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lunedì 1 luglio 2013

XIII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO - LUNEDÌ
UFFICIO DELLE LETTURE

INVITATORIO
 
V. Signore, apri le mie labbra
R. e la mia bocca proclami la tua lode.

Antifona
Dinanzi al volto del Signore
cantiamo la sua lode.
  
SALMO 94  
Venite, applaudiamo al Signore, *
acclamiamo alla roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie, *
a lui acclamiamo con canti di gioia (Ant.).

Poiché grande Dio è il Signore, *
grande re sopra tutti gli dèi.
Nella sua mano sono gli abissi della terra, *
sono sue le vette dei monti.
Suo è il mare, egli l'ha fatto, *
le sue mani hanno plasmato la terra (Ant.).

Venite, prostràti adoriamo, *
in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati.
Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, *
il gregge che egli conduce (Ant.).

Ascoltate oggi la sua voce: †
« Non indurite il cuore, *
come a Merìba, come nel giorno di Massa nel deserto,

dove mi tentarono i vostri padri: *
mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere (Ant.).

Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione †
e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, *
non conoscono le mie vie;

perciò ho giurato nel mio sdegno: *
Non entreranno nel luogo del mio riposo » (Ant.).

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen (Ant.).
 
Inno

O Trinità beata,
oceano di pace,
la Chiesa a te consacra
la sua lode perenne.

Padre d'immensa gloria,
Verbo d'eterna luce,
Spirito di sapienza
e carità perfetta.

Rovéto inestinguibile
di verità e d'amore;
ravviva in noi la gioia
dell'agape fraterna.

O principio e sorgente
della vita immortale,
rivelaci il tuo volto
nella gloria dei cieli. Amen.

1^ Antifona
Salvami, Signore,
per la tua misericordia.

SALMO 6
   
Signore, non punirmi nel tuo sdegno, *
non castigarmi nel tuo furore.
Pietà di me, Signore: vengo meno; *
risanami, Signore: tremano le mie ossa.

L'anima mia è tutta sconvolta, *
ma tu, Signore, fino a quando?
Volgiti, Signore, a liberarmi, *
salvami per la tua misericordia.

Nessuno tra i morti ti ricorda. *
Chi negli inferi canta le tue lodi?

Sono stremato dai lunghi lamenti, †
ogni notte inondo di pianto il mio giaciglio, *
irroro di lacrime il mio letto.

I miei occhi si consumano nel dolore, *
invecchio fra tanti miei oppressori.

Via da me voi tutti che fate il male, *
il Signore ascolta la voce del mio pianto.

Il Signore ascolta la mia supplica, *
il Signore accoglie la mia preghiera.
Arrossiscano e tremino i miei nemici, *
confusi, indietreggino all'istante.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

1^ Antifona
Salvami, Signore,
per la tua misericordia.

2^ Antifona
Dio, rifugio del povero
nel tempo dell'angustia!
 
SALMO 9 A, 1-11 
  
Ti loderò, Signore, con tutto il cuore *
e annunzierò tutte le tue meraviglie.
Gioisco in te ed esulto, *
canto inni al tuo nome, o Altissimo.

Mentre i miei nemici retrocedono, *
davanti a te inciampano e periscono,
perché hai sostenuto il mio diritto e la mia causa; *
siedi in trono giudice giusto.

Hai minacciato le nazioni, †
hai sterminato l'empio, *
il loro nome hai cancellato in eterno, per sempre.

Per sempre sono abbattute le fortezze del nemico, *
è scomparso il ricordo
delle città che hai distrutte.

Ma il Signore sta assiso in eterno; *
erige per il giudizio il suo trono:
giudicherà il mondo con giustizia, *
con rettitudine deciderà le cause dei popoli.

Il Signore sarà un riparo per l'oppresso, *
in tempo di angoscia un rifugio sicuro.
Confidino in te quanti conoscono il tuo nome, *
perché non abbandoni chi ti cerca, Signore.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

2^ Antifona
Dio, rifugio del povero
nel tempo dell'angustia!
 
3^ Antifona

Dirò le tue lodi, Signore,
nell'assemblea del tuo popolo.

SALMO 9 A, 12-21 
  
Cantate inni al Signore, che abita in Sion, *
narrate tra i popoli le sue opere.
Vindice del sangue, egli ricorda, *
non dimentica il grido degli afflitti.

Abbi pietà di me, Signore, †
vedi la mia miseria, opera dei miei nemici, *
tu che mi strappi dalle soglie della morte,

perché possa annunziare le tue lodi, †
esultare per la tua salvezza *
alle porte della città di Sion.

Sprofondano i popoli
nella fossa che hanno scavata, *
nella rete che hanno teso
si impiglia il loro piede.

Il Signore si è manifestato, ha fatto giustizia; *
l'empio è caduto nella rete,
opera delle sue mani.

Tornino gli empi negli inferi, *
tutti i popoli che dimenticano Dio.
Perché il povero non sarà dimenticato, *
la speranza degli afflitti non resterà delusa.

Sorgi, Signore, non prevalga l'uomo: *
davanti a te siano giudicate le genti.
Riempile di spavento, Signore, *
sappiano le genti che sono mortali.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

3^ Antifona
Dirò le tue lodi, Signore,
nell'assemblea del tuo popolo.

Versetto
V. Fammi capire, e osserverò la tua legge,
R. la custodirò con tutto il cuore.

Prima Lettura
Dai libri di Samuele I, 31, 1-4; II, 1, 1-16
 
Morte di Saul

In quei giorni i Filistei vennero a battaglia con Israele, ma gli Israeliti fuggirono davanti ai Filistei e diversi caddero trafitti sul monte Gelboe. I Filistei si strinsero attorno a Saul e ai suoi figli e colpirono a morte Giònata, Abinadab e Malkisua, figli di Saul. La lotta si aggravò contro Saul: gli arcieri lo presero di mira con gli archi ed egli fu ferito gravemente dagli arcieri. Allora Saul disse al suo scudiero: «Sfodera la spada e trafiggimi, prima che vengano quei non circoncisi a trafiggermi e a schernirmi». Ma lo scudiero non volle, perché era troppo spaventato. Allora Saul prese la spada e vi si gettò sopra.
Dopo la morte di Saul, Davide tornò dalla strage degli Amaleciti e rimase in Ziklag due giorni. Al terzo giorno ecco arrivare un uomo dal campo di Saul con la veste stracciata e col capo cosparso di polvere. Appena giunto presso Davide, cadde a terra e si prostrò. Davide gli chiese: «Da dove vieni?». Rispose: «Sono fuggito dal campo d'Israele». Davide gli domandò: «Come sono andate le cose? Su, raccontami!». Rispose: «E' successo che il popolo è fuggito nel corso della battaglia, molti del popolo sono caduti e sono morti; anche Saul e suo figlio Giònata sono morti». Davide chiese ancora al giovane che gli portava le notizie: «Come sai che sono morti Saul e suo figlio Giònata?». Il giovane che recava la notizia rispose: «Ero venuto per caso sul monte Gelboe ed ecco vidi Saul appoggiato alla lancia e serrato tra carri e cavalieri. Egli si volse indietro, mi vide e mi chiamò vicino. Dissi: Eccomi! Mi chiese: Chi sei tu? Gli risposi: Sono un Amalecita. Mi disse: Gettati contro di me e uccidimi: io sento le vertigini, ma la vita è ancora tutta in me. Io gli fui sopra e lo uccisi, perché capivo che non sarebbe sopravvissuto alla sua caduta. Poi presi il diadema che era sul suo capo e la catenella che aveva al braccio e li ho portati qui al mio signore».
Davide afferrò le sue vesti e le stracciò; così fecero tutti gli uomini che erano con lui. Essi alzarono gemiti e pianti e digiunarono fino a sera per Saul e Giònata suo figlio, per il popolo del Signore e per la casa d'Israele, perché erano caduti colpiti di spada. Davide chiese poi al giovane che aveva portato la notizia: «Di dove sei tu?». Rispose: «Sono figlio di un forestiero amalecita». Davide gli disse allora: «Come non hai provato timore nello stendere la mano per uccidere il consacrato del Signore?». Davide chiamò uno dei suoi giovani e gli disse: «Accostati e ammazzalo». Egli lo colpì subito e quegli morì. Davide gridò a lui: «Il tuo sangue ricada sul tuo capo. Attesta contro di te la tua bocca che ha detto: Io ho ucciso il consacrato del Signore!».

Responsorio 
  Cfr. 2 Sam 1, 21. 19
R. Monti di Gelboe, non più rugiada né pioggia su di voi, * perché qui sono caduti gli eroi d'Israele.
V. Tutti i monti attorno li visiti il Signore; ma non guardi più Gelboe,
R. perché qui sono caduti gli eroi d'Israele.

Seconda Lettura
Dai «Discorsi» di sant'Agostino, vescovo

Egli è il nostro Dio e noi il popolo del suo pascolo

Le parole che abbiamo cantato contengono la nostra pubblica professione che siamo gregge di Dio: «Riconoscete che il Signore è Dio, egli ci ha fatti e noi siamo suoi» (Sal 99, 3). Egli è il nostro Dio; «noi il popolo del suo pascolo, il gregge che egli conduce» (Sal 94, 7). I pastori, che sono uomini, non hanno fatto loro le pecore che posseggono, non hanno creato le pecore che pascolano. Invece il Signore Dio nostro, perché è Dio e creatore, si è procurato il gregge che egli possiede e che porta al pascolo. Né un altro ha creato quello che egli pasce, né un altro pasce quello che egli ha creato.
Poiché abbiamo proclamato in questo salmo che siamo suo gregge, popolo del suo pascolo, pecore delle sue mani, ascoltiamo quello che egli dice a noi come al suo gregge. Altre volte parlava ai pastori. Ora invece parla algregge. In quelle sue parole noi ascoltavamo con tremore, voi con sicurezza. Perciò che cosa scaturirà da queste parole di oggi? Forse che la situazione si rovescerà e noi ascolteremo con sicurezza, e voi con tremore? Niente affatto. Innanzi tutto perché, anche se siamo pastori, il pastore ascolta con tremore non soltanto quanto viene rivolto ai pastori, ma anche ciò che viene indirizzato al gregge. Chi ascolta con indifferenza ciò che riguarda le pecore, dimostra di non avere alcuna preoccupazione del gregge. Secondariamente già abbiamo esposto alla vostra carità due punti che devono essere attentamente considerati: che cioè siamo anche cristiani, oltre ad essere capi. Per il fatto che siamo cristiani, anche noi facciamo parte del gregge con voi. Perciò sia che il Signore parli ai pastori, sia che parli al gregge, noi dobbiamo ascoltare tutto il suo insegnamento con tremore, e la preoccupazione non deve allontanarsi dai nostri cuori.
E allora, fratelli, ascoltiamo come il Signore riprenda le pecore cattive e che cosa prometta alle sue pecore. Dice: «Voi, mie pecore» (Ez 34, 31). Fratelli, quale grande gioia essere il gregge di Dio! E' un fatto che genera grande gaudio anche in mezzo alle lacrime e alle tribolazioni di questa terra. Infatti colui al quale è stato detto: «Tu che pasci Israele», è il medesimo di cui si afferma: «Non si addormenterà, non prenderà sonno il custode di Israele» (Sal 120, 4). Egli dunque vigila sopra di noi quando noi vegliamo, vigila anche quando noi dormiamo. Perciò se un gregge umano si ritiene sicuro sotto un pastore umano, quanto maggiore deve essere la nostra sicurezza allorché è Dio che ci pasce! E non soltanto perché ci pasce, ma anche perché ci ha creato.
A voi che siete mio gregge queste cose dice il Signore Dio: Ecco, io giudico tra pecora e pecora, e tra arieti e capri (cfr. Ez 34, 17). Che cosa fanno qui nel gregge di Dio i capri? Negli stessi pascoli, presso le medesime fonti? Anche quegli intrusi destinati alla sinistra si sono mescolati agli eletti, destinati alla destra. Ma ora vengono tollerati, poi, però, saranno separati. E qui si esercita la pazienza delle pecore a somiglianza della pazienza di Dio. Da lui infatti verrà operata quella separazione che porterà gli uni alla sinistra, e gli altri alla destra.

Responsorio
    Gv 10, 27-28; Ez 34, 15
R. Le mie pecore ascoltano la mia voce: io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna: * non andranno mai perdute e nessuno le rapirà dalla mia mano.
V. Io stesso condurrò le mie pecore al pascolo e le farò riposare.
R. non andranno mai perdute e nessuno le rapirà dalla mia mano.
 
Orazione
O Dio, che con il tuo Spirito di adozione ci hai reso figli della luce, fa' che non ricadiamo nelle tenebre dell'errore, ma restiamo sempre luminosi nello splendore della verità. Per il nostro Signore.

R. Amen.
Benediciamo il Signore.
R. Rendiamo grazie a Dio.

LODI MATTUTINE

V. O Dio, vieni a salvarmi.
R. Signore, vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.

Inno
O sole di giustizia,
Verbo del Dio vivente,
irradia sulla Chiesa
la tua luce immortale.

Per te veniamo al Padre,
fonte del primo amore,
Padre d'immensa grazia
e di perenne gloria.

Lieto trascorra il giorno
in umiltà e fervore;
la luce della fede
non conosca tramonto.

Sia Cristo il nostro cibo,
sia Cristo l'acqua viva:
in lui gustiamo sobrii
l'ebbrezza dello Spirito. Amen.

1^ Antifona

Al mattino ti prego, Signore,
ascolta la mia voce!

SALMO 5, 2-10. 12-13 
  
Porgi l'orecchio, Signore, alle mie parole: *
intendi il mio lamento.

Ascolta la voce del mio grido, †
o mio re e mio Dio, *
perché ti prego, Signore.

Al mattino ascolta la mia voce; *
fin dal mattino t'invoco e sto in attesa.

Tu non sei un Dio che si compiace del male; †
presso di te il malvagio non trova dimora; *
gli stolti non sostengono il tuo sguardo.

Tu detesti chi fa il male, †
fai perire i bugiardi. *
Il Signore detesta sanguinari e ingannatori.

Ma io per la tua grande misericordia †
entrerò nella tua casa; *
mi prostrerò con timore nel tuo santo tempio.

Signore, guidami con giustizia
di fronte ai miei nemici; *
spianami davanti il tuo cammino.

Non c'è sincerità sulla loro bocca, *
è pieno di perfidia il loro cuore;
la loro gola è un sepolcro aperto, *
la loro lingua è tutta adulazione.

Gioiscano quanti in te si rifugiano, *
esultino senza fine.
Tu li proteggi e in te si allieteranno *
quanti amano il tuo nome.
Signore, tu benedici il giusto: *
come scudo lo copre la tua benevolenza.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

1^ Antifona
Al mattino ti prego, Signore,
ascolta la mia voce!

2^ Antifona
Lodiamo il tuo nome glorioso,
Signore, nostro Dio.

CANTICO 1 Cr 29, 10-13   
Sii benedetto Signore,
Dio di Israele, nostro padre, *
ora e sempre.

Tua, Signore, è la grandezza, la potenza, †
la gloria, la maestà e lo splendore, *
perché tutto, nei cieli e sulla terra, è tuo.

Tuo è il regno, Signore; *
tu ti innalzi sovrano su ogni cosa.
Da te provengono ricchezza e gloria; *
tu domini tutto;

nella tua mano c'è forza e potenza; *
dalla tua mano ogni grandezza e potere.
Per questo, nostro Dio, ti ringraziamo *
e lodiamo il tuo nome glorioso.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

2^ Antifona
Lodiamo il tuo nome glorioso,
Signore, nostro Dio.

3^ Antifona
Gloria al Signore nel suo tempio:
egli regna per sempre.

SALMO 28   
Date al Signore, figli di Dio, *
date al Signore gloria e potenza.
Date al Signore la gloria del suo nome, *
prostratevi al Signore in santi ornamenti.

Il Signore tuona sulle acque, †
il Dio della gloria scatena il tuono, *
il Signore, sull'immensità delle acque.

Il Signore tuona con forza, *
tuona il Signore con potenza.
Il tuono del Signore schianta i cedri, *
il Signore schianta i cedri del Libano.

Fa balzare come un vitello il Libano *
e il Sirion come un giovane bufalo.

Il tuono saetta fiamme di fuoco, *
il tuono scuote la steppa,
il Signore scuote il deserto di Kades *
e spoglia le foreste.

Il Signore è assiso sulla tempesta, *
il Signore siede re per sempre.
Il Signore darà forza al suo popolo, *
benedirà il suo popolo con la pace.

Nel tempio del Signore, *
tutti dicono: «Gloria!».

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

3^ Antifona

Gloria al Signore nel suo tempio:
egli regna per sempre.

Lettura Breve   2 Ts 3, 10b-13
Chi non vuol lavorare neppure mangi. Sentiamo infatti che alcuni fra di voi vivono disordinatamente, senza far nulla e in continua agitazione. A questi tali ordiniamo, esortandoli nel Signore Gesù Cristo, di mangiare il proprio pane lavorando in pace. Voi, fratelli, non lasciatevi scoraggiare nel fare il bene.

Responsorio Breve
R. Da sempre e per sempre * benedetto il Signore!
Da sempre e per sempre benedetto il Signore!
V. Egli solo ha fatto prodigi:
benedetto il Signore!
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Da sempre e per sempre benedetto il Signore.

Antifona al Benedictus
Benedetto il Signore, nostro Dio!

CANTICO DI ZACCARIA   
Lc 1, 68-79
Benedetto il Signore Dio d'Israele, *
perché ha visitato e redento il suo popolo,

e ha suscitato per noi una salvezza potente *
nella casa di Davide, suo servo,

come aveva promesso *
per bocca dei suoi santi profeti d'un tempo:

salvezza dai nostri nemici, *
e dalle mani di quanti ci odiano.

Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri *
e si è ricordato della sua santa alleanza,

del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre, *
di concederci, liberati dalle mani dei nemici,

di servirlo senza timore, in santità e giustizia *
al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.

E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell'Altissimo *
perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade,

per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza *
nella remissione dei suoi peccati,

grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio, *
per cui verrà a visitarci dall'alto un sole che sorge,

per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre *
e nell'ombra della morte

e dirigere i nostri passi *
sulla via della pace.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, e ora e sempre *
nei secoli dei secoli. Amen.

Antifona al Benedictus
Benedetto il Signore, nostro Dio!

Invocazioni
Glorifichiamo Cristo, nostro Signore, pieno di grazia e di Spirito Santo e con fiducia chiediamo:
Donaci il tuo Spirito, Signore.

Concedi a noi di trascorrere questo giorno nella gioia, nella pace e senza peccato,
- perché, giunti a sera, possiamo lodarti con cuore puro e riconoscente.

Risplenda su di noi la luce del tuo amore,
- e la tua sapienza ispiri i nostri progetti e le nostre opere.

La tua mano ci sostenga nel servizio del bene,
- e ci custodisca nella tua amicizia.

Proteggi coloro che si affidano alle nostre preghiere,
- colmali di ogni benedizione nel corpo e nello spirito.

Padre nostro. 

Padre nostro, che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.

Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male.

Orazione
Ispira le nostre azioni, Signore, e accompagnale con il tuo aiuto: perché ogni nostra attività abbia da te il suo inizio e in te il suo compimento. Per il nostro Signore.

Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna.
R. Amen.