ha piantato, *
il germoglio che ti sei coltivato.

Quelli che l'arsero col fuoco e la recisero *
periranno alla minaccia del tuo volto.
Sia la tua mano sull'uomo della tua destra, *
sul figlio dell'uomo che per te hai reso forte.

Da te più non ci allontaneremo, *
ci farai vivere e invocheremo il tuo nome.

Rialzaci Signore, Dio degli eserciti, *
fa’ splendere il tuo volto e noi saremo salvi.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre *
nei secoli dei secoli. Amen.

1^ Antifona
Risveglia, o Dio, la tua potenza,
fa' splendere il tuo volto e noi saremo salvi.

2^ Antifona

Grandi cose ha compiuto il Signore,
sappiano i popoli le sue imprese.

CANTICO Is 12, 1-6
    Esultanza del popolo redento
Chi ha sete venga a me e beva (Gv 7, 37).

Ti ringrazio, Signore; †
tu eri con me adirato, *
ma la tua collera si è calmata e tu mi hai consolato.

Ecco, Dio è la mia salvezza; *
io confiderò, non avrò mai timore,
perché mia forza e mio canto è il Signore; *
egli è stato la mia salvezza.

Attingerete acqua con gioia *
alle sorgenti della salvezza.

In quel giorno direte: *
«Lodate il Signore, invocate il suo nome;
manifestate tra i popoli le sue meraviglie, *
proclamate che il suo nome è sublime.

Cantate inni al Signore,
perché ha fatto opere grandi, *
ciò sia noto in tutta la terra.

Gridate giulivi ed esultate, abitanti di Sion, *
perché grande in mezzo a voi è il Santo di Israele».

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre *
nei secoli dei secoli. Amen.

2^ Antifona
Grandi cose ha compiuto il Signore,
sappiano i popoli le sue imprese.

3^ Antifona

Esultate in Dio, nostra forza.  †

SALMO 80
   Solenne rinnovazione dell'alleanza
Guardate, fratelli, che non si trovi in nessuno di voi un cuore perverso e senza fede (Eb 3, 12)
.

Esultate in Dio, nostra forza, *
† acclamate al Dio di Giacobbe.
Intonate il canto e suonate il timpano, *
la cetra melodiosa con l'arpa.

Suonate la tromba nel plenilunio, *
nostro giorno di festa.
Questa è una legge per Israele, *
un decreto del Dio di Giacobbe.

Lo ha dato come testimonianza a Giuseppe, *
quando usciva dal paese d'Egitto.

Un linguaggio mai inteso io sento: †
«Ho liberato dal peso la sua spalla, *
le sue mani hanno deposto la cesta.

Hai gridato a me nell'angoscia e io ti ho liberato, †
avvolto nella nube ti ho dato risposta, *
ti ho messo alla prova alle acque di Meriba.

Ascolta, popolo mio, ti voglio ammonire; *
Israele, se tu mi ascoltassi!
Non ci sia in mezzo a te un altro dio *
e non prostrarti a un dio straniero.

Sono io il Signore tuo Dio, †
che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto; *
apri la tua bocca, la voglio riempire.

Ma il mio popolo non ha ascoltato la mia voce, *
Israele non mi ha obbedito.
L'ho abbandonato alla durezza del suo cuore, *
che seguisse il proprio consiglio.

Se il mio popolo mi ascoltasse, *
se Israele camminasse per le mie vie!
Subito piegherei i suoi nemici *
e contro i suoi avversari porterei la mia mano.

I nemici del Signore gli sarebbero sottomessi *
e la loro sorte sarebbe segnata per sempre;
li nutrirei con fiore di frumento, *
li sazierei con miele di roccia».

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre *
nei secoli dei secoli. Amen.

3^ Antifona
Esultate in Dio, nostra forza.

Lettura Breve   Cfr. 1 Re 8, 51-53a
Siamo il tuo popolo e la tua eredità, Signore. Ci hai fatto uscire dall'Egitto, da una fornace per fondere il ferro.
Siano attenti i tuoi occhi alla preghiera del tuo servo e del tuo popolo Israele e ascoltali in quanto ti chiedono, perché tu li hai separati da tutti i popoli del paese come tua proprietà.

Responsorio Breve
R. Ti siano gradite le mie parole, * Dio della mia salvezza.
Ti siano gradite le mie parole, Dio della mia salvezza.
V. Davanti a te i pensieri del mio cuore,
Dio della mia salvezza.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Ti siano gradite le mie parole, Dio della mia salvezza.

Antifona al Benedictus

Figlio, nella vita godevi i tuoi beni,
mentre Lazzaro soffriva:
ora lui è nella gioia,
e tu nei tormenti.


CANTICO DI ZACCARIA  
Lc 1, 68-79
Il Messia e il suo Precursore

Benedetto il Signore Dio d'Israele, *
perché ha visitato e redento il suo popolo,

e ha suscitato per noi una salvezza potente *
nella casa di Davide, suo servo,

come aveva promesso *
per bocca dei suoi santi profeti d'un tempo:

salvezza dai nostri nemici, *
e dalle mani di quanti ci odiano.

Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri *
e si è ricordato della sua santa alleanza,

del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre, *
di concederci, liberati dalle mani dei nemici,

di servirlo senza timore, in santità e giustizia *
al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.

E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell'Altissimo *
perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade,

per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza *
nella remissione dei suoi peccati,

grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio, *
per cui verrà a visitarci dall'alto un sole che sorge,

per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre *
e nell'ombra della morte

e dirigere i nostri passi *
sulla via della pace.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, e ora e sempre *
nei secoli dei secoli. Amen.

Antifona al Benedictus
Figlio, nella vita godevi i tuoi beni,
mentre Lazzaro soffriva:
ora lui è nella gioia,
e tu nei tormenti.


Invocazioni
Uniti nella preghiera di lode, celebriamo l'amore di Dio Padre, che si è rivelato nel Cristo suo Figlio e diciamo con fede:
Ricordati, Signore, di questa tua famiglia.

Donaci di comprendere in modo vivo e profondo il mistero della tua Chiesa,
- perché diventi per noi e per tutti sacramento universale di salvezza.

Padre di tutti gli uomini, aiutaci a promuovere il vero progresso della comunità umana,
- e a cercare in ogni cosa il tuo regno e la tua giustizia.

Suscita in noi la sete del Cristo,
- che si è offerto a noi come sorgente di acqua viva.

Rimetti a noi i nostri debiti,
- guida i nostri passi nella giustizia e nella sincerità.

Padre nostro


Orazione
O Dio, che salvi i peccatori e li chiami alla tua amicizia, volgi verso di te i nostri cuori e donaci il fervore del tuo Spirito perché possiamo esser saldi nella fede e operosi nella carità. Per il nostro Signore.

Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna.
R. Amen.