Translate

giovedì 4 luglio 2013

XIII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO - GIOVEDÌ UFFICIO DELLE LETTURE


INVITATORIO 
V. Signore, apri le mie labbra
R. e la mia bocca proclami la tua lode.

Antifona
Venite, popoli, adoriamo il Signore,
il Dio unico e vero.
  
SALMO 94  
Venite, applaudiamo al Signore, *
acclamiamo alla roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie, *
a lui acclamiamo con canti di gioia (Ant.).

Poiché grande Dio è il Signore, *
grande re sopra tutti gli dèi.
Nella sua mano sono gli abissi della terra, *
sono sue le vette dei monti.
Suo è il mare, egli l'ha fatto, *
le sue mani hanno plasmato la terra (Ant.).

Venite, prostràti adoriamo, *
in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati.
Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, *
il gregge che egli conduce (Ant.).

Ascoltate oggi la sua voce: †
« Non indurite il cuore, *
come a Merìba, come nel giorno di Massa nel deserto,

dove mi tentarono i vostri padri: *
mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere (Ant.).

Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione †
e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, *
non conoscono le mie vie;

perciò ho giurato nel mio sdegno: *
Non entreranno nel luogo del mio riposo » (Ant.).

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen (Ant.).
 
Inno

O Cristo, Verbo del Padre,
re glorioso  fra gli angeli,
luce e salvezza del mondo,
in te crediamo.

Cibo e bevanda di vita,
balsamo, veste dimora,
forza, rifugio, conforto,
in te speriamo.

Illumina col tuo Spirito
l'oscura notte del male,
orienta il nostro cammino
incontro al Padre. Amen.

1^ Antifona
La tua, parola, Signore,
è scudo per chi si rifugia in te.

SALMO 17, 31-35   
La via di Dio è diritta, †
la parola del Signore è provata al fuoco; *
egli è scudo per chi in lui si rifugia.

Infatti, chi è Dio, se non il Signore? *
O chi è rupe, se non il nostro Dio?
Il Dio che mi ha cinto di vigore *
e ha reso integro il mio cammino;

mi ha dato agilità come di cerve, *
sulle alture mi ha fatto stare saldo;
ha addestrato le mie mani alla battaglia, *
le mie braccia a tender l'arco di bronzo.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
 
1^ Antifona 

La tua, parola, Signore,
è scudo per chi si rifugia in te.

2^ Antifona

La tua destra mi sostiene, o Signore.

SALMO 17, 36-46
    
Tu mi hai dato il tuo scudo di salvezza, †
la tua destra mi ha sostenuto, *
la tua bontà mi ha fatto crescere.

Hai spianato la via ai miei passi, *
i miei piedi non hanno vacillato.

Ho inseguito i miei nemici e li ho raggiunti, *
non sono tornato senza averli annientati.
Li ho colpiti e non si sono rialzati, *
sono caduti sotto i miei piedi.

Tu mi hai cinto di forza per la guerra, *
hai piegato sotto di me gli avversari.

Dei nemici mi hai mostrato le spalle, *
hai disperso quanti mi odiavano.
Hanno gridato e nessuno li ha salvati, *
al Signore, ma non ha risposto.

Come polvere al vento li ho dispersi, *
calpestati come fango delle strade.

Mi hai scampato dal popolo in rivolta, *
mi hai posto a capo delle nazioni.
Un popolo che non conoscevo mi ha servito; *
all'udirmi, subito mi obbedivano,

stranieri cercavano il mio favore, †
impallidivano uomini stranieri *
e uscivano tremanti dai loro nascondigli.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
 
2^ Antifona 

La tua destra mi sostiene, o Signore.

3^ Antifona

Viva il Signore:
benedetto il Dio della mia salvezza.

SALMO 17, 47-51 
   
Viva il Signore e benedetta la mia rupe, *
sia esaltato il Dio della mia salvezza.

Dio, tu mi accordi la rivincita †
e sottometti i popoli al mio giogo, *
mi scampi dai nemici furenti,

dei miei avversari mi fai trionfare *
e mi liberi dall'uomo violento.

Per questo, Signore, ti loderò tra i popoli *
e canterò inni di gioia al tuo nome.

Egli concede al suo re grandi vittorie, †
si mostra fedele al suo consacrato, *
a Davide e alla sua discendenza per sempre.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
 
3^ Antifona 

Viva il Signore:
benedetto il Dio della mia salvezza.

Versetto

V. Togli il velo ai miei occhi, Signore:
R. scruterò i prodigi della tua legge.

Prima Lettura
Dal secondo libro di Samuele 6, 1-23

L'arca dell'alleanza viene trasportata in Gerusalemme
In quei giorni Davide radunò di nuovo tutti gli uomini migliori d'Israele in numero di trentamila. Poi si alzò e partì con tutta la sua gente da Baala di Giuda, per trasportare di là l'arca di Dio, sulla quale è invocato il nome del Signore degli eserciti, che siede in essa sui cherubini. Posero l'arca di Dio sopra un carro nuovo e la tolsero dalla casa di Abinadab che era sul colle; Uzza e Achio, figli di Abinadab, conducevano il carro nuovo: Uzza stava presso l'arca di Dio e Achio precedeva l'arca. Davide e tutta la casa d'Israele facevano festa davanti al Signore con tutte le forze, con canti e con cetre, arpe, timpani, sistri e cembali. Ma quando furono giunti all'ala di Nacon, Uzza stese la mano verso l'arca di Dio e vi si appoggiò perché i buoi la facevano piegare. L'ira del Signore si accese contro Uzza; Dio lo percosse per la sua colpa ed egli morì sul posto presso l'arca di Dio. Davide si rattristò per il fatto che il Signore si era scagliato con impeto contro Uzza; quel luogo fu chiamato Perez-Uzza fino ad oggi. Davide in quel giorno ebbe paura del Signore e disse: «Come potrà venire da me l'arca del Signore?». Davide non volle trasferire l'arca del Signore presso di sé nella città di Davide, ma la fece portare in casa di Obed-Edom di Gat. L'arca del Signore rimase tre mesi in casa di Obed-Edom di Gat e il Signore benedisse Obed-Edom e tutta la sua casa.
Ma poi fu detto al re Davide: «Il Signore ha benedetto la casa di Obed-Edom e quanto gli appartiene, a causa dell'arca di Dio». Allora Davide andò e trasportò l'arca di Dio dalla casa di Obed-Edom nella città di Davide, con gioia. Quando quelli che portavano l'arca del Signore ebbero fatto sei passi, egli immolò un bue e un ariete grasso. Davide danzava con tutte le forze davanti al Signore. Davide era cinto di un efod di lino. Così Davide e tutta la casa d'Israele trasportarono l'arca del Signore con tripudi e a suon di tromba.
Mentre l'arca del Signore entrava nella città di David, Mikal, figlia di Saul, guardò dalla finestra; vedendo il re Davide che saltava e danzava dinanzi al Signore, lo disprezzò in cuor suo. Introdussero dunque l'arca del Signore e la collocarono al suo posto, in mezzo alla tenda che Davide aveva piantato per essa; Davide offrì olocausti e sacrifici di comunione davanti al Signore. Quando ebbe finito di offrire gli olocausti e i sacrifici di comunione, Davide benedisse il popolo nel nome del Signore degli eserciti e distribuì a tutto il popolo, a tutta la moltitudine d'Israele, uomini e donne, una focaccia di pane per ognuno, una porzione di carne e una schiacciata di uva passa. Poi tutto il popolo se ne andò, ciascuno a casa sua. Ma incontro a Davide che tornava per benedire la sua famiglia uscì Mikal figlia di Saul e gli disse: «Bell'onore si è fatto oggi il re di Israele a mostrarsi scoperto davanti agli occhi delle serve dei suoi servi, come si scoprirebbe un uomo da nulla!». Davide rispose a Mikal: «L'ho fatto dinanzi al Signore, che mi ha scelto invece di tuo padre e di tutta la sua casa per stabilirmi capo sul popolo del Signore, su Israele; ho fatto festa davanti al Signore. Anzi mi abbasserò anche più di così e mi renderò vile ai tuoi occhi, ma presso quelle serve di cui tu parli, proprio presso di loro, io sarò onorato!». Mikal, figlia di Saul, non ebbe figli fino al giorno della sua morte.

Responsorio   Sal 131, 8. 9; Sal 23, 7
R. Alzati, Signore, verso il luogo del tuo riposo, tu e l'arca della tua potenza. * I sacerdoti si vestano di giustizia, i fedeli cantino di gioia.
V. Sollevate, porte, i vostri frontali; alzatevi, porte antiche: entri il re della gloria.
R. I sacerdoti si vestano di giustizia, i fedeli cantino di gioia.

Seconda Lettura
Dall' «Omelia ai Neofiti sul salmo 41» di san Girolamo, sacerdote e dottore della Chiesa  

Andrò nel luogo del mirabile tabernacolo
«Come la cerva anela ai corsi d'acqua, così l'anima mia anela a te, o Dio» (Sal 41, 2). Dunque come quei cervi anelano ai corsi d'acqua, così anche i nostri cervi che, allontanandosi dall'Egitto e dal mondo, hanno ucciso il faraone nelle loro acque ed hanno sommerso il suo esercito nel battesimo, dopo l'uccisione del diavolo, anelano alle fonti della Chiesa, cioè al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo.
Che il Padre sia sorgente, è scritto nel profeta Geremia: «Hanno abbandonato me, sorgente di acqua viva, per scavarsi cisterne screpolate che non tengono l'acqua» (Ger 2, 13). Del Figlio poi leggiamo in un passo: «Hanno abbandonato la fonte della Sapienza» (Bar 3, 12). Infine dello Spirito Santo si dice: «Chi beve dell'acqua, che io gli darò … (questa) diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna» (Gv 4,14). L'evangelista spiega il passo dicendo che questa parola del Signore si riferisce allo Spirito Santo. I testi citati provano chiarissimamente che il mistero della Trinità è la triplice fonte della Chiesa.
A questa fonte anela l'anima del credente, questa fonte brama l'anima del battezzato, dicendo: L'anima mia ha sete di Dio, fonte viva (cfr. Sal 41,3). Non ha desiderato infatti freddamente di vedere Dio, ma l'ha desiderato con tutta la brama, ne ha avuto una sete ardentissima. Prima di ricevere il battesimo parlavano tra loro e dicevano: «Quando verrò e vedrò il volto di Dio?» (Sal 41, 3). Ecco, si è compiuto quello che domandavano; sono venuti e stanno in piedi dinanzi al volto di Dio e si son presentati davanti all'altare e al mistero del Salvatore.
Ammessi a ricevere il Corpo di Cristo e rinati nella sorgente della vita, parlano fiduciosamente e dicono: Mi avanzerò nel luogo del tabernacolo mirabile, fino alla casa di Dio (cfr. Sal 41, 5 volg.). La casa di Dio è la Chiesa, questo è il tabernacolo mirabile, perché in esso si trova «la voce della letizia e della lode e il canto di quanti siedono al convito».
Voi che vi siete rivestiti di Cristo e, seguendola nostra guida, mediante la parola di Dio siete stati tratti come pesciolini all'amo fuori dei gorghi di questo mondo, dite dunque: In noi è mutata la natura delle cose. Infatti i pesci, che sono estratti dal mare, muoiono. Gli apostoli invece ci hanno estratti dal mare di questo mondo e ci hanno pescati perché da morti fossimo vivificati. Finché eravamo nel mondo i nostri occhi guardavano verso il profondo dell'abisso e la nostra vita era immersa nel fango, ma, dopo che siamo stati strappati ai flutti, abbiamo cominciato a vedere il sole abbiamo cominciato a contemplare la vera luce ed emozionati da una gioia straordinaria, diciamo all'anima nostra: «Spera in Dio: ancora potrò lodarlo, lui, salvezza del mio volto e mio Dio» (Sal 41, 6).

Responsorio   Sal 26, 4
R. Una cosa ho chiesto al Signore: questa sola io cerco: * abitare nella casa del Signore tutti i giorni della vita.
V. Per gustare la dolcezza del Signore e ammirare il suo santuario,
R. abitare nella casa del Signore tutti i giorni della vita.

Orazione

O Dio, che con il tuo Spirito di adozione ci hai reso figli della luce, fa' che non ricadiamo nelle tenebre dell'errore, ma restiamo sempre luminosi nello splendore della verità. Per il nostro Signore.

R. Amen.
Benediciamo il Signore.
R. Rendiamo grazie a Dio.
  

LODI MATTUTINE

V. O Dio, vieni a salvarmi.
R. Signore, vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.

Inno
Al sorger della luce,
ascolta, o Padre santo,
la preghiera degli umili.

Dona un linguaggio mite,
che non conosca i frèmiti
dell'orgoglio e dell'ira.

Donaci occhi limpidi,
che vincano le torbide
suggestioni del male.

Donaci un cuore puro,
fedele nel servizio,
ardente nella lode.

A te sia gloria, o Padre,
al Figlio e al Santo Spirito
nei secoli dei secoli. Amen.

1^ Antifona
Svegliatevi, arpa e cetra,
voglio svegliare l'aurora.

SALMO 56   
 Pietà di me, pietà di me, o Dio, *
in te mi rifugio;
mi rifugio all'ombra delle tue ali *
finché sia passato il pericolo.

Invocherò Dio, l'Altissimo, *
Dio che mi fa il bene.

Mandi dal cielo a salvarmi †
dalla mano dei miei persecutori, *
Dio mandi la sua fedeltà e la sua grazia.

Io sono come in mezzo a leoni, *
che divorano gli uomini;
i loro denti sono lance e frecce, *
la loro lingua spada affilata.

Innàlzati sopra il cielo, o Dio, *
su tutta la terra la tua gloria.

Hanno teso una rete ai miei piedi, *
mi hanno piegato,
hanno scavato davanti a me una fossa *
e vi sono caduti.

Saldo è il mio cuore, o Dio, *
saldo è il mio cuore.

Voglio cantare, a te voglio inneggiare: *
svegliati, mio cuore,
svegliatevi arpa e cetra, *
voglio svegliare l'aurora. 

Ti loderò tra i popoli, Signore, *
a te canterò inni tra le genti,
perché la tua bontà è grande fino ai cieli, *
e la tua fedeltà fino alle nubi.

Innalzati sopra il cielo, o Dio, *
su tutta la terra la tua gloria.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

1^ Antifona
Svegliatevi, arpa e cetra,
voglio svegliare l'aurora.

2^ Antifona
Il tuo popolo, Signore,
abbonda dei tuoi beni.

CANTICO Ger 31, 10-14
   
Ascoltate popoli, la parola del Signore, *
annunziatela alle isole lontane
e dite: «Chi ha disperso Israele lo raduna *
e lo custodisce come un pastore il suo gregge»,

perché il Signore ha redento Giacobbe, *
lo ha riscattato dalle mani del più forte di lui.

Verranno e canteranno inni sull'altura di Sion, *
affluiranno verso i beni del Signore,
verso il grano, il mosto e l'olio, *
verso i nati dei greggi e degli armenti.

Essi saranno come un giardino irrigato, *
non languiranno mai. 
Allora si allieterà la vergine alla danza; *
i giovani e i vecchi gioiranno.

Io cambierò il loro lutto in gioia, *
li consolerò e li renderò felici, senza afflizioni.
Sazierò di delizie l'anima dei sacerdoti *
e il mio popolo abbonderà dei miei beni.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

2^ Antifona
Il tuo popolo, Signore,
abbonda dei tuoi beni.

3^ Antifona
Grande è il Signore e degno di ogni lode
nella città del nostro Dio. †

SALMO 47 
  
Grande è il Signore e degno di ogni lode *
nella città del nostro Dio.
† Il suo monte santo, altura stupenda, *
è la gioia di tutta la terra.

Il monte Sion, dimora divina, *
è la città del grande Sovrano.
Dio nei suoi baluardi *
è apparso fortezza inespugnabile.

Ecco, i re si sono alleati, *
sono avanzati insieme.
Essi hanno visto: *
attoniti e presi dal panico, sono fuggiti.

Là sgomento li ha colti, *
doglie come di partoriente,
simile al vento orientale *
che squarcia le navi di Tarsis.

Come avevamo udito, così abbiamo visto
nella città del Signore degli eserciti, †
nella città del nostro Dio; *
Dio l'ha fondata per sempre.

Ricordiamo, Dio, la tua misericordia *
dentro il tuo tempio.

Come il tuo nome, o Dio, †
così la tua lode si estende
sino ai confini della terra; *
è piena di giustizia la tua destra.

Gioisca il monte di Sion, †
esultino le città di Giuda *
a motivo dei tuoi giudizi.

Circondate Sion, giratele intorno, *
contate le sue torri.

Osservate i suoi baluardi, †
passate in rassegna le sue fortezze, *
per narrare alla generazione futura:

Questo è il Signore, nostro Dio †
in eterno, sempre: *
egli è colui che ci guida.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

3^ Antifona
Grande è il Signore e degno di ogni lode
nella città del nostro Dio.

Lettura Breve   Is 66, 1-2
Così dice il Signore: Il cielo è il mio trono, la terra lo sgabello dei miei piedi. Quale casa mi potreste costruire? In quale luogo potrei fissare la dimora? Tutte queste cose ha fatto la mia mano ed esse sono mie: oracolo del Signore. Su chi volgerò lo sguardo? Sull'umile e su chi ha lo spirito contrito e su chi teme la mia parola.

Responsorio Breve
R. Con tutto il cuore ti cerco: * rispondimi, Signore.
Con tutto il cuore ti cerco: rispondimi, Signore.
V. Custodirò la tua parola:
rispondimi, Signore.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Con tutto il cuore ti cerco: rispondimi, Signore.

Antifona al Benedictus
Serviamo il Signore in santità e giustizia,
egli ci libererà dai nostri nemici.

CANTICO DI ZACCARIA   
Lc 1, 68-79
Benedetto il Signore Dio d'Israele, *
perché ha visitato e redento il suo popolo,

e ha suscitato per noi una salvezza potente *
nella casa di Davide, suo servo,

come aveva promesso *
per bocca dei suoi santi profeti d'un tempo:

salvezza dai nostri nemici, *
e dalle mani di quanti ci odiano.

Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri *
e si è ricordato della sua santa alleanza,

del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre, *
di concederci, liberati dalle mani dei nemici,

di servirlo senza timore, in santità e giustizia *
al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.

E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell'Altissimo *
perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade,

per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza *
nella remissione dei suoi peccati,

grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio, *
per cui verrà a visitarci dall'alto un sole che sorge,

per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre *
e nell'ombra della morte

e dirigere i nostri passi *
sulla via della pace.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, e ora e sempre *
nei secoli dei secoli. Amen.

Antifona al Benedictus

Serviamo il Signore in santità e giustizia,
egli ci libererà dai nostri nemici.

Invocazioni
Rendiamo grazie al Signore che ci dona la luce di un nuovo giorno e invochiamo la sua benedizione:
Signore; benedici e santifica la tua Chiesa.

Ti sei fatto vittima per i nostri peccati,
- gradisci l'offerta dei nostri propositi e delle iniziative di questo giorno.

Tu allieti i nostri occhi con le meraviglie del creato,
- sorgi anche nel nostro spirito come sole di giustizia e di verità.

Donaci un cuore generoso,
- perché diventiamo segno e testimonianza della tua bontà.

Fa' che sperimentiamo fin da questa mattina la tua misericordia,
- e la gloria che tu dai ai tuoi amici sia la nostra fortezza.

Padre nostro. 

Padre nostro, che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.

Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male.

Orazione
Dio onnipotente ed eterno, esaudisci le preghiere della tua Chiesa che al mattino, a mezzogiorno e alla sera celebra le tue lodi; disperdi dal nostro cuore le tenebre del male perché procediamo sicuri verso Cristo, vera luce che non tramonta. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna.
R. Amen.