Translate

giovedì 23 agosto 2012

Giovedì della XX settimana del Tempo Ordinario - Ufficio delle Letture e Lodi mattutine

UFFICIO DELLE LETTURE
 
INVITATORIO

V. Signore, apri le mie labbra
R. e la mia bocca proclami la tua lode.

Antifona
Venite al Signore con canti di gioia!
 
SALMO 94  Invito a lodare Dio
( Il Salmo 94 può essere sostituito dal salmo 99 o 66 o 23 )
Esortandovi a vicenda ogni giorno, finché dura « quest'oggi » (Eb 3,13).

Si enunzia e si ripete l'antifona.

Venite, applaudiamo al Signore, *
acclamiamo alla roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie, *
a lui acclamiamo con canti di gioia
(Ant.).

Poiché grande Dio è il Signore, *
grande re sopra tutti gli dèi.
Nella sua mano sono gli abissi della terra, *
sono sue le vette dei monti.
Suo è il mare, egli l'ha fatto, *
le sue mani hanno plasmato la terra
(Ant.).

Venite, prostràti adoriamo, *
in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati.
Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, *
il gregge che egli conduce
(Ant.).

Ascoltate oggi la sua voce: †
« Non indurite il cuore, *
come a Merìba, come nel giorno di Massa nel deserto,

dove mi tentarono i vostri padri: *
mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere
(Ant.).

Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione †
e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, *
non conoscono le mie vie;

perciò ho giurato nel mio sdegno: *
Non entreranno nel luogo del mio riposo »
(Ant.).

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen
(Ant.).
 

Inno

O Cristo, Verbo del Padre,
re glorioso  fra gli angeli,
luce e salvezza del mondo,
in te crediamo.

Cibo e bevanda di vita,
balsamo, veste dimora,
forza, rifugio, conforto,
in te speriamo.

Illumina col tuo Spirito
l'oscura notte del male,
orienta il nostro cammino
incontro al Padre. Amen.

1^ Antifona

La tua destra, Signore,
e la luce del tuo volto
hanno salvato i nostri padri.

SALMO 43, 2-9
   (I) Il popolo di Dio nella sventura
In tutte le tribolazioni noi siamo più che vincitori, per virtù di colui che ci ha amati (Rm 8, 37)
.

Dio, con i nostri orecchi abbiamo udito, †
i nostri padri ci hanno raccontato
l'opera che hai compiuto ai loro giorni, *
nei tempi antichi.

Tu, per piantarli, con la tua mano
hai sradicato le genti, *
per far loro posto, hai distrutto i popoli.

Poiché non con la spada conquistarono la terra, *
né fu il loro braccio a salvarli;

ma il tuo braccio e la tua destra
e la luce del tuo volto, *
perché tu li amavi.

Sei tu il mio re, Dio mio, *
che decidi vittorie per Giacobbe.

Per te abbiamo respinto i nostri avversari, *
nel tuo nome abbiamo annientato
i nostri aggressori.

Infatti nel mio arco non ho confidato *
e non la mia spada mi ha salvato,
ma tu ci hai salvati dai nostri avversari, *
hai confuso i nostri nemici.

In Dio ci gloriamo ogni giorno, *
celebrando senza fine il tuo nome.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

1^ Antifona

La tua destra, Signore,
e la luce del tuo volto
hanno salvato i nostri padri.

2^ Antifona

Il Signore non vi nasconde il suo volto,
se voi tornate a lui.

SALMO 43, 10-17
   (II) Il popolo di Dio nella sventura
In tutte le tribolazioni noi siamo più che vincitori, per virtù di colui che ci ha amati (Rm 8, 37)
.

Ma ora ci hai respinti e coperti di vergogna, *
e più non esci con le nostre schiere.

Ci hai fatti fuggire di fronte agli avversari *
e i nostri nemici ci hanno spogliati.

Ci hai consegnato come pecore da macello, *
ci hai dispersi in mezzo alle nazioni.

Hai venduto il tuo popolo per niente, *
sul loro prezzo non hai guadagnato.

Ci hai resi ludibrio dei nostri vicini, *
scherno e obbrobrio a chi ci sta intorno.

Ci hai resi la favola dei popoli, *
su di noi le nazioni scuotono il capo.

L'infamia mi sta sempre davanti *
e la vergogna copre il mio volto

per la voce di chi insulta e bestemmia, *
davanti al nemico che brama vendetta.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

2^ Antifona

Il Signore non vi nasconde il suo volto,
se voi tornate a lui.

3^ Antifona

Dèstati, Signore,
non respingerci per sempre.

SALMO 43, 18-27 
(III)  Il popolo di Dio nella sventura
In tutte le tribolazioni noi siamo più che vincitori, per virtù di colui che ci ha amati (Rm 8, 37)
.

Tutto questo ci è accaduto †
e non ti avevamo dimenticato, *
non avevamo tradito la tua alleanza.

Non si era volto indietro il nostro cuore, *
i nostri passi non avevano lasciato il tuo sentiero;
ma tu ci hai abbattuti in un luogo di sciacalli *
e ci hai avvolti di ombre tenebrose.

Se avessimo dimenticato il nome del nostro Dio *
e teso le mani verso un dio straniero,
forse che Dio non lo avrebbe scoperto, *
lui che conosce i segreti del cuore?

Per te ogni giorno siamo messi a morte, *
stimati come pecore da macello.

Svégliati, perché dormi, Signore? *
Dèstati, non ci respingere per sempre.
Perché nascondi il tuo volto, *
dimentichi la nostra miseria e oppressione?

Poiché siamo prostrati nella polvere, *
il nostro corpo è steso a terra.
Sorgi, vieni in nostro aiuto; *
salvaci per la tua misericordia.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

3^ Antifona

Dèstati, Signore,
non respingerci per sempre.

Versetto

V. Irradia su di me la luce del tuo volto:
R. insegnami sapienza, o Signore.

Prima Lettura
Dal libro del profeta Isaia 11, 1-16

La radice di Iesse. Il «resto» del popolo di Dio fa ritorno
Così dice il Signore:
Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse,
un virgulto germoglierà dalle sue radici.
Su di lui si poserà lo spirito del Signore,
spirito di sapienza e di intelligenza,
spirito di consiglio e di fortezza,
spirito di conoscenza e di timore del Signore.
Si compiacerà del timore del Signore.
Non giudicherà secondo le apparenze
e non prenderà decisioni per sentito dire;
ma giudicherà con giustizia i poveri
e prenderà decisioni eque per gli oppressi del paese.
La sua parola sarà una verga
che percuoterà il violento;
con il soffio delle sue labbra ucciderà l'empio.
Fascia dei suoi lombi sarà la giustizia,
cintura dei suoi fianchi la fedeltà.
Il lupo dimorerà insieme con l'agnello,
la pantera si sdraierà accanto al capretto;
il vitello e il leoncello pascoleranno insieme
e un fanciullo li guiderà.
La mucca e l'orsa pascoleranno insieme;
si sdraieranno insieme i loro piccoli.
Il leone si ciberà di paglia, come il bue.
Il lattante si trastullerà sulla buca dell'aspide;
il bambino metterà la mano
nel covo di serpenti velenosi.
Non agiranno più iniquamente né saccheggeranno
in tutto il mio santo monte,
perché la saggezza del Signore
riempirà il paese
come le acque ricoprono il mare.
In quel giorno
la radice di Iesse si leverà a vessillo per i popoli,
le genti la cercheranno con ansia,
la sua dimora sarà gloriosa.
In quel giorno
il Signore stenderà di nuovo la mano
per riscattare il resto del suo popolo
superstite dall'Assiria e dall'Egitto,
da Patros, dall'Etiopia e dall'Elam,
da Sennaar e da Camat e dalle isole del mare.
Egli alzerà un vessillo per le nazioni
e raccoglierà gli espulsi di Israele;
radunerà i dispersi di Giuda
dai quattro angoli della terra.
Cesserà la gelosia di Èfraim
e gli avversari di Giuda saranno sterminati;
Èfraim non invidierà più Giuda
e Giuda non osteggerà più Èfraim.
Voleranno verso occidente contro i Filistei,
saccheggeranno insieme le tribù dell'oriente,
stenderanno le mani su Edom e su Moab
e gli Ammoniti saranno loro sudditi.
Il Signore prosciugherà il golfo del mare d'Egitto
e stenderà la mano contro il fiume
con la potenza del suo soffio,
e lo dividerà in sette bracci
così che si possa attraversare con i sandali.
Si formerà una strada per il resto del suo popolo
che sarà superstite dall'Assiria,
come ci fu una via per Israele
quando uscì dal paese d'Egitto.
 
Responsorio
   Cfr. Is 55, 12; 11, 16
R. I monti e i colli davanti a voi grideranno di gioia, tutti gli alberi dei campi batteranno le mani. * Voi partirete con gioia, sarete ricondotti nella pace.
V. Ci sarà una strada per il resto del mio popolo, come per Israele quando uscì dal paese d'Egitto.
R. Voi partirete con gioia, sarete ricondotti nella pace.

Seconda Lettura

Dal trattato «Il saluto dell'Angelo» di Baldovino di Canterbury, vescovo
(Tratt. 7; PL 204, 477-478)

Un virgulto germoglierà dalla radice di Iesse
All'«Ave» dell'Angelo, con cui ogni giorno salutiamo devotamente la santissima Vergine, siamo soliti aggiungere: «e benedetto il frutto del tuo grembo». Queste parole conclusive sono quelle che Elisabetta pronunziò in risposta al saluto della Vergine.
Ella, come riprendendo la fine del saluto dell'Angelo, proseguì: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo» (Lc 1,42). Questo è il frutto di cui parla appunto Isaia: «In quel giorno il germoglio del Signore crescerà in onore e gloria, e il frutto della terra sarà a magnificenza e ornamento» (Is 4,2). Chi è questo frutto se non il Santo d'Israele, che a sua volta è discendenza di Abramo, germe del Signore e virgulto della radice di Iesse, frutto della vita al quale abbiamo partecipato?
Benedetto davvero nel seme e benedetto nel germe, benedetto nel fiore, benedetto nel dono, benedetto infine nel ringraziamento e nella lode. Cristo, seme di Abramo, nacque da David secondo la carne.
Egli solo fra gli uomini si trova perfetto in ogni bene. A lui lo Spirito fu dato senza misura, perché da solo potesse adempiere ogni giustizia. La sua giustizia infatti è sufficiente per tutti i popoli, secondo quanto sta scritto: «Poiché, come la terra produce la vegetazione e come un giardino fa germogliare i semi, così il Signore Dio farà germogliare la giustizia e la lode davanti a tutti i popoli» (Is 61,11). Questo infatti è il germe della giustizia, che il fiore della gloria abbellisce dopo che è stato arricchito di benedizione. Ma di quanta gloria? Quanta più eccelsa si possa pensare, anzi quanta non si possa assolutamente pensare. Infatti un virgulto viene su dalla radice di Iesse. Fin dove? Fino al massimo, perché Gesù Cristo è nella gloria di Dio Padre (cfr. Fil 2,11).
La sua magnificenza è stata innalzata al di sopra dei cieli, affinché il germe del Signore sia di ornamento e di gloria, e il frutto della terra sia sublime.
Ma quale vantaggio possiamo sperare da questo frutto? Quale se non quello della benedizione dal frutto benedetto? Infatti da questo seme, germe, fiore, proviene il frutto della benedizione. Ed è arrivato fino a noi. In un primo momento quasi in seme per la grazia del perdono; poi come se fosse in germoglio per l'accrescimento della giustizia; infine sboccia nel fiore per la speranza e per l'acquisto della gloria. Benedetto da Dio e in Dio, perché Dio sia glorificato in lui. Benedetto anche per noi, perché, benedetti da lui, siamo glorificati in lui. Con la promessa fatta ad Abramo, infatti, Dio ha dato a lui la benedizione di tutte le genti.

Responsorio
  Cfr. Rm 15, 12; Sal 71, 17. 7
R. Spunterà un germoglio da Iesse: egli giudicherà le nazioni, e in lui spereranno. * Benedetto il suo nome per sempre!
V. Nei suoi giorni rifiorirà la giustizia e abbonderà la pace.
R. Benedetto il suo nome per sempre!

Orazione
O Dio, che hai preparato beni invisibili per coloro che ti amano, infondi in noi la dolcezza del tuo amore, perché, amandoti in ogni cosa e sopra ogni cosa, otteniamo i beni da te promessi, che superano ogni desiderio. Per il nostro Signore.

R. Amen.
Benediciamo il Signore.
R. Rendiamo grazie a Dio.

  

LODI MATTUTINE
 
V. O Dio, vieni a salvarmi.
R. Signore, vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.

Inno
Al sorger della luce,
ascolta, o Padre santo,
la preghiera degli umili.

Dona un linguaggio mite,
che non conosca i frèmiti
dell'orgoglio e dell'ira.

Donaci occhi limpidi,
che vincano le torbide
suggestioni del male.

Donaci un cuore puro,
fedele nel servizio,
ardente nella lode.

A te sia gloria, o Padre,
al Figlio e al Santo Spirito
nei secoli dei secoli. Amen.


1^ Antifona
Fin dal mattino, o Dio,
fa' sentire il tuo amore per noi.


SALMO 142, 1-11  Preghiera nella tribolazione
Siamo giustificati dalla fede in Cristo e non dalle opere della legge (Gal 2, 16).


Signore, ascolta la mia preghiera, †
porgi l'orecchio alla mia supplica,
tu che sei fedele, *
e per la tua giustizia rispondimi.

Non chiamare in giudizio il tuo servo: *
nessun vivente davanti a te è giusto.

Il nemico mi perseguita, *
calpesta a terra la mia vita,
mi ha relegato nelle tenebre *
come i morti da gran tempo.

In me languisce il mio spirito, *
si agghiaccia il mio cuore.

Ricordo i giorni antichi, †
ripenso a tutte le tue opere, *
medito sui tuoi prodigi.

A te protendo le mie mani, *
sono davanti a te come terra riarsa.
Rispondimi presto, Signore, *
viene meno il mio spirito.

Non nascondermi il tuo volto, *
perché non sia come chi scende nella fossa.
Al mattino fammi sentire la tua grazia, *
poiché in te confido.

Fammi conoscere la strada da percorrere, *
perché a te si innalza l'anima mia.
Salvami dai miei nemici, Signore, *
a te mi affido.

Insegnami a compiere il tuo volere, †
perché sei tu il mio Dio. *
Il tuo spirito buono mi guidi in terra piana.

Per il tuo nome, Signore, fammi vivere, *
liberami dall'angoscia, per la tua giustizia.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

1^ Antifona
Fin dal mattino, o Dio,
fa' sentire il tuo amore per noi.


2^ Antifona

Il Signore farà scorrere su Gerusalemme
un fiume di pace e di salvezza.


CANTICO Is 66, 10-14a   Nella città di Dio consolazione e gioia
La Gerusalemme di lassù è libera ed è la nostra madre (Gal 4, 26)


Rallegratevi con Gerusalemme, *
esultate per essa quanti la amate.
Sfavillate di gioia con essa *
voi tutti che avete partecipato al suo lutto.

Così succhierete al suo petto †
e vi sazierete delle sue consolazioni; *
succhierete con delizia
all'abbondanza del suo seno.

Poiché così dice il Signore: †
«Ecco io farò scorrere verso di essa
la prosperità come un fiume; *
come un torrente in piena la ricchezza dei popoli;

i suoi bimbi saranno portati in braccio, *
sulle ginocchia saranno accarezzati.

Come una madre consola un figlio, †
così io vi darò consolazione;*
in Gerusalemme sarete consolati.

Voi lo vedrete e gioirà il vostro cuore, *
le vostre ossa saranno rigogliose
come erba fresca».

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

2^ Antifona
Il Signore farà scorrere su Gerusalemme
un fiume di pace e di salvezza.


3^ Antifona

E' bello cantare al nostro Dio,
dolce è lodarlo.

SALMO 146  Potenza e bontà del Signore
L’anima mia magnifica il Signore, perché grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente (Lc 1, 46. 49).


Lodate il Signore: †
è bello cantare al nostro Dio, *
dolce è lodarlo come a lui conviene.

Il Signore ricostruisce Gerusalemme, *
raduna i dispersi d'Israele.
Risana i cuori affranti *
e fascia le loro ferite;

egli conta il numero delle stelle *
e chiama ciascuna per nome.

Grande è il Signore, onnipotente, *
la sua sapienza non ha confini.
Il Signore sostiene gli umili, *
ma abbassa fino a terra gli empi.

Cantate al Signore un canto di grazie, *
intonate sulla cetra inni al nostro Dio.

Egli copre il cielo di nubi, †
prepara la pioggia per la terra, *
fa germogliare l'erba sui monti.

Provvede il cibo al bestiame, *
ai piccoli del corvo che gridano a lui.
Non fa conto del vigore del cavallo, *
non apprezza l'agile corsa dell'uomo.

Il Signore si compiace di chi lo teme, *
di chi spera nella sua grazia.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

3^ Antifona
E' bello cantare al nostro Dio,
dolce è lodarlo.

Lettura Breve   Rm 8, 18-21
Io ritengo, che le sofferenze del momento presente non sono paragonabili alla gloria futura che dovrà essere rivelata in noi.
La creazione stessa attende con impazienza la rivelazione dei figli di Dio; essa infatti è stata sottomessa alla caducità — non per suo volere, ma per volere di colui che l'ha sottomessa — e nutre la speranza di essere lei pure liberata dalla schiavitù della corruzione, per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio.

Responsorio Breve
R. Al sorger del giorno * mi ricordo di te, Signore.
Al sorgere del giorno mi ricordo di te, Signore.
V. Tu sei il mio aiuto:
mi ricordo di te, Signore.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Al sorgere del giorno mi ricordo di te, Signore.

Antifona al Benedictus
Da' al tuo popolo, Signore,
la conoscenza della salvezza
e il perdono dei peccati.

CANTICO DI ZACCARIA  
Lc 1, 68-79
Il Messia e il suo Precursore

Benedetto il Signore Dio d'Israele, *
perché ha visitato e redento il suo popolo,

e ha suscitato per noi una salvezza potente *
nella casa di Davide, suo servo,

come aveva promesso *
per bocca dei suoi santi profeti d'un tempo:

salvezza dai nostri nemici, *
e dalle mani di quanti ci odiano.

Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri *
e si è ricordato della sua santa alleanza,

del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre, *
di concederci, liberati dalle mani dei nemici,

di servirlo senza timore, in santità e giustizia *
al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.

E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell'Altissimo *
perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade,

per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza *
nella remissione dei suoi peccati,

grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio, *
per cui verrà a visitarci dall'alto un sole che sorge,

per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre *
e nell'ombra della morte

e dirigere i nostri passi *
sulla via della pace.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, e ora e sempre *
nei secoli dei secoli. Amen.

Antifona al Benedictus
Da' al tuo popolo, Signore,
la conoscenza della salvezza
e il perdono dei peccati.

Invocazioni
Uniti nella lode divina lodiamo Dio nostro Padre, che ha salvato il suo popolo e diciamo con fede:
Tu sei la nostra vita, Signore.

Benedetto sii tu, o Padre del Signore nostro Gesù Cristo,
- che ci hai rigenerato a una speranza viva mediante la risurrezione del tuo Figlio.

Nel Cristo hai rinnovato l'uomo, creato a tua immagine,
- rendici conformi all'immagine del tuo Figlio.

Guarisci l'umanità ferita dall'invidia e dall'odio,
- trasformaci con la carità che è dono dello Spirito.

Da' il lavoro agli operai, il pane agli affamati, agli afflitti la gioia,
- a tutti gli uomini la grazia e la salvezza.


Padre nostro


Orazione
Donaci, o Dio, una profonda conoscenza del tuo mistero di salvezza, perché senza timore, liberati dall'oppressione dei nostri nemici, ti serviamo in santità e giustizia tutti i nostri giorni. Per il nostro Signore.

Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna.
R. Amen.