XIV SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO - MERCOLEDÌ
UFFICIO DELLE LETTURE
UFFICIO DELLE LETTURE
INVITATORIO
V. Signore, apri le mie labbra
R. e la mia bocca proclami la tua lode.
Antifona
O terra tutta, acclamate al Signore,
servite il Signore nella gioia.
SALMO 94
Venite, applaudiamo al Signore, *
acclamiamo alla roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie, *
a lui acclamiamo con canti di gioia (Ant.).
Poiché grande Dio è il Signore, *
grande re sopra tutti gli dèi.
Nella sua mano sono gli abissi della terra, *
sono sue le vette dei monti.
Suo è il mare, egli l'ha fatto, *
le sue mani hanno plasmato la terra (Ant.).
Venite, prostràti adoriamo, *
in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati.
Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, *
il gregge che egli conduce (Ant.).
Ascoltate oggi la sua voce: †
« Non indurite il cuore, *
come a Merìba, come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri: *
mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere (Ant.).
Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione †
e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, *
non conoscono le mie vie;
perciò ho giurato nel mio sdegno: *
Non entreranno nel luogo del mio riposo » (Ant.).
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen (Ant.).
Inno
Cristo, sapienza eterna,
donaci di gustare
la tua dolce amicizia.
Angelo del consiglio,
guida e proteggi il popolo
che spera nel tuo nome.
Sii tu la nostra forza,
la roccia che ci salva
dagli assalti del male.
A te la gloria e il regno,
la potenza e l'onore,
nei secoli dei secoli. Amen.
1^ Antifona
Nell'intimo soffriamo,
aspettando la redenzione del nostro corpo.
SALMO 38, 2-7
acclamiamo alla roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie, *
a lui acclamiamo con canti di gioia (Ant.).
Poiché grande Dio è il Signore, *
grande re sopra tutti gli dèi.
Nella sua mano sono gli abissi della terra, *
sono sue le vette dei monti.
Suo è il mare, egli l'ha fatto, *
le sue mani hanno plasmato la terra (Ant.).
Venite, prostràti adoriamo, *
in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati.
Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, *
il gregge che egli conduce (Ant.).
Ascoltate oggi la sua voce: †
« Non indurite il cuore, *
come a Merìba, come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri: *
mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere (Ant.).
Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione †
e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, *
non conoscono le mie vie;
perciò ho giurato nel mio sdegno: *
Non entreranno nel luogo del mio riposo » (Ant.).
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen (Ant.).
Inno
Cristo, sapienza eterna,
donaci di gustare
la tua dolce amicizia.
Angelo del consiglio,
guida e proteggi il popolo
che spera nel tuo nome.
Sii tu la nostra forza,
la roccia che ci salva
dagli assalti del male.
A te la gloria e il regno,
la potenza e l'onore,
nei secoli dei secoli. Amen.
1^ Antifona
Nell'intimo soffriamo,
aspettando la redenzione del nostro corpo.
SALMO 38, 2-7
Ho
detto: «Veglierò sulla mia condotta *
per non peccare con la mia lingua;
porrò un freno alla mia bocca *
mentre l'empio mi sta dinanzi».
Sono rimasto quieto in silenzio: tacevo privo di bene, *
la sua fortuna ha esasperato il mio dolore.
Ardeva il cuore nel mio petto, *
al ripensarci è divampato il fuoco;
allora ho parlato: *
«Rivelami, Signore, la mia fine;
quale sia la misura dei miei giorni *
e saprò quanto è breve la mia vita».
Vedi, in pochi palmi hai misurato i miei giorni, *
la mia esistenza davanti a te è un nulla.
Solo un soffio è ogni uomo che vive, *
come ombra è l'uomo che passa;
solo un soffio che si agita, *
accumula ricchezze e non sa chi le raccolga.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
1^ Antifona
Nell'intimo soffriamo,
aspettando la redenzione del nostro corpo.
2^ Antifona
Ascolta la mia preghiera, Signore,
non essere sordo al mio pianto.
SALMO 38, 8-14
per non peccare con la mia lingua;
porrò un freno alla mia bocca *
mentre l'empio mi sta dinanzi».
Sono rimasto quieto in silenzio: tacevo privo di bene, *
la sua fortuna ha esasperato il mio dolore.
Ardeva il cuore nel mio petto, *
al ripensarci è divampato il fuoco;
allora ho parlato: *
«Rivelami, Signore, la mia fine;
quale sia la misura dei miei giorni *
e saprò quanto è breve la mia vita».
Vedi, in pochi palmi hai misurato i miei giorni, *
la mia esistenza davanti a te è un nulla.
Solo un soffio è ogni uomo che vive, *
come ombra è l'uomo che passa;
solo un soffio che si agita, *
accumula ricchezze e non sa chi le raccolga.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
1^ Antifona
Nell'intimo soffriamo,
aspettando la redenzione del nostro corpo.
2^ Antifona
Ascolta la mia preghiera, Signore,
non essere sordo al mio pianto.
SALMO 38, 8-14
Ora,
che attendo, Signore? *
In te la mia speranza.
Liberami da tutte le mie colpe, *
non rendermi scherno dello stolto.
Sto in silenzio, non apro bocca, *
perché sei tu che agisci.
Allontana da me i tuoi colpi: *
sono distrutto sotto il peso della tua mano.
Castigando il suo peccato tu correggi l'uomo, †
corrodi come tarlo i suoi tesori. *
Ogni uomo non è che un soffio.
Ascolta la mia preghiera, Signore, *
porgi l'orecchio al mio grido,
non essere sordo alle mie lacrime, †
poiché io sono un forestiero, *
uno straniero come tutti i miei padri.
Distogli il tuo sguardo, che io respiri, *
prima che me ne vada e più non sia.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
2^ Antifona
Ascolta la mia preghiera, Signore,
non essere sordo al mio pianto.
3^ Antifona
Fiorente come un olivo
chi si abbandona in Dio.
SALMO 51
Perché ti vanti del male, *
o prepotente nella tua malizia?
Ordisci insidie ogni giorno; †
la tua lingua è come lama affilata, *
artefice di inganni.
Tu preferisci il male al bene, †
la menzogna al parlare sincero. *
Ami ogni parola di rovina, o lingua di impostura.
Perciò Dio ti demolirà per sempre, †
ti spezzerà e ti strapperà dalla tenda *
e ti sradicherà dalla terra dei viventi.
Vedendo, i giusti saran presi da timore *
e di lui rideranno:
«Ecco l'uomo che non ha posto in Dio la sua difesa, †
ma confidava nella sua grande ricchezza *
e si faceva forte dei suoi crimini».
Io invece come olivo verdeggiante nella casa di Dio. †
Mi abbandono alla fedeltà di Dio *
ora e per sempre.
Voglio renderti grazie in eterno *
per quanto hai operato;
spero nel tuo nome, perché è buono, *
davanti ai tuoi fedeli.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
3^ Antifona
Fiorente come un olivo
chi si abbandona in Dio.
Versetto
V. L'anima mia spera nel Signore,
R. e aspetto sulla sua parola.
Prima Lettura
Dal secondo libro di Samuele 24, 1-4. 10-18. 24-25
Il censimento del popolo e l'erezione dell'altare
In quei giorni la collera del Signore si accese di nuovo contro Israele e incitò Davide contro il popolo in questo modo: «Su, fa' il censimento d'Israele e di Giuda». Il re disse a Ioab e ai suoi capi dell'esercito: «Percorri tutte le tribù d'Israele, da Dan fino a Bersabea, e fate il censimento del popolo, perché io conosca il numero della popolazione».Ioab rispose al re: «Il Signore tuo Dio moltiplichi il popolo cento volte più di quello che è, e gli occhi del re mio Signore possano vederlo! Ma perché il re mio Signore desidera questa cosa?». Ma l'ordine del re prevalse su Ioab e sui capi dell'esercito e Ioab e i capi dell'esercito si allontanarono dal re per fare il censimento del popolo d'Israele.
Ma dopo che Davide ebbe fatto il censimento del popolo, si sentì battere il cuore e disse al Signore: «Ho peccato molto per quanto ho fatto; ma ora, Signore, perdona l'iniquità del tuo servo, poiché io ho commesso una grande stoltezza».Quando Davide si fu alzato il mattino dopo, questa parola del Signore fu rivolta al profeta Gad, il veggente di David:«Va' a riferire a Davide: Dice il Signore: Io ti propongo tre cose: scegline una e quella ti farò». Gad venne dunque a Davide, gli riferì questo e disse: «Vuoi tre anni di carestia nel tuo paese o tre mesi di fuga davanti al nemico che ti insegua oppure tre giorni di peste nel tuo paese? Ora rifletti e vedi che cosa io debba rispondere a chi mi ha mandato». Davide rispose a Gad: «Sono in grande angoscia! Ebbene cadiamo nelle mani del Signore, perché la sua misericordia è grande, ma che io non cada nelle mani degli uomini!».Così il Signore mandò la peste in Israele, da quella mattina fino al tempo fissato; da Dan a Bersabea morirono settantamila persone del popolo. E quando l'angelo ebbe stesa la mano su Gerusalemme per distruggerla, il Signore si pentì di quel male e disse all'angelo che distruggeva il popolo: «Basta; ritira ora la mano!».
L'angelo del Signore si trovava presso l'aia di Arauna il Gebuseo. Davide, vedendo l'angelo che colpiva il popolo, disse al Signore: «Io ho peccato; io ho agito da iniquo; ma queste pecore che hanno fatto? La tua mano venga contro di me e contro la casa di mio padre!».Quel giorno Gad venne da Davide e gli disse: «Sali, innalza un altare al Signore sull'aia di Arauna il Gebuseo».
Davide acquistò l'aia e i buoi per cinquanta sicli d'argento; edificò in quel luogo un altare al Signore e offrì olocausti e sacrifici di comunione. Il Signore si mostrò placato verso il paese e il flagello cessò di colpire il popolo.
Responsorio Cfr. Gdt. 9, 18 volg.; 1 Cr 21, 15; 2 Sam 24, 17
R. Ricorda, Signore, la tua alleanza; ordina all'angelo del castigo: Ferma la mano, * non devastare la terra non sterminare ogni vivente.
V. Io ho peccato e ho commesso il male; ma costoro che cosa hanno fatto? La tua mano, Signore, non colpisca il tuo popolo:
R. non devastare la terra, non sterminare ogni vivente.
Seconda Lettura
Dalla «Dottrina dei Dodici Apostoli»
In te la mia speranza.
Liberami da tutte le mie colpe, *
non rendermi scherno dello stolto.
Sto in silenzio, non apro bocca, *
perché sei tu che agisci.
Allontana da me i tuoi colpi: *
sono distrutto sotto il peso della tua mano.
Castigando il suo peccato tu correggi l'uomo, †
corrodi come tarlo i suoi tesori. *
Ogni uomo non è che un soffio.
Ascolta la mia preghiera, Signore, *
porgi l'orecchio al mio grido,
non essere sordo alle mie lacrime, †
poiché io sono un forestiero, *
uno straniero come tutti i miei padri.
Distogli il tuo sguardo, che io respiri, *
prima che me ne vada e più non sia.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
2^ Antifona
Ascolta la mia preghiera, Signore,
non essere sordo al mio pianto.
3^ Antifona
Fiorente come un olivo
chi si abbandona in Dio.
SALMO 51
Perché ti vanti del male, *
o prepotente nella tua malizia?
Ordisci insidie ogni giorno; †
la tua lingua è come lama affilata, *
artefice di inganni.
Tu preferisci il male al bene, †
la menzogna al parlare sincero. *
Ami ogni parola di rovina, o lingua di impostura.
Perciò Dio ti demolirà per sempre, †
ti spezzerà e ti strapperà dalla tenda *
e ti sradicherà dalla terra dei viventi.
Vedendo, i giusti saran presi da timore *
e di lui rideranno:
«Ecco l'uomo che non ha posto in Dio la sua difesa, †
ma confidava nella sua grande ricchezza *
e si faceva forte dei suoi crimini».
Io invece come olivo verdeggiante nella casa di Dio. †
Mi abbandono alla fedeltà di Dio *
ora e per sempre.
Voglio renderti grazie in eterno *
per quanto hai operato;
spero nel tuo nome, perché è buono, *
davanti ai tuoi fedeli.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
3^ Antifona
Fiorente come un olivo
chi si abbandona in Dio.
Versetto
V. L'anima mia spera nel Signore,
R. e aspetto sulla sua parola.
Prima Lettura
Dal secondo libro di Samuele 24, 1-4. 10-18. 24-25
Il censimento del popolo e l'erezione dell'altare
In quei giorni la collera del Signore si accese di nuovo contro Israele e incitò Davide contro il popolo in questo modo: «Su, fa' il censimento d'Israele e di Giuda». Il re disse a Ioab e ai suoi capi dell'esercito: «Percorri tutte le tribù d'Israele, da Dan fino a Bersabea, e fate il censimento del popolo, perché io conosca il numero della popolazione».Ioab rispose al re: «Il Signore tuo Dio moltiplichi il popolo cento volte più di quello che è, e gli occhi del re mio Signore possano vederlo! Ma perché il re mio Signore desidera questa cosa?». Ma l'ordine del re prevalse su Ioab e sui capi dell'esercito e Ioab e i capi dell'esercito si allontanarono dal re per fare il censimento del popolo d'Israele.
Ma dopo che Davide ebbe fatto il censimento del popolo, si sentì battere il cuore e disse al Signore: «Ho peccato molto per quanto ho fatto; ma ora, Signore, perdona l'iniquità del tuo servo, poiché io ho commesso una grande stoltezza».Quando Davide si fu alzato il mattino dopo, questa parola del Signore fu rivolta al profeta Gad, il veggente di David:«Va' a riferire a Davide: Dice il Signore: Io ti propongo tre cose: scegline una e quella ti farò». Gad venne dunque a Davide, gli riferì questo e disse: «Vuoi tre anni di carestia nel tuo paese o tre mesi di fuga davanti al nemico che ti insegua oppure tre giorni di peste nel tuo paese? Ora rifletti e vedi che cosa io debba rispondere a chi mi ha mandato». Davide rispose a Gad: «Sono in grande angoscia! Ebbene cadiamo nelle mani del Signore, perché la sua misericordia è grande, ma che io non cada nelle mani degli uomini!».Così il Signore mandò la peste in Israele, da quella mattina fino al tempo fissato; da Dan a Bersabea morirono settantamila persone del popolo. E quando l'angelo ebbe stesa la mano su Gerusalemme per distruggerla, il Signore si pentì di quel male e disse all'angelo che distruggeva il popolo: «Basta; ritira ora la mano!».
L'angelo del Signore si trovava presso l'aia di Arauna il Gebuseo. Davide, vedendo l'angelo che colpiva il popolo, disse al Signore: «Io ho peccato; io ho agito da iniquo; ma queste pecore che hanno fatto? La tua mano venga contro di me e contro la casa di mio padre!».Quel giorno Gad venne da Davide e gli disse: «Sali, innalza un altare al Signore sull'aia di Arauna il Gebuseo».
Davide acquistò l'aia e i buoi per cinquanta sicli d'argento; edificò in quel luogo un altare al Signore e offrì olocausti e sacrifici di comunione. Il Signore si mostrò placato verso il paese e il flagello cessò di colpire il popolo.
Responsorio Cfr. Gdt. 9, 18 volg.; 1 Cr 21, 15; 2 Sam 24, 17
R. Ricorda, Signore, la tua alleanza; ordina all'angelo del castigo: Ferma la mano, * non devastare la terra non sterminare ogni vivente.
V. Io ho peccato e ho commesso il male; ma costoro che cosa hanno fatto? La tua mano, Signore, non colpisca il tuo popolo:
R. non devastare la terra, non sterminare ogni vivente.
Seconda Lettura
Dalla «Dottrina dei Dodici Apostoli»
L'Eucaristia
Così rendete grazie: dapprima riguardo al calice: Ti ringraziamo, o Padre nostro, per la santa vite di Davide, tuo servo, che ci hai fatto conoscere per mezzo di Gesù, tuo Servo; gloria a te nei secoli.
Poi riguardo al pane spezzato: Ti ringraziamo, o Padre nostro, per la vita e la conoscenza che ci hai rivelato per mezzo di Gesù, tuo Servo; gloria a te nei secoli. Come questo pane spezzato era disperso sopra i monti e, raccolto, è diventato una cosa sola, così sia radunata la tua Chiesa dai confini della terra nel tuo Regno; perché tua è la gloria e la potenza per Gesù Cristo nei secoli.
Nessuno mangi e beva della vostra Eucaristia, se non coloro che sono stati battezzati nel nome del Signore. A questo proposito il Signore ha detto: «Non date le cose sante ai cani» (Mt 7, 6).
Una volta saziati poi, così ringraziate: «Ti rendiamo grazie, o Padre santo, per il tuo santo nome, che hai fatto abitare nei nostri cuori, e per la conoscenza, la fede e l'immortalità che ci hai manifestato per mezzo di Gesù tuo Servo. Gloria a te nei secoli.
Tu, Signore onnipotente, hai creato tutto a gloria del tuo nome; hai dato a gustare agli uomini cibo e bevanda perché ti ringraziassero, mentre a noi hai donato un cibo e una bevanda spirituale e la vita eterna per mezzo del tuo Servo. Soprattutto noi ti ringraziamo perché sei potente. Gloria a te nei secoli.
Ricordati, o Signore, della tua Chiesa, preservala da ogni male e rendila perfetta nella tua carità. Radunala dai quattro venti, santificala nel tuo regno, che per lei hai preparato. Perché tua è la potenza e la gloria nei secoli.
Venga la tua grazia e passi questo mondo. Osanna al Dio di Davide! Se qualcuno è santo, si accosti; se no faccia penitenza. Maranatha: vieni, Signore Gesù! Amen.
Nel giorno del Signore, riunitevi, spezzate il pane e rendete grazie, dopo aver confessato i vostri peccati, perché il vostro sacrificio sia puro.
Chiunque invece ha qualche discordia con il suo compagno, non si raduni con voi prima che si siano riconciliati, perché non sia profanato il vostro sacrificio. Il Signore infatti ha detto: In ogni luogo e in ogni tempo mi si offra un sacrificio perfetto, perché un grande Re sono io, dice il Signore, e mirabile è il mio nome fra le genti (cfr. Mt 1, 11. 14).
Responsorio Cfr. 1 Cor 10, 16-17
R. Il calice che benediciamo, non è forse comunione con il sangue di Cristo? * Il pane che spezziamo, non è forse comunione con il corpo di Cristo?
V. Poiché c'è un solo pane, noi benché molti, siamo un corpo solo: tutti partecipiamo all'unico pane.
R. Il pane che spezziamo, non è forse comunione con il corpo di Cristo?
Orazione
O Dio, che con l'umiliazione del tuo Figlio hai risollevato l'umanità dalla sua caduta, concedi a noi tuoi fedeli una rinnovata gioia pasquale, perché, liberati dall'oppressione della colpa, possiamo partecipare alla felicità eterna. Per il nostro Signore.
R. Amen.
Benediciamo il Signore.
R. Rendiamo grazie a Dio.
LODI MATTUTINE
V. O Dio, vieni a salvarmi.
R. Signore, vieni presto in mio
aiuto.
Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e
sempre
nei secoli dei secoli. Amen.
Alleluia.
Inno
Notte, tenebre e nebbia,
fuggite: entra la luce,
viene Cristo Signore.
Il sole di giustizia
trasfigura ed accende
l'universo in attesa.
Con gioia pura ed umile,
fra i canti e le preghiere,
accogliamo il Signore.
Salvatore dei poveri,
la gloria del tuo volto
splenda su un mondo nuovo!
A te sia lode, o Cristo,
al Padre e al Santo Spirito,
oggi e sempre nei secoli. Amen.
1^ Antifona
Santa è la tua via:
chi è grande come te, Signore?
SALMO 76
La mia voce sale a Dio e grido aiuto;
*
la mia voce sale a Dio, finché mi
ascolti.
Nel giorno dell'angoscia io cerco il
Signore, †
tutta la notte la mia mano è tesa
e non si stanca; *
io rifiuto ogni conforto.
Mi ricordo di Dio e gemo, *
medito e viene meno il mio spirito.
Tu trattieni dal sonno i miei occhi,
*
sono turbato e senza parole.
Ripenso ai giorni passati, *
ricordo gli anni lontani.
Un canto nella notte mi ritorna nel
cuore: *
rifletto e il mio spirito si va
interrogando.
Forse Dio ci respingerà per sempre, *
non sarà più benevolo con noi?
E' forse cessato per sempre il suo
amore, *
è finita la sua promessa per sempre?
Può Dio aver dimenticato la
misericordia, *
aver chiuso nell'ira il suo cuore?
E ho detto: «Questo è il mio
tormento: *
è mutata la destra dell'Altissimo».
Ricordo le gesta del Signore, *
ricordo le tue meraviglie di un
tempo.
Mi vado ripetendo le tue opere, *
considero tutte le tue gesta.
O Dio, santa è la tua via; *
quale dio è grande come il nostro
Dio?
Tu sei il Dio che opera meraviglie, *
manifesti la tua forza fra le genti.
E' il tuo braccio che ha salvato il
tuo popolo, *
i figli di Giacobbe e di Giuseppe.
Ti videro le acque, Dio, †
ti videro e ne furono sconvolte; *
sussultarono anche gli abissi.
Le nubi rovesciarono acqua, †
scoppiò il tuono nel cielo; *
le tue saette guizzarono.
Il fragore dei tuoi tuoni nel
turbine, †
i tuoi fulmini rischiararono il
mondo, *
la terra tremò e fu scossa.
Sul mare passava la tua via, †
i tuoi sentieri sulle grandi acque *
e le tue orme rimasero invisibili.
Guidasti come gregge il tuo popolo *
per mano di Mosè e di Aronne.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e
sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
1^ Antifona
Santa è la tua via:
chi è grande come te, Signore?
2^ Antifona
Il mio cuore esulta nel Signore:
è lui che umilia e innalza.
CANTICO 1 Sam 2, 1-10
Il mio cuore esulta nel Signore, *
la mia fronte s'innalza grazie al mio
Dio.
Si apre la mia bocca contro i miei
nemici, *
perché io godo del beneficio che mi
hai concesso.
Non c'è santo come il Signore, *
non c'è rocca come il nostro Dio.
Non moltiplicate i discorsi superbi,
†
dalla vostra bocca non esca
arroganza; *
perché il Signore è il Dio che sa
tutto
e le sue opere sono rette.
L'arco dei forti s'è spezzato, *
ma i deboli sono rivestiti di vigore.
I sazi sono andati a giornata per un
pane, *
mentre gli affamati han cessato di
faticare.
La sterile ha partorito sette volte *
e la ricca di figli è sfiorita.
Il Signore fa morire e fa vivere, *
scendere agli inferi e risalire.
Il Signore rende povero e
arricchisce, *
abbassa ed esalta.
Solleva dalla polvere il misero, *
innalza il povero dalle immondizie,
per farli sedere con i capi del
popolo, *
e assegnare loro un seggio di gloria.
Perché al Signore appartengono i
cardini della terra *
e su di essi fa poggiare il mondo.
Sui passi dei giusti egli veglia, †
ma gli empi svaniscono nelle tenebre.
*
Certo non prevarrà l'uomo malgrado la
sua forza.
Dal Signore saranno abbattuti i suoi
avversari! *
L'Altissimo tuonerà dal cielo.
Il Signore giudicherà gli estremi
confini della terra; †
al suo re darà la forza *
ed eleverà la potenza del suo Messia.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e
sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
2^ Antifona
Il mio cuore esulta nel Signore:
è lui che umilia e innalza.
3^ Antifona
Il Signore regna, esulti la terra. †
SALMO 96
Il Signore regna, esulti la terra, *
† gioiscano le isole tutte.
Nubi e tenebre lo avvolgono, *
giustizia e diritto sono la base del
suo trono.
Davanti a lui cammina il fuoco *
e brucia tutt'intorno i suoi nemici.
Le sue folgori rischiarano il mondo:
*
vede e sussulta la terra.
I monti fondono come cera davanti al
Signore, *
davanti al Signore di tutta la terra.
I cieli annunziano la sua giustizia *
e tutti i popoli contemplano la sua
gloria.
Siano confusi tutti gli adoratori di
statue †
e chi si gloria dei propri idoli. *
Si prostrino a lui tutti gli dei!
Ascolta Sion e ne gioisce, †
esultano le città di Giuda *
per i tuoi giudizi, Signore.
Perché tu sei, Signore, l'Altissimo
su tutta la terra, *
tu sei eccelso sopra tutti gli dèi.
Odiate il male, voi che amate il
Signore: †
lui che custodisce la vita dei suoi
fedeli *
li strapperà dalle mani degli empi.
Una luce si è levata per il giusto, *
gioia per i retti di cuore.
Rallegratevi, giusti, nel Signore, *
rendete grazie al suo santo nome.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e
sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
3^ Antifona
Il Signore regna, esulti la terra.
Lettura Breve Rm 8, 35.37
Chi ci separerà dunque dall'amore di
Cristo? Forse la tribolazione, l'angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità,
il pericolo, la spada? Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori per
virtù di colui che ci ha amati.
Responsorio Breve
R. Benedirò il Signore * in ogni
tempo.
Benedirò il Signore in ogni tempo.
V. Sulla mia bocca sempre la sua lode
in ogni tempo.
Gloria al Padre e al Figlio e allo
Spirito Santo.
Benedirò il Signore in ogni tempo.
Antifona al Benedictus
In santità e giustizia
tutti i nostri giorni
serviamo il Signore.
CANTICO DI ZACCARIA Lc 1, 68-79
Benedetto il Signore Dio d'Israele, *
perché ha visitato e redento il suo
popolo,
e ha suscitato per noi una salvezza
potente *
nella casa di Davide, suo servo,
come aveva promesso *
per bocca dei suoi santi profeti d'un
tempo:
salvezza dai nostri nemici, *
e dalle mani di quanti ci odiano.
Così egli ha concesso misericordia ai
nostri padri *
e si è ricordato della sua santa
alleanza,
del giuramento fatto ad Abramo,
nostro padre, *
di concederci, liberati dalle mani
dei nemici,
di servirlo senza timore, in santità
e giustizia *
al suo cospetto, per tutti i nostri
giorni.
E tu, bambino, sarai chiamato profeta
dell'Altissimo *
perché andrai innanzi al Signore a
preparargli le strade,
per dare al suo popolo la conoscenza
della salvezza *
nella remissione dei suoi peccati,
grazie alla bontà misericordiosa del
nostro Dio, *
per cui verrà a visitarci dall'alto
un sole che sorge,
per rischiarare quelli che stanno
nelle tenebre *
e nell'ombra della morte
e dirigere i nostri passi *
sulla via della pace.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e
sempre *
nei secoli dei secoli. Amen.
Antifona al Benedictus
In santità e giustizia
tutti i nostri giorni
serviamo il Signore.
Invocazioni
Lodiamo il Cristo, che ha promesso di
rimanere con noi tutti i giorni sino alla fine dei secoli e rivolgiamogli la
nostra preghiera:
Resta con noi, Signore.
Resta con noi, Signore, durante
questo giorno,
- non tramonti mai nel nostro spirito
il sole della tua grazia.
Ti offriamo, Signore, le azioni e le
sofferenze di questa giornata,
- promettiamo di servirti sempre con
cuore puro e leale.
Fa' che viviamo il tempo che ci dai,
come un dono della tua bontà,
- per divenire il sale della terra e
la luce del mondo.
Il tuo Spirito orienti i nostri
pensieri e le nostre parole,
- perché rimaniamo sempre nel tuo
amore e nella tua lode.
Padre nostro.
Padre nostro, che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri
debitori,
e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male.
Orazione
Risplenda su di noi, Signore, la luce
della tua sapienza, perché liberi da ogni compromesso col peccato camminiamo
sempre nella via dei tuoi comandamenti. Per il nostro Signore.
Il Signore ci benedica, ci preservi
da ogni male e ci conduca alla vita eterna.
R. Amen.